Sequestrati finti IPhone e bigiotteria di dubbia provenienza
Denunciato un uomo di 28 anni residente in Romania e gravato da specifici precedenti
Nei giorni scorsi, lungo la Strada Statale 12 del Brennero, nel tratto ricadente nel territorio comunale di Laives, i militari della Stazione Carabinieri di Salorno, impegnati in servizio esterno di perlustrazione, capeggiato dal loro Comandante, sono prontamente intervenuti su richiesta della Polizia Locale di Laives per procedere al controllo di una sospetta autovettura di nazionalità polacca, con a bordo cinque cittadini di origine romena, tre dei quali minorenni.
Uno degli occupanti aveva tentato, presso una stazione di rifornimento carburanti sulla SS12, la vendita fraudolenta di un telefono cellulare spacciato per un costoso iPhone 16 Pro Max al prezzo anomalo di 650 euro. L’intuito e la prudenza dell’esercente, che ha rifiutato l’offerta e segnalato prontamente il fatto alle autorità, hanno permesso di attivare un efficace dispositivo di controllo.
Condotti gli occupanti presso la Stazione Carabinieri per le necessarie attività di identificazione e approfondimento investigativo, i militari della Stazione di Salorno procedevano a perquisizione veicolare, rinvenendo – occultati nello schienale posteriore dell’autovettura – tre telefoni cellulari modello iPhone 16 Pro Max, di cui due ancora sigillati, ma palesemente contraffatti poiché recanti numerazioni seriali identiche.
Nel medesimo contesto venivano altresì rinvenuti e sottoposti a sequestro tredici collane a maglia larga, otto anelli da uomo di grandi dimensioni e un ciondolo a forma di medaglia, tutti in materiale metallico simil oro e di dubbia provenienza, verosimilmente destinati alla vendita truffaldina.
Alla luce degli elementi raccolti, e in costante raccordo con l’Autorità Giudiziaria, il conducente del veicolo – un uomo di 28 anni residente in Romania e gravato da specifici precedenti – è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bolzano per tentata truffa aggravata, in violazione degli artt. 56 e 640 del codice penale.