Un Natale di Speranza – Di Nadia Clementi

Verso il Giubileo 2025 con la riflessione di Don Pierluigi Cameroni

>
Il prossimo Giubileo del 2025 si preannuncia come un momento di grazia e di rinnovamento spirituale, un’occasione speciale in cui la Chiesa invita i fedeli e l’intera umanità a riscoprire la forza della speranza.
In un’epoca segnata da conflitti, migrazioni forzate e profonde crisi esistenziali, la speranza emerge come un bene prezioso, capace di illuminare anche i momenti più oscuri.
Il Giubileo, indetto dal Papa, ha origini antiche e richiama l’Anno di grazia menzionato nella Bibbia (Lv 25), durante il quale, ogni cinquanta anni, gli israeliti restituivano le terre ai proprietari originari, liberavano gli schiavi e cancellavano i debiti: un tempo di liberazione e di nuove possibilità.
Nella tradizione cristiana, il Giubileo viene proclamato ogni venticinque anni (o in occasioni straordinarie) ed è caratterizzato da pellegrinaggi, preghiere, indulgenze e opere di carità.
Durante quest’anno speciale, i fedeli sono invitati a riconciliarsi con Dio e con il prossimo, intraprendendo un cammino di conversione interiore e di solidarietà. (https://www.iubilaeum2025.va/it.html).
 
Don Pierluigi Cameroni, figura di spicco nella Famiglia Salesiana e profondo conoscitore delle dinamiche spirituali, ci invita a riflettere su questo Natale che si avvicina.
Un Natale segnato da guerre, sofferenze e incertezze, ma che ci prepara a vivere il Giubileo come un tempo di rinascita interiore e comunitaria.
La sua riflessione ci spinge a guardare al mistero della speranza come una forza rivoluzionaria e trasformativa. Come Maria e Giuseppe, siamo invitati ad accogliere la vita e a difenderla da ogni minaccia di morte e violenza; come i pastori, a intraprendere il cammino con fiducia e disponibilità; e, come i Magi, a seguire la stella che ci guida verso il bene.
Il Giubileo non sarà solo un tempo di celebrazione, ma un’occasione concreta per ricostruire legami, edificare la pace e ridare senso alla nostra umanità ferita.
Dio ci ha donato la speranza, una virtù apparentemente piccola ma irriducibile. Lasciamoci guidare da essa verso un futuro più luminoso, sostenuti dalla certezza che, con il Signore al nostro fianco, ogni cammino conduce alla salvezza.
 
don-cameroni-3.jpg
 
Don Pierluigi Cameroni, dal 2007 al 2020 è stato Animatore spirituale mondiale dell'ADMA (Associazione di Maria Ausiliatrice).
Dal 2010 è Postulatore Generale per le Cause dei santi della Congregazione salesiana e della Famiglia salesiana. Dal 2014 è membro del Segretariato della Famiglia Salesiana.
Autore di numerosi libri, tra cui Akash Bashir, giovane pakistano testimone di Cristo, che racconta la storia di un giovane martire pakistano, morto sacrificando la propria vita per proteggere e salvare la sua comunità.
Akash rappresenta il simbolo, la voce e la bandiera di tanti cristiani che, in paesi non cattolici, affrontano attacchi, persecuzioni, umiliazioni e martiri.
È la voce di giovani coraggiosi che, nonostante difficoltà come la povertà, l’estremismo religioso, l’indifferenza, la disuguaglianza sociale e la discriminazione, scelgono di donare la propria vita per la fede. Un esempio luminoso di coerenza evangelica per tutti i giovani cristiani del mondo.
 
don-cameroni.jpg
Info.

 
 Il Natale della speranza  

Scrive Papa Francesco all’inizio della Bolla di indizione dell’Anno Santo 2025 «Spes non confundit», «la speranza non delude» (Rm 5,5). Nel segno della speranza l’apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma.
La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Penso a tutti i pellegrini di speranza che giungeranno a Roma per vivere l’Anno Santo e a quanti, non potendo raggiungere la città degli apostoli Pietro e Paolo, lo celebreranno nelle Chiese particolari.
Per tutti, possa essere un momento di incontro vivo e personale con il Signore Gesù, porta di salvezza (cfr. Gv 10,7.9); con Lui, che la Chiesa ha la missione di annunciare sempre, ovunque e a tutti quale nostra speranza (1Tm 1,1).
Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. L’imprevedibilità del futuro, tuttavia, fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio.
Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità. Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza.
La Parola di Dio ci aiuta a trovarne le ragioni. Lasciamoci condurre da quanto l’apostolo Paolo scrive proprio ai cristiani di Roma.
 
don-cameroni-2.jpg
 
Parlare di speranza oggi non è facile, in un mondo segnato da tanta violenza, dove le lacrime solcano i volti di tanti innocenti, dove tanta gente è costretta lasciare la propria terra per andare verso l’ignoto, affrontando deserti che uccidono o mari che inghiottono uomini e donne, bambini e giovani, dove le nuove generazioni sono scandalizzate da modelli di vita privi di senso, che legittimano la corruzione e la frantumazione di affetti e relazioni.
Eppure, la stella della speranza torna a brillare nel cielo di questa umanità: si tratta come i magi di Betlemme di volgere lo sguardo in alto e di mettersi in cammino.
L’annuncio angelico risuona attraverso la testimonianza di uomini e donne operatori di pace e costruttori di comunione: si tratta come i pastori di Betlemme di mettersi in cammino con fiducia e disponibilità.
Il pianto di un bimbo si ode nella notte: si tratta come Maria e Giuseppe di accogliere la vita e difenderla da tutte le minacce di morte e di violenza.
La luce di una mangiatoia s’accende come un trono regale: si tratta di dare una casa a chi vive per strada, a chi non ha affetti, a chi muore nella solitudine e nell’abbandono.
 
Charles Péguy (1873-1914) è stato un brillante saggista, drammaturgo, poeta, critico e scrittore francese. Tra le sue opere distingue «Il Portico del mistero della seconda virtù», datato 22 ottobre 1911, dove celebra la virtù della speranza con toni altamente poetici e provocatori:
 don-cameroni-speranza.jpg
La Speranza è una bambina da nulla.
Che è venuta al mondo il giorno di Natale dell’anno scorso.
Che gioca ancora con babbo Gennaio.
Eppure è questa bambina che traverserà i mondi.
Questa bambina da nulla.
Lei sola, portando le altre, che traverserà i mondi compiuti…
La piccola speranza avanza tra le sue due sorelle grandi
e non si nota neanche…
E non si fa attenzione, il popolo cristiano non fa attenzione
che alle due sorelle grandi.
La prima e l’ultima.
E non vede quasi quella che è in mezzo.
La piccola, quella che va ancora a scuola.
E che cammina.
Persa nelle gonne delle sue sorelle.
E crede volentieri che siano le due grandi che tirino la piccola per la mano.
In mezzo. Tra loro due.
Per farle fare quella strada accidentata della salvezza.
Ciechi che sono che non vedono invece
Che è lei nel mezzo che si tira dietro le sue sorelle grandi.
E che senza di lei loro non sarebbero nulla…
Se non due donne già anziane.
Due donne di una certa età.
Sciupate dalla vita.
È lei, quella piccina, che trascina tutto.
Perché la Fede non vede che quello che è.
E lei vede quello che sarà.
La Carità non ama che quello che è.
E lei, lei ama quello che sarà.
Dio ci ha fatto speranza…
questa bambina è irriducibile.
Lei replica per così dire alle sue sorelle; a tutte le virtù, a tutti i misteri.
Quando loro scendono lei sale, (è molto ben fatto,)
Quando tutto scende solo lei risale e così le doppia, le decuplica.

Don Pierluigi Cameroni

Nadia Clementi [email protected]