Trento: basta spaccio, furti, aggressioni, rapine, risse. Basta!

È ora di intervenire con fermezza per ridare ai cittadini il diritto alla sicurezza

Abbiamo pubblicato la lettera (vedi) inviata ieri al nostro giornale sulla rissa accaduta in via Maffei a Trento, a fianco della facoltà di Sociologia, dove c’è un noto bar mal frequentato.
E lo abbiamo fatto perché è l’unico commento che ci è arrivato sul fattaccio, intollerabile per qualsiasi città, ma in particolare per Trento.
Se Rovereto è la «Città della Pace», Trento dovrebbe essere la «Città del Lieto Vivere».
Ma mentre la Città della Quercia sta consolidando la sua immagine, quella di Trento si sta sfagliando giorno per giorno, ovvero ogni volta che accadono in centro storico episodi inaccettabili, come spaccio, rapine, risse, furti, vendette e quant’altro.
 
Non vogliamo che la nostra città si orienti alla repressione, sia ben chiaro; anzi, Trento deve essere e restare ospitale e generosa come sempre.
Ma qualsiasi immigrato (regolare o irregolare) che viene a Trento deve sapere che la città non perdona chi non ricambia l’accoglienza con un comportamento inaccettabile.
E i pubblici esercizi abitualmente frequentati da loschi figuri vanno chiusi a termini di legge.
Oltretutto che in questo modo questi scalmanati danneggiano anche gli immigrati corretti, perché i cittadini ormai hanno paura quando vedono persone di provenienza nordafricana.
 
Questi mascalzoni devono temere che con tali comportamenti perdono lo status di rifugiato politico e il diritto di soggiorno, e che rischiano concretamente l’espulsione dal territorio nazionale.
Il sindaco di Trento continua a chiede al Questore di allontanare dalla città questi violenti. Tutti attendiamo risposte in tal senso.
Speriamo che un po’ alla volta si riesca a riportare l’ordine e la tranquillità in questa città che, per tradizione ha sempre accolto chiunque.
Non è troppo tardi, ma comunque è tardi.

GdM