Schenk Italia si conferma superstar – Di Giuseppe Casagrande

L'azienda di Ora, che produce 60 milioni di bottiglie, premiata da Luca Maroni, come Cantina dell'Anno per l'indice di piacevolezza e la qualità-prezzo dei suoi vini

Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk Italia, premiato da Luca Maroni.

«Un vino xè bon o no xè bon» diceva il saggio Ottavio Missoni quando incontrava gli amici giuliano-dalmati nella storica osteria da Pepi S'Ciavo in piazza della Mostra a Trieste. È il metro di paragone adottato anche da uno dei più importanti critici enogastronomici italiani, autore della Bibbia-Annuario dei Migliori Vini Italiani, Luca Maroni.
 
Come ben sanno i wine lover, Luca Maroni nelle sue analisi sensoriali segue da sempre un solo parametro di giudizio: la piacevolezza. «La qualità di un vino - non si stanca di ripetere - è la piacevolezza del suo sapore, l'integrità del vino-frutto». E con questo criterio di valutazione ha assaggiato e giudicato anche quest'anno migliaia di vini suddivisi per tipologie: vini bianchi, vini rossi, vini dolci, spumanti oltre a due specifiche categorie: le macro e le micro produzioni.

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Daniele Simoni, amministratore delegato della Schenk Family Italia di Ora.

 
 L'azienda di Ora, una realtà da 140 milioni di euro e 60 milioni di bottiglie 

Tra i premiati nella categoria macro produzioni Luca Maroni ha assegnato l'Oscar di Cantina dell'Anno con il massimo dei punteggi (99 centesimi) all'azienda Schenk Italia, il colosso con sede ad Ora (Bolzano), realtà da 140 milioni di euro di fatturato e 60 milioni di bottiglie che per il 70% finiscono all’estero: Stati Uniti, Germania, Est Europa, Nord Europa e Asia in testa.
 
«Essere premiati da Luca Maroni come azienda produttrice dell’anno ci riempie di orgoglio e soddisfazione» ha dichiarato Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk Family Italia, durante la serata di gala con premiazione a Roma nel Salone delle Fontane all'Eur.
 
«Siamo una squadra che tende a concentrarsi maggiormente sul futuro piuttosto che sul passato - ha aggiunto - ma questo riconoscimento ci ha permesso di guardare indietro e ripercorrere le tappe di un lavoro che stiamo portando avanti da 15 anni e che, dal 2011 ad oggi, ha trasformato l’azienda da imbottigliatrice a produttrice di vini di alta qualità.»

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Il guru della critica enoica Luca Maroni meditabondo durante una degustazione.


 Premiati con il massimo dei punteggi tre gioielli delle tenute Masso Antico (Salento) 

«Produciamo i nostri vini all’interno delle nostre cantine di proprietà dislocate nei territori vitivinicoli italiani più vocati: le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene dove ha sede la cantina Bacio della Luna; Montepulciano, patria toscana del Vino Nobile di Montepulciano che ospita la cantina Lunadoro; il Salento con la cantina delle Tenute Masso Antico che vinifica i vini coltivati con fregime biologico su una superificie di oltre 100 ettari.»
 
Il prestigioso riconoscimento di Luca Maroni arriva grazie al triplete di Tenute Masso Antico, il marchio pugliese di proprietà di Schenk Italia, che anche quest’anno ha ottenuto da Luca Maroni il massimo punteggio, i 99 punti, per tre dei suoi vini di punta: il Masso Antico Fiano del Salento, il Masso Antico Primitivo Rosé e il Masso Antico Primitivo del Salento da uve leggermente appassite.
 
«A mio avviso - ha dichiarato in sede di premiazione Luca Maroni - il premio assegnato al miglior produttore secondo l’Indice qualiquantitavo totale, è un riconoscimento importantissimo poichè sono pochi i players in Italia e nel mondo capaci come Schenk Italia di produrre milioni di bottiglie con un così alto indice di piacevolezza e qualità/prezzo. Chapeau!»

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Giuseppe Casagrande - [email protected]

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