Terminati i tre giorni di incontri in Val di Fiemme
Nuovo ospedale, il processo partecipativo fa il pieno di consensi
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Per tre sere, i cittadini delle valli di Fiemme, Fassa e Cembra interessate alla costruzione della nuova struttura sanitaria hanno potuto esprimere il proprio punto di vista e ascoltare i dettagli di quanto emerso nel corso dei sei tavoli tematici cui hanno preso parte, tra novembre e gennaio scorso, gli esponenti delle categorie tecniche (architetti, ingegneri, medici, infermieri), esponenti del mondo ambientalista, culturale, economico e del volontariato.
«Gli incontri con la popolazione, così come gli altri momenti organizzati nell’ambito del percorso partecipato, hanno avuto un indubbio grande merito, – ha commentato l’assessore all'Urbanistica, Energia e Trasporti della Provincia di Trento, Mattia Gottardi. – Hanno aiutato ad aumentare la consapevolezza della complessità del quadro d’insieme e quindi della quantità di fattori da tenere in considerazione al momento della scelta.
«E sono inoltre la dimostrazione che sul tema dell’ospedale delle Valli dell’Avisio non c’è alcuna volontà di imporre dall’alto un’idea predeterminata.»
Ai tre appuntamenti realizzati a Cavalese, Predazzo e Tesero hanno preso parte circa 200 persone in presenza.
Ad essi si aggiungono circa 300 che hanno seguito gli eventi in diretta grazie allo streaming sul canale Youtube della Provincia.
In ciascun incontro i cittadini dei diversi comuni hanno potuto esprimere la propria opinione in merito ai criteri di localizzazione del nuovo ospedale.
Decine gli interventi, che hanno evidenziato come, su molti aspetti, si registri un forte consenso: decisamente diffusa la richiesta che il nuovo ospedale sia realizzato solo dopo aver ben chiaro l’utilizzo cui destinare la vecchia struttura di Cavalese e che si debba evitare di consumare suolo, in un territorio già sottoposto a diverse forme di pressione antropica, per non danneggiare ulteriormente l’ecosistema e non sottrarre ulteriori spazi all’agricoltura.
Allo stesso tempo, i cittadini hanno espresso la richiesta che l’ospedale si inserisca al meglio nel sistema sanitario locale, garantendo servizi e personale adeguato, perché la localizzazione, da sola, non può certo risolvere il problema di gestione delle cure necessarie, soprattutto per i casi più gravi. In tal senso, è stata più volte espressa la richiesta di individuare aree da destinare a residenze per infermieri, tirocinanti e alle altre figure sanitarie.
«Grazie agli spunti emersi, che verranno tutti registrati e catalogati, elaboreremo il documento preliminare che sarà sottoposto alla valutazione della Giunta provinciale per poi trasmetterlo alla Comunità territoriale della Val di Fiemme per l’assunzione della decisione definitiva» – ha spiegato Giovanni Gardelli, dirigente del Dipartimento Urbanistica della Provincia.
Per far sentire la propria voce e incidere sulla decisione della localizzazione del nuovo ospedale, i cittadini hanno ancora due settimane di tempo: fino al 28 febbraio infatti potranno inviare proposte e osservazioni che vengono poi pubblicate sul sito del processo partecipativo (qui il link ai contributi finora arrivati).
Sullo stesso sito sono inoltre disponibili tutti gli atti e i documenti da conoscere per poter esprimere un punto di vista in modo razionale e consapevole.