Tennis - Trofeo Perrel-FAIP Rovereto – Day 6/ A
Alexey Vatutin, il Cavaliere Solitario di Russia – Il derby croato a Dino Prizmic
Alexey Vatutin.
A 32 anni e con quasi 900 match sulle gambe, Alexey Vatutin continua a inseguire i suoi obiettivi nonostante viaggi da solo e non riesca a tornare a casa da tre anni a causa dell'isolamento della Russia.
«La solitudine può essere noiosa, ma ormai sono abituato.»
Prizmic vince il derby croato ed estromette il n.1 Coric.
Due fettine di carne con patate, accompagnate da un piatto d'insalata. Erano le 16.30 quando Alexey Vatutin si concedeva un ibrido tra pranzo e cena dopo aver battuto Daniel Masur col punteggio di 6-2 7-5, approdando ai quarti del Trofeo Perrel-FAIP di Rovereto (120.950€, Mapei). In piena solitudine.
Forse gli pesa, perché ha invitato il cronista a sedersi al tavolo con lui, affermando che non c'era bisogno di aspettare che finisse di mangiare.
«Ad essere onesto sono quasi sempre da solo quando giro per i tornei – racconta – quando ero top-200 ATP ho fatto qualche settimana con il coach, ma nella maggior parte dei casi viaggio in solitudine.
«È più facile permettersi qualcuno quando sei giovane o hai alle spalle una federazione che, tra contratti e budget importanti, mette a disposizione allenatori, preparatori e fisioterapisti.
«Se non hai un sostegno di quel tipo è difficile avere un coach tutte le settimane, perché il giocatore deve sostenere tutte le spese, dai voli a tutto il resto.
«È molto costoso, soprattutto oggi. Mi piace stare da solo, spesso mi rende la vita più facile, a volte è noioso ma ormai ci sono abituato. Per me, comunque, è ok.»
Ed è ok anche il momento che sta vivendo: si è presentato in trentino da numero 340 ATP e da qualche mese sta raccogliendo diverse vittorie. L'ultima, come detto, è arrivata contro Masur al PalaBaldresca.
«Ci avevo giocato due volte e avevo sempre perso, inoltre lui è piuttosto forte sul cemento indoor.
«Nel primo ho giocato molto bene, nel secondo ho avuto varie chance di brekkarlo e quando ce l'ho fatta (5-4 e servizio, ndr) mi sono fatto riprendere.
«Poi l'ho brekkato di nuovo e nell'ultimo game mi sono innervosito. Dal 40-0 mi sono ritrovato 40-40, per fortuna ho trovato un modo per spuntarla.»
Dino Prizmic.
Va fuori il n.1 Coric: derby croato a Dino Prizmic
La partita più combattuta del torneo, per certi versi la più bella, potrebbe aver simboleggiato un passaggio generazionale nel tennis croato.
Il giovane Dino Prizmic (classe 2005) ha superato l'esperto Borna Coric, estromettendo la testa di serie numero 1 dal Challenger di Rovereto.
I due si sono scambiati sberle per 2 ore e 40 minuti davanti a diverse centinaia di appassionati che hanno affollato il PalaBaldresca nonostante la contemporaneità dei singolari di Italia-Argentina di Coppa Davis. Coric e Prizmic possiedono un tennis molto simile, quasi fotocopia, fondato su estrema solidità e una condizione atletica perfetta, senza lasciare troppo spazio allo spettacolo. Sarebbe facile dire che ha vinto il più giovane (e dunque più fresco), ma la verità è che il match si è deciso sui dettagli.
Dopo un primo set in cui Prizmic sembrava superiore, Coric ha trovato la misura dei suoi colpi e si è aggiudicato il secondo. Enorme battaglia nel terzo, quando il treno buono per l'ex n.12 ATP è passato sul 3-2 in suo favore e 0-40 sul servizio di Prizmic.
Lì il baby di Spalato ha dato il massimo, schivando il pericolo con coraggio.
Sul 5-5 ha sigillato il break decisivo in modo spettacolare: sul 30-40, Coric ha tentato un coraggioso serve and volley, ma le due volée non sono state incisive.
Il secondo passante ha scatenato l'urlo di Prizmic, poi bravo a chiudere col punteggio di 6-3 4-6 7-5. Sarà lui l'avversario di Francesco Maestrelli nella Night Session di venerdì (non prima delle 19.30).
Di certo, dopo una stagione in cui ha saltato quattro mesi complessivi (peraltro in due periodi diversi), la sua freschezza atletica sembra quasi strabordante. Grinta e motivazione, poi, fanno parte del pacchetto.