Val di Non, Tortèl fa rima con Gropèl - Di Giuseppe Casagrande

Al via la rassegna enogastronomica che fino a marzo coinvolgerà i ristoranti, gli agritur e le cantine che hanno creduto alla rinascita di questo «eroico» vino

Il matrimonio d'amorosi sensi Tortèl & Gropèl.

Con l'arrivo dell'anno nuovo ripartono in Trentino le rassegne gastronomiche dedicate ai piaceri della tavola. In Val di Non, nel regno di Melinda, questa volta il ruolo di protagonista non sarà affidato alle mele, bensì alle patate e al vino che dal 10 gennaio al 2 marzo daranno vita all'evento «Tortèl & Gropèl».
Piatto tipico per antonomasia della Val di Non, il tortèl di patate sposerà a tavola in una sorta di matrimonio d'amorosi sensi il Groppello, vino «eroico», schietto e genuino che, dopo anni di quasi totale abbandono, sta vivendo un vero e proprio Rinascimento grazie ad alcuni coraggiosi e lungimiranti vignaioli.

2-il-tortel-di-patate-con-il-tagliere-di-salumi-formaggi-fagioli-e-insalata-di-cavolo-cappuccio.jpg
Il tortèl di patate con il tagliere di salumi, formaggi, fagioli e insalata di cavolo cappuccio.

 
 Quell'antico vitigno coltivato sulle sponde terrazzate del lago di Santa Giustina 

Il Groppello, vitigno autoctono di antica origine retica (così chiamato poiché ricorda la forma del grappolo, aggrovigliato come un nodo, «grop» in dialetto trentino) è coltivato sulle sponde terrazzate del lago di Santa Giustina (Revò, Romallo, Cagnò) da tempo immemorabile come è documentato da alcuni bandi vendemmiali del 1389. Amato da Franz Josef e dalla principessa Sissi, sembrava destinato all’estinzione quando a fine Ottocento il flagello della fillossera decimò la quasi totalità dei vigneti della Terza Sponda della Val di Non.
Fu un colpo durissimo per la valle, in particolare per Revò, dove in epoca imperiale era stata fondata una delle prime cantine sociali del Trentino, cantina cooperativa che all’epoca lavorava oltre 50 mila ettolitri di uve, in gran parte conferite alla Corte di Vienna.
La fillossera – dicevamo – e i due conflitti mondiali misero al tappeto la viticoltura della val di Non che fu quasi totalmente abbandonata e poi sostituita dalla coltivazione delle mele.

3-lorenzo-zadra-nume-tutelare-della-storica-cantina-el-zeremia-di-revo.jpg
Lorenzo Zadra, nume tutelare della storica cantina El Zeremia di Revò.

 
 L'opera eroica del pioniere Augusto Zadra, il mitico «Zeremia» di Revò 

A strappare a morte certa il Groppello fu negli anni Settanta del secolo scorso un viticoltore «eroico», Augusto Zadra, il mitico Zeremia, che nei pressi dell'abitazione di Revò e a ridosso del lago di Santa Giustina salvò alcune vigne, vecchie di 120 anni, sopravvissute al flagello della fillossera. Ne ricavò poche bottiglie che uscirono sul mercato con una bellissima etichetta disegnata dal pittore Pietro Verdini che riproduceva la facciata di Casa Campia.
Colore rosso rubino intenso, bouquet che ricorda i frutti di bosco e le erbe selvatiche, in bocca il Groppello ha un sapore deciso, leggermente tannico e pepato con un finale lunghissimo che conserva nel tempo la sua storica impronta.
 
Oggi il nume tutelare del Groppello è il figlio Lorenzo che a Revò ha coronato il sogno del padre realizzando una nuova cantina con barricaia e sala degustazione.
Oltre al Groppello tradizionale Lorenzo Zadra ha riscoperto il Maor, antico vitigno a bacca bianca presente fin dal Cinquecento sulla sponda sinistra del Noce e all’imbocco della Val di Sole ribattezzato Groppello Bianco. Fresco, sapido, dotato di spiccata acidità, si presta anche ad essere spumantizzato. Al pari di un altro vitigno, lo Johanniter, che appartiene alla famiglia dei Piwi, resistente alle malattie fungine, che comincia a prender piede anche in Val di Non.

4-pietro-pancheri-e-silvia-tadiello-titolari-della-cantina-laste-rosse.jpg
Pietro Pancheri e Silvia Tadiello titolari della Cantina Laste Rosse.
 
 Onore e gloria a quella pattuglia di coraggiosi e lungimiranti vignaioli 

Se Augusto Zadra è stato il pioniere, colui che ha salvato il Groppello dall’estinzione, ad altri coraggiosi e lungimiranti vignaioli della valle va il merito di aver creduto al rilancio di questo antico vitigno autoctono trentino, il quarto per importanza dopo Teroldego, Marzemino e Nosiola. Ci riferiamo, in particolare, alla famiglia Fellin che nei vigneti terrazzati di Maso Sperdossi produce un Gropello ancestrale, oltre ad un Müller Thurgau e ad un Traminer.
Ci riferiamo a Pietro Pancheri e Silvia Tadiello (Azienda Laste Rosse di Romallo) che nella tenuta in prossimità del canyon del Parco fluviale Novella stuzzicano il palato dei wine lover con un Groppello «ancien régime» oltre ad uno spumante Metodo classico Extra Brut da uve Groppello (leggiadro, sapido e ammandorlato) che completa la gamma assieme ad un elegante Pinot Nero e ad un suadente Traminer.
 
Ed ancora, meritano una citazione ed un incoraggiamento due intraprendenti golden boy, artigiani del vino nel senso più nobile del termine, Davide Busetti e Luca Paternoster, numi tutelari della Cantina Fixum, che nei vigneti di Cagnò, sulle sponde del lago di Santa Giustina, producono un intrigante Groppello, il Maor versione a bacca bianca del Groppello, il Pinot Regina resistente alle malattie fungine e il Rebo (il famoso incrocio Merlot-Teroldego creato dall'agronomo trentino Rebo Rigotti), un vino piacevolmente speziato, di buon corpo e struttura.

5-la-famiglia-fellin-titolari-della-cantina-maso-sperdossi-di-revo.jpg
La famiglia Fellin, titolari della cantina Maso Sperdossi di Revò.

 
 Gli orari e i menu dei ristoranti della rassegna «Tortèl & Gropèl» 2025 

Ma torniamo alla rassegna 2025 «Tortèl & Gropèl». Sei sono i ristoranti, le osterie e gli agritur della Val di Non e Sole che hanno aderito all'iniziativa.

Eccoli:

- Agritur El Malget di Tuenno, Malga Pradedont (aperto il venerdì, sabato e domenica).
- L'Osteria Casa De Gentili di Sanzeno.
- Il Ristorante Albergo Cavallino Bianco di Rumo.
- Il Ristorante Centrale di Flavon, comune di Contrà.
- Il Ristorante Solarium di Predaia, località Passo.
- Il Ristorante Hotel Santoni di Fucine di Ossana (Val di Sole).
 
L'orario di apertura dei locali, orario suggerito per la rassegna «Tortèl & Gropèl», è fissato alle ore 17.30. Il menu prevede un vassoio di tortèi di patate proposto sul tavolo. Poi ogni commensale accompagnerà il piatto a scelta con formaggi dei caseifici locali, lucanica, speck, mortandela, carne salada, l'immancabile insalata di cavolo cappuccio e fagioli borlotti. Ogni ristorante potrà aggiungere la specialità della casa: chi le puntine, chi i crauti, chi le confetture e chi il dessert.
Il costo del menu «Tortèl & Gropèl» è di 25 euro e include un calice di Groppello, acqua, caffè e coperto.

6-manuela-corazza-brinda-con-un-calice-di-groppello-di-revo.jpg
Manuela Corazza brinda con un calice di Groppello di Revò.

 
 Per scoprire la ricetta del «Tortèl» previste sei Masterclass in cantina 

I buongustai potranno scoprire la ricetta originale del «Tortèl» di patate in occasione di una serie di incontri previsti in alcune cantine che producono il Groppello. Sei sono le Masterclass a cura dello chef Paolo Cescatti. Costo: 28 euro a persona che include un grembiule della Val di Non, un brindisi di benvenuto, una degustazione di Groppello e la merenda con i «Tortei» e i salumi della casa. Orario d'inizio: le ore 16.30. Quest'anno sarà anche possibile aggiungere alla Masterclass uno speciale Kit di prodotti freschi a chilometro zero e la grattuggia originale dai fori larghi per cucinare il vero, autentico «Tortèl» di patate.
 
 Ecco le date degli appuntamenti: 

- Cantina Maso Sperdossi sabato 1 e 22 febbraio 2025
- Cantina El Zeremia sabato 8 febbraio e 1 marzo 2025
- Cantina Laste Rosse sabato 25 gennaio e 15 febbraio 2025.

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - [email protected]


Augusto Zadra, il mitico Zeremia, pioniere del Groppello.
7-augusto-zadra-il-mitico-zeremia-pioniere-del-groppello.jpg