Toblino brinda con il nuovo Dibbì – Di Giuseppe Casagrande
È l’acronimo di Dolomiti Bianco, una cuvée segreta che riassume l’anima «green» di questo vino. Un'esplosione di freschezza, eleganza e sapidità
Denis Andreis, direttore generale della Cantina Toblino - Foto Davide Ortombina.
Ma che diavoleria sarà mai questo «Dibbi» 2023 mi sono chiesto quando sullo scaffale dell'Hosteria Toblino ho notato la strana dicitura in corsivo al centro di una sgargiante etichetta verde e di un altrettanto sgargiante collarino «green».
Nessuna diavoleria. Il nome Dibbì - mi ha spiegato il direttore generale della Cantina Toblino Denis Andreis - è l’acronimo di Dolomiti Bianco, una cuvée segreta che riassume perfettamente l’anima di questo vino. Un vino fresco, minerale e complesso, proprio come le montagne da cui prende ispirazione.
Per quanto riguarda il colore dell'etichetta, la scelta è caduta sul verde poiché è l'emblema della rinascita primaverile, della fiducia, della perseveranza, dell'equilibrio e dell'armonia.
«Un vino che rappresenta per noi non solo una delle nostre migliori espressioni enologiche, ma anche l’essenza stessa del nostro territorio.»
L'ingresso della Cantina Toblino e dell'Hosteria, master chef Sebastian Sartorelli.
Un vino che nasce nella Valle dei Laghi ai piedi delle montagne
Dibbì è un vino che nasce nel cuore delle Dolomiti, una delle aree vinicole più vocate del Trentino, dove la natura e il territorio esprimono un equilibrio perfetto.
Ogni anno, il team di enologi della Cantina Toblino seleziona con cura le uve provenienti dalle viti che crescono sulle pendici delle montagne e nei vigneti della Valle dei Laghi, una zona con un microclima unico che consente di ottenere uve di qualità eccelsa.
«La nostra filosofia – ha precisato Andresi – è quella di rispettare e valorizzare al massimo la ricchezza del territorio, puntando su un approccio sostenibile e una lavorazione artigianale che preservi l’autenticità del vino.»
Lo chef dell'Hosteria Toblino Sebastian Sartorelli - Foto Raffaele Merler.
Un vino piacevolmente aromatico e dalla sorprendente sapidità
La cuvée che compone questo vino bianco è un'armonica selezione di varietà che percentualmente possono variare di anno in anno, assemblate con grande cura per ottenere un equilibrio perfetto tra freschezza, struttura e aromaticità.
Il risultato è un vino che si distingue per la sua finezza, con note aromatiche che spaziano dai fiori di campo agli agrumi freschi, con accenni di erbe officinali e una leggera sfumatura minerale che ricorda la purezza dell'acqua di montagna.
Al palato, Dibbì si presenta con una sapidità sorprendente, tipica del nostro terroir, che conferisce al vino una freschezza e una vivacità uniche, insieme a una struttura elegante e ben bilanciata.
La sua acidità vibrante e la leggera componente minerale si fondono perfettamente, regalando un'esperienza di grande complessità e lunghezza.
Ogni sorso è un viaggio sensoriale che porta con sé la forza e la delicatezza del nostro territorio, un'esplosione di freschezza che richiama i paesaggi mozzafiato delle nostre montagne.
Dibbì, un omaggio alle Dolomiti, alla loro bellezza e al loro fascino
Dibbì è un vino che racconta la storia della nostra terra, della nostra passione per la viticoltura e del nostro impegno a produrre vini che siano un'autentica espressione del Trentino.
Anche se ogni annata può portare con sé piccole variazioni, la sua anima rimane invariata: un omaggio alle Dolomiti, alla loro forza, alla loro bellezza e al loro fascino.
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – [email protected]