Servizi per le dipendenze: aggiornate le Direttive
Prevista la figura dello psicologo psicoterapeuta, ridefinito il fabbisogno in 74 posti letto convenzionati

L’aggiornamento delle Direttive per la programmazione dell’offerta dei servizi per le dipendenze, stabilito oggi dalla Giunta provinciale, rappresenta un passo importante per rispondere in modo più efficace e mirato ai bisogni emergenti delle persone con problematiche di dipendenza.
«La conferma del ruolo centrale del SerD nella valutazione degli ingressi e il rafforzamento del coordinamento tra le comunità terapeutiche, i servizi sociali territoriali e l’U.O. Dipendenze garantiranno una presa in carico più integrata e continuativa, - spiega l'assessore alla salute e politiche sociali, Mario Tonina. - Di particolare rilievo è poi l’istituzione del modulo di pronta accoglienza, mentre l’introduzione di moduli terapeutici differenziati consente di offrire percorsi di cura più specifici e personalizzati, riconoscendo la complessità delle situazioni individuali e familiari.»
«Infine la riorganizzazione del sistema, con la ridefinizione dei posti letto e un attento monitoraggio dell’impatto sui servizi, mira a coniugare qualità ed efficienza, assicurando la sostenibilità delle strutture e la continuità dell’assistenza. Questo lavoro è il frutto di un confronto costante con gli operatori del settore, tra cui anche le organizzazioni che gestiscono le comunità terapeutiche: in questo modo siamo riusciti a mettere a punto strategie innovative per migliorare l’efficacia della risposta sanitaria e sociale», sono le conclusioni dell'assessore.
Le nuove Direttive, che aggiornano quelle approvate nel 2017, confermano il SerD quale punto unico per la valutazione degli ingressi, come anche la collaborazione fra il SerD e i servizi sociali territoriali con la finalità di favorire una migliore presa in carico della persona. Inoltre, oltre a confermare la periodica presenza di un medico psichiatra dell’U.O. Dipendenze nelle comunità terapeutiche, il nuovo modello organizzativo delle comunità prevede anche la figura dello psicologo psicoterapeuta, per corrispondere adeguatamente ai nuovi fabbisogni (comorbilità tra dipendenza e problematiche psichiatriche, patologie internistiche, minorenni e giovani adulti, dipendenze comportamentali e painkiller).
Nel documento viene poi ridefinito il fabbisogno in 74 posti letto complessivi, in relazione ad un modello organizzativo individuato per garantire efficacia, efficienza e qualità del sistema. La riorganizzazione sarà monitorata trimestralmente e si interverrà in caso di rischio di sostenibilità delle strutture.
I posti convenzionati sono così distribuiti:
- Comunità terapeutica Voce Amica di Nomi: 17 posti letto;
- Centro Antidroga Comunità di Camparta Trento: 15 posti letto;
- Associazione Trentina Nuovi Orizzonti onlus di Villa Lagarina: 15 posti letto;
- Associazione Centro Trentino di Solidarietà, Comunità Casa di Giano di Santa Massenza - Vezzano: 27 posti letto complessivi di cui 17 presso la struttura principale e 10 presso al cosiddetta «Casetta» dislocata nelle vicinanze di quella principale, dove saranno sperimentate modalità innovative di presa in carico di persone con problemi di dipendenze comportamentali.
Il Tavolo tecnico misto composto da referenti delle comunità terapeutiche e dell’UO Dipendenze, istituito al fine di svolgere un monitoraggio e confronto sui percorsi clinico-assistenziali attuati, ha rilevato il bisogno condiviso di strutturare ulteriori moduli terapeutici differenziati nelle varie comunità terapeutiche:
- il modulo coppia, in due versioni, entrambe complementari (un componente viene accolto da una struttura e l’altro da un’altra, le comunità condividono gli obiettivi progettuali);
- il modulo di pronta accoglienza, che dura 30 giorni, al termine dei quali l’interessato potrà decidere di aderire ad un intervento comunitario più strutturato;
- il modulo giovani, uno maschile e uno femminile.
Fra i prossimi obiettivi vi è la costituzione di un Tavolo tecnico permanente per le Dipendenze, nonché la necessità di promuovere percorsi di formazione congiunta tra le comunità terapeutiche e l’UO Dipendenze; sarà valutata anche l'opportunità di avviare un modulo terapeutico madre - bambino sul territorio provinciale. Previsti infine il monitoraggio continuo e l'aggiornamento del piano DGA (Disturbo da Gioco d'azzardo), la promozione di percorsi dedicati ai giovani e giovanissimi e l'individuazione di proposte in relazione ai servizi esistenti riferiti alla bassa soglia per persone con dipendenza attiva.