Trovato un Carnaio per attirare e forse avvelenare volpi e lupi

Da parte dei Forestali trentini c’è la più sincera intenzione di identificare e deferire alla Magistratura chi compie reati tanto vigliacchi contro la fauna selvatica

Abbiamo letto con disgusto la notizia del ritrovamento da parte di un escursionista di un «carnaio» a Moena in Val di Fassa, nei pressi di due capanni – uno si presume utilizzato per avvistamenti della fauna, l’altro funzionale a sparare e uccidere gli animali – in un luogo raggiungibile agevolmente da chiunque (anche accompagnato dal proprio cane), in quanto posto a poca distanza da un parcheggio.
Un ammasso di carne tenuto assieme con del filo di ferro e fissato ad un tronco, mentre altra carne era posta più in alto, appesa fuori dal capanno.
 
Una gravissima violazione delle norme, ma presumibilmente ancor più gravi reati: da una parte l’utilizzo per attirare e uccidere canidi selvatici, dall’altra lo spargimento di esche e bocconi avvelenati rivolti a una molteplicità di animali, compresi i cani e i gatti padronali.
Un atto che deve trovare la risposta decisa e rapida da parte del Corpo forestale provinciale, che invitiamo a procedere con indagini atte ad identificare gli autori dei presunti reati ai danni di animali e con l’immediata trasmissione dei reperti all’ISZVe per accertare l’ipotizzabile presenza di sostanze tossiche, per l’eventuale necessaria delimitazione e bonifica della zona interessata.
 
Siamo consapevoli che da parte dei Forestali trentini c’è la più sincera intenzione di identificare e deferire alla Magistratura chi compie reati tanto vigliacchi contro la fauna selvatica e auguriamo loro di riuscire anche stavolta nel loro compito.
La loro attività è – se possibile – ancora più fondamentale, per tutelare gli animali domestici che potrebbero essere a loro volta vittime di questa «trappola», nonché per contrastare qualsiasi comportamento illecito che possa fungere da attrattivo per animali come volpi e lupi, favorendo la loro vicinanza a zone frequentate da abitanti ed escursionisti.
 
Infatti è ormai risaputo che gli animali selvatici si avvicinano alle strutture antropiche se vi vengono attirati da cibo facile: chiunque attui consapevolmente comportamenti volti a far avvicinare i selvatici ai centri abitati e alle attività antropiche deve essere perseguito e sanzionato severamente.

Per ENPA del Trentino, la presidente Ivana Sandri