Trento, impietosa denuncia del Sappe sul carcere di Spini di Gardolo

«La situazione è precaria per la sicurezza dei poliziotti: occorrono subito interventi!»

È senza appello la denuncia di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, oggi nel carcere di Trento, accompagnato dal segretario nazionale per il Triveneto Giovanni Vona e dai dirigenti locali del primo Sindacato del Corpo.
Lo riportiamo qui di seguito per esteso.
 
«Una situazione seria, che potrebbe costituire un pericolo per i poliziotti penitenziari, incredibilmente e colpevolmente sottovalutata dai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.
«A Trento serve personale di Polizia Penitenziaria: mancano agenti e assistenti ma anche ispettori e sovrintendenti. Servono, soprattutto, un dirigente Comandante del Reparto di Polizia fisso, con un incarico almeno triennale, che, insieme a un nuovo direttore, possano dare quella stabilità che oggi manca nel carcere di Spini di Gardolo.»
 
«La visita si è resa necessaria e doverosa per attestare l’integrità psicofisica dei poliziotti penitenziari impiegati nelle carceri del Trentino-Alto Adige, messa a dura prova specialmente nei mesi di giugno, luglio ed agosto di quest’anno, con numerose aggressioni subite anche negli ultimi cinque mesi.
«E mi ha confortato trovare poliziotti con grande senso di appartenenza, spirito di sacrificio e professionalità, non disgiunti da umanità e senso del dovere, – prosegue il leader del SAPPE. – Sono aumentati i posti di servizio ma i poliziotti penitenziari sono sempre di meno.
«È importante dare un segnale importante al carcere di Trento con l’assegnazione di un numero importante di Agenti.
«Bisogna anche rendere appetibile la permanenza al Nord di poliziotti più anziani portatori di grande professionalità attraverso una politica residenziale legata alle agevolazioni sulla assegnazione di abitazioni da riservare alle Forze dell’ordine», – conclude il leader del primo Sindacato del Corpo, che informerà i vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sul «mancato auspicato miglioramento delle condizioni di lavoro del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio presso gli istituti penitenziari del Trentino e di tutto il Triveneto, per larga parte accomunati da gravissime criticità: una importante carenza di personale; il costante verificarsi di eventi critici, nella maggior parte dei casi aggressioni nei confronti di personale; l'introduzione di oggetti e materiali non consentiti (droga, telefonini; etc.).
«La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l'incapacità di chi non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch'essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità.»

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