Prevenzione al pericolo alluvioni: gli interventi sull'Adige
L’assessore Zanotelli sui lavori di taglio: «Operazioni necessarie. Con la sicurezza non si scherza»
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La sicurezza delle comunità locali contro il pericolo alluvionale rimane una delle massime priorità per l’Amministrazione provinciale. Per questo motivo, come ogni anno, anche nel 2025 nel periodo invernale vengono effettuati i necessari tagli di vegetazione lungo le sponde di fiumi e torrenti a cura del personale del Servizio Bacini montani della Provincia autonoma di Trento, con il quale collaborano i colleghi del Servizio Foreste.
«Gli interventi sono il frutto di anni di esperienza e professionalità. Vengono pianificati seguendo le linee guida del “Piano di gestione della vegetazione dell’Adige” e le direttive del progetto “Trentino Ecological Network” - spiega l’assessore provinciale alla difesa idrogeologica, Giulia Zanotelli -. È quindi inaccettabile e irrispettoso sentire parlare di devastazione quando questi lavori sono svolti con la massima attenzione, per garantire una chiara visibilità degli argini e prevenire potenziali pericoli. In particolare, il tratto del fiume vicino ai ponti, durante le piene, può configurare una situazione di grave rischio e richiede una gestione attenta della vegetazione. Con la sicurezza non si scherza».
Gli interventi relativi al fiume Adige hanno coinvolto nell'inverno 2024/2025 circa 20 chilometri di alveo. Questi interventi vengono compiuti da squadre del Servizio Bacini montani, con cui collaborano da alcuni anni squadre degli Uffici distrettuali forestali di Trento e di Rovereto-Riva. Il Servizio Bacini montani conta attualmente su un organico di centosessanta operai direttamente assunti, i quali garantiscono - sia nelle attività quotidiane che nelle emergenze di protezione civile - interventi tempestivi e altamente qualificati.
Il tratto urbano del fiume, caratterizzato da un alveo molto stretto e canalizzato, richiede la rimozione della vegetazione erbacea e, ove necessario, di arbusti con diametro anche inferiore ai 10 centimetri.
Tutti gli interventi vengono di norma eseguiti - salvo eccezioni - nel periodo di riposo vegetativo (da metà autunno a fine inverno) per minimizzare l’impatto sull’avifauna, evitando interferenze con la nidificazione primaverile.