Storie di donne, letteratura di genere/ 587 – Di Luciana Grillo

Begona Feijoo Farina, «Come onde di passaggio» – In una Genova inconsapevole dell'imminente crollo del Viadotto, la vita degli abitanti scorre... normalmente

Titolo: Come onde di passaggio
Autrice: Begoña Feijoo Fariña
 
Genere: Narrativa femminile contemporanea
Editore: GCE, 2025
 
Pagine: 144, Rilegato
Prezzo di copertina: € 17

 
La prima pagina si apre con una data, Venerdì 10 agosto. Genova.
Nelle pagine successive, l’autrice racconta sprazzi di vita di persone comuni, che lavorano, ridono, soffrono, insomma: vivono.
Le segue con attenzione discreta, giorno dopo giorno.
L’ultimo capitolo si apre con un’altra data: Mercoledì 15 agosto.
 
È nello spazio limitato di questi giorni che si dipanano le vite di Marisa, Dante, Sandy, Luca, Dario: Marisa ha un bar e un passato doloroso e difficile; Dante ha una bella famiglia, una moglie in carriera e due bambine di cui si occupa con amore; Sandy è una studentessa che d’estate non ha il tempo di andare al mare perché lavora in un negozio, «i soldi le servono per i libri, la carta, le penne e un nuovo PC».
 
Ha anche una mamma chiusa nel silenzio e nel buio della sua camera; Luca non ha più il papà, ma una mamma e un fratello minore a cui pensare; Dario è un marito abbandonato dalla moglie e un padre che vede poco i figli… l’11 agosto impariamo a conoscere meglio questi personaggi, così veri che ti sembra di incontrarli per strada, di conoscerli da sempre.
È questo uno dei pregi di B.B. Farina, una scrittura, la sua, naturale e lineare, senza fronzoli, ma amara e profonda, quando è necessario che sia così.
 
Dunque, Marisa quel giovedì dopo trent’anni rivede Barbara, Dante riceve in giardino gli amici – le donne parlano di tate e Annalisa si chiede cosa ci sia in comune fra loro – la grigliata è pronta da mangiare, i bambini escono veloci dalla piscina; Sandy, finito il turno, va verso casa e si ferma da Marisa per bere un caffè freddo, freddissimo; Luca, prima di tornare a casa, compra una papaya per la mamma, è cara, ma aspetta che Marisa lo paghi perché le ha ridipinto le pareti del bar; Dario si prepara ad andare in vacanza con la figlia, è orgoglioso di lei, quando Serena è con lui «gli sembra che ci sia qualcosa del passato che torna, ma amputato delle due presenze che mancano: Sandro e Manuela… È con questo pensiero che alla fine prende sonno: avere ancora due figli e una moglie da amare».
 
Anche la domenica passa, è il 12 agosto: Marisa ha incontrato Barbara e parlato a lungo con lei, dopo aver salutato velocemente Luca; Dante discute al telefono con suo fratello, il loro non è un rapporto facile; poi, insieme a moglie e figlie, va a prendere la nonna Maria per andare a Messa. Infine, pranzo dalla nonna e progetti di vacanze; Sandy ha un altro turno di notte, torna a casa, rivede la mamma rannicchiata sul letto, la scopre con rabbia, butta giù il lenzuolo…
La tensione cresce, passano i giorni e serpeggia un’ansia condivisa e incontrollabile, che anche chi legge percepisce.
 
Martedì 14 agosto: «La sveglia di Dante suona…sono le otto e tra poco dovranno partire… Mentre lavora, Luca sente stringere al petto un’ansia che raramente lo visita… Sono e nove e ventisette quando Sandy esce di casa, il vento muove le chiome degli alberi… alle nove e trentacinque minuti, Dante inizia a caricare le valigie nell’auto…», Dario attende che Serena lo chiami per partire, Marisa non ha clienti, «la pioggia trattiene altrove coloro che altrimenti sarebbero venuti per un aperitivo o un caffè… In città il vento alterna momenti di pace ad altri in cui, con grande violenza, rovescia gli ombrelli e scaraventa la pioggia su vetri e pareti»… poi urla, confusione, incredulità, «c’è chi parla senza fare una pausa, chi vaga tra gli armadietti confuso e chi chiama o scrive a qualcuno che non si riesce a sapere dov’è».
 
Poi, c’è anche il «dopo», il 15 agosto, che lascio alla curiosità di chi vorrà leggere questo romanzo straordinario.
 
Luciana Grillo - [email protected]

(Recensioni precedenti)

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