Sesto Pusteria, andata male la classica truffa del prestigitatore

Paga il caffè con 50 euro senza darglieli e pure si tiene il resto. Ma le telecamere non ci cascano: identificato e denunciato dai Carabinieri

Un uomo di 61 anni originario della Bassa Atesina è stato denunciato dai Carabinieri di Sesto Pusteria per aver commesso la truffa dei 50 euro in un bar della zona.  
Il truffatore, già gravato da numerosi precedenti della stessa natura e sul cui capo pendono anche numerose condanne, aggirandosi per la tranquilla cittadina di Sesto, probabilmente in trasferta dal proprio luogo di residenza, dopo aver consumato un caffè presso un bar gelateria, aveva deciso di mettere in atto, anche in quel negozio, la famosa truffa dei 50 euro, di cui era ormai abile esecutore.
 
La truffa sostanzialmente si svolge sempre nella stessa maniera: ordinare un caffè o effettuare una piccola consumazione di pochi euro e recarsi poi alla cassa con una banconota di grosso taglio, solitamente da 50 euro, per pagare.
Ma ecco entrare in campo l’abilità del truffatore: tra una battuta ed un’altra con la commessa di turno, già distratta dalla presenza dei numerosi avventori ed un abile e già rodato gioco di mano, il malfattore, pur consegnando in un primo momento nelle mani della cassiera la banconota da 50, riesce sempre a rimpossessarsene facendola scomparire dalla vista della malcapitata, che convinta di averla comunque già incassata, corrisponde diligentemente il dovuto resto, facendo intascare così, al malvivente, in genere, una ulteriore somma che si aggira, in base alla consumazione precedentemente fruita, attorno alle 45/48 euro.
 
La velocità nel commettere il raggiro poi consente sempre all’autore di uscire dall’esercizio pubblico indisturbatamente.
Ma stavolta, qualcosa non era andata secondo i tempi dettati dal solito schema: la commessa, sebbene abilmente ormai raggirata, si accorge, seppur in un secondo momento, di quanto successo, riferendo il fatto ai Carabinieri del competente Comando Stazione.
 
La visione dei filmati delle telecamere interne, peraltro fatte installare su consiglio proprio dei militari a seguito di un piccolo furto subito tempo addietro, ha permesso di cogliere l’uomo nella commissione del fatto, potendo altresì prendere atto della maestria del raggiro, posto in essere con rapidi movimenti delle mani accompagnati da disinvolto modo di fare.
L’autore, al termine degli accertamenti, è stato identificato e poi deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di truffa previsto dall’art. 640 del vigente Codice Penale.
 
Anche in questa situazione, la presenza di telecamere a circuito chiuso, si è rilevata fondamentale per l’identificazione del responsabile, motivo per il quale se ne auspica una sempre maggior diffusione sul territorio, rappresentando tale supporto un valido deterrente per i malintenzionati, un elemento di rassicurazione per la cittadinanza ed un valido ausilio per le Forze dell’Ordine nella identificazione di eventuali autori di possibili reati.
Anche in questa circostanza, grazie alla tempestiva attivazione da parte del commerciante e dei Carabinieri, è stata così limitata l’azione criminosa nei confronti di altri commercianti.