Storie di donne, letteratura di genere/ 568 – Di Luciana Grillo

Rosalba Campra, «Minima Mitologica» – Venticinque racconti brevi, ironici, inquietanti, malinconici e perturbanti

Titolo: Minima mitologica
Autrice: Rosalba Campra
 
Traduttore: Livio Santoro
Editore: Edicola Ediciones, 2024
 
Pagine: 88, Brossura
Prezzo di copertina: € 14

 
Negli anni terribili vissuti dall’Argentina schiacciata dalla dittatura, Rosalba Campra, arrivata esule in Italia, ha insegnato Letteratura ispanoamericana all’Università Sapienza di Roma.
Ha pubblicato saggi, romanzi, racconti, poesie e microfinzioni, cioè brevi narrazioni che non si sapeva se classificare come poesie o favole, aforismi o parabole.
Sono piccoli racconti, brevi storie «fugaci come un batter d’occhi, minute come bonsai», originali e a volte irriverenti. I primi tradotti in italiano risalgono al 1993, autrice sempre Rosalba Campra; il titolo era «I racconti di Malos Aires».
 
«L’autrice attinge a piene mani dal repertorio universale: divinità atzeche e cinesi, miti greci e indiani, simboli, figure e immaginari apparentemente incomparabili si intrecciano e talvolta si sovrappongono, inventando (o disinventando) cosmogonie, epiloghi e altre imprese, in un fluire ininterrotto di racconti che ci offrono, con sguardo sempre sottilmente dissacrante, il rovescio del mito così come ci è stato tramandato», ricordando a chi legge i microracconti di Jorge Borges e Adolfo Bioy Casares.
 
E qui chiudiamo con le citazioni della prefatrice Anna Boccuti, per entrare in contatto diretto con la parola scritta di Rosalba Campra che in «Ribellioni» si domanda perché l’uomo creato non possa a sua volta creare… «i suoi tentativi ebbero buon esito, ed è così che furono generati i cloni, e che più tardi questi, presi a loro volta da velleità creative, si servirono dello Sdoppiamento… di Replicante in Replicante, il risultato è questo… Ma tu sei donna, e forse riuscirai a fare qualcosa di meglio».
 
La protagonista di «Conclusioni» è una donna che esegue graziosamente la taurocatapsia, cioè, aggrappandosi a un’asta, riesce a montare su un toro.
Il pubblico applaude e questa vincitrice ottiene in premio «una fulgida morte: alle spalle del toro c’è un torero in attesa, pronto a infilarle con destrezza uno stocco nel cuore».
 
In un altro fulminante microracconto, sono le protagoniste della mitologia greca che subiscono una trasformazione: Elena che da cigno deve rompere le uova «con il suo beccuccio di rosa», Dafne che il padre tramuta in alloro per proteggerla dagli assalti di Apollo, Io che Giove fa diventare una giovenca per salvarla dall’ira di Era, e così via.
 
Quanto a «Io», Campra ne parla anche in «La verità», la rivede giovenca corteggiata da Giove-toro e poi in viaggio verso l’Egitto «dove si stabilì e sposò un sarto… Ad ogni modo, quanta nostalgia di quei tempi in cui il cielo era così vicino che una povera poteva raccontare al proprio marito di avere appena visto Apollo che saltava fuori dalla finestra! E quanta nostalgia dei tempi in cui quello che saltava fuori dalla finestra era davvero Apollo!».
 
Per Campra, in un altro micro, il cammino che porta alla verità sarà scendere verso l’ignoto. «Attraverserai le muraglie fiammeggianti del mondo… Così, finalmente, sapremo di cosa è fatta la nostra casa».
Fra le pagine compare Pentesilea, la regina delle Amazzoni uccisa da Achille durante la guerra di Troia, poi Campra cita il Minotauro e il suo labirinto.
 
Infine - alternando miti orientali - arriva alle Parche e sottolinea «la necessità di essere imparziali… non si può tagliare il filo per volontà di vendetta. Nemmeno per compassione. Lo si taglia quando arriva il momento. Ecco tutto… Le Parche non se ne vanno in giro per le banchine di New York come tre vecchie barbone, trascinandosi dietro ceste di matasse, fusi, forbici.».
 
Mi sembra di aver detto molto, sicuramente non tutto: ma «Minima Mitologica» deve incuriosire, far pensare, far sorridere… una parola di più avrebbe spezzato l’incantesimo!
 
Luciana Grillo - [email protected]

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