Venerdì 17 gennaio, ore 20.45, Teatro G. Modena di Mori
STAI ZITTA!: una delle 10 frasi che le donne non vogliono sentire più – Dal saggio-manifesto di Michela Murgia che dà voce alle donne
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Al Teatro G.Modena di Mori arriva uno degli spettacoli più orgogliosamente femministi degli ultimi tempi, un inno alla libertà femminile che rompe le barriere del silenzio in maniera ironica e a ritmo di musica.
«Stai zitta!» è liberamente tratto dal saggio di Michela Murgia «Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più» (Einaudi 2021) in cui la scrittrice scomparsa nell’estate del 2023 denunciava i pregiudizi e i dislivelli di diritti esistenti in Italia, svelandone gli impianti verbali che li sostengono e li giustificano.
Uno strumento che evidenza il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie e le parole usate per comunicarle.
Quando una professionista fa un colloquio di lavoro e le viene chiesto se ha figli.
Quando le donne vengono definite «moglie di» ma gli uomini non sono mai «marito di».
Quando una campionessa sportiva viene chiamata per nome omettendo il cognome.
Quando ci si rifiuta di utilizzare i titoli declinati al femminile perché «suonano male».
Quando viene chiesto di sorridere di più, di calmarsi, di farsi una risata, di non spaventare gli uomini con opinioni troppo perentorie, soprattutto di stare zitte.
In scena tre attrici dalla grande personalità - Antonella Questa, Valentina Melis e Lisa Galantini - guidate dalla regia di Marta Dalla Via si alternano e si uniscono per dare vita a uno spettacolo comico e dissacrante che svela quanto la discriminazione di genere passi spesso proprio dal linguaggio.
Le «frasi che non vogliamo sentire più» contenute nel libro, offrono così l’occasione di raccontare la società contemporanea attraverso una carrellata di personaggi e di situazioni che sembrano surreali, ma che qualsiasi donna ha vissuto più di una volta sulla propria pelle.
Dal mansplaining all’uso indiscriminato del nome proprio per le donne, passando per la celebrazione della figura «mamma e moglie di», Questa, Melis e Galantini, coinvolgono con energia tutto il pubblico nella lotta contro gli stereotipi di genere, sfatando prima di tutto uno dei peggiori luoghi comuni, quello secondo cui «le donne sono le peggiori nemiche delle donne», incapaci di lavorare insieme e sostenersi.
Uno spettacolo profondamente emotivo e al tempo stesso ironico, indispensabile in un momento storico in cui i diritti e le libertà di parola delle donne sono ancora, in tutto il mondo, messi in discussione.
«Ho capito che di tutte le cose che possiamo fare nel mondo come donne parlare e farlo in modo problematico è ancora considerata la più sovversiva.
«Una donna che parla in contraddittorio provoca, il resto può passare, ma l'atto di esprimere opinioni divisive va sempre contestato.
«Quando ti hanno cresciuta facendoti credere che essere femminile volesse dire essere gentile, carina, sorridere anche se non ti va, non negare attenzione né plauso, accondiscendere sempre e mostrarsi obbediente e diligente, vederti smettere di farlo è percepito immediatamente come un atto disordinato, un tradimento della posizione assegnata al tuo genere.
«Se ti esprimi in forte opposizione non sei una persona equilibrata, ma un’isterica, un’emotiva, un’irrazionale che non sa dominare le proprie passioni, né gli ormoni turbinanti del ciclo. Il silenzio è una virtù, ma solo se sono le donne a praticarlo.
«Agli uomini nessuno chiede di tacere le loro riflessioni interiori, anzi sono così sollecitati a condividerle che è lecito sospettare che prima di parlare parecchi di loro non abbiano riflettuto a sufficienza.»
Michela Murgia, Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più
dal libro di Michela Murgia – edizione Einaudi
con Antonella Questa, Valentina Melis e Lisa Galantini
regia Marta Dalla Via
scene Alessandro Ratti con la collaborazione di Alice Santini, Laura Forti, Federica Di Maria
costumi Martina Eschini
disegno luci Daniele Passeri
fonica Marco Oligeri, Francesco Menconi
produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale di Innovazione, LaQ-Prod e Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano
con il sostegno di Armunia
BIGLIETTI ONLINE www.trentinospettacoli.it
Intero € 15,00
Ridotto € 12,00 (oltre i 65 anni, Associazioni-Cooperative-Circoli di Mori)
Ridotto giovani € 8,00 (under 30)