Pasqua, la parola a Don Daniele Laghi – Di Nadia Clementi

«La Pasqua ci invita a scommettere sulla speranza, un ponte nuovo verso la vita»

Don Daniele Laghi con i suoi parrocchiani.

In questa speciale occasione di Santa Pasqua, abbiamo chiesto a Don Daniele Laghi di condividere un messaggio di speranza per il futuro, rivolto in particolare ai giovani, agli anziani, alle persone sole e a chi soffre.
Don Daniele Laghi è il giovane e dinamico parroco di Brentonico che incarna appieno lo spirito del sacerdote contemporaneo: attivo, solare e profondamente impegnato nella vita della comunità.

Instancabile propulsore di iniziative, Don Daniele possiede la rara capacità di scorgere il lato positivo in ogni persona, dai più giovani agli anziani, qualità che lo rende una figura di riferimento ammirata e amata da tutti.
Il suo approccio aperto e la particolare sensibilità verso il mondo giovanile gli hanno permesso di connettere con naturalezza lo sport e la fede, creando un ponte coinvolgente e ricco di significato.

In questo tempo di festa, il suo cuore e il suo pensiero si estendono non solo alla sua comunità ma anche alle profonde sofferenze che lacerano il mondo, con una particolare tristezza per i tanti bambini innocenti strappati brutalmente alla vita e all'affetto dei loro cari a causa delle terribili guerre in corso a Gaza e in Ucraina.
«La speranza – ci ricorda con forza Don Daniele – è l'unico cammino possibile per edificare un domani migliore.»
 
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Con la sua consueta profondità e semplicità, Don Daniele spiega il significato intrinseco della Pasqua.
«Pasqua vuol dire risurrezione, nuova vita, speranza. Ogni anno la Chiesa ci fa entrare nel grande mistero di Dio che ha dato la vita affinché tutti noi potessimo essere segni di vita per gli altri…
«In questo tempo che stiamo vivendo, in cui la morte sembra avere il sopravvento e la pace appare solo una parola, il mistero della morte e risurrezione di Cristo ci viene in soccorso e ci dona speranza, è l’alba nuova.»
 
Le sue parole risuonano con particolare forza in un periodo storico segnato da incertezze e conflitti che colpiscono duramente i più vulnerabili.
Don Laghi ci esorta a non lasciarci sopraffare dalla paura, ma anzi, a «non avere paura di scommettere sulla speranza».
Il riferimento al prossimo Giubileo aggiunge un ulteriore elemento di riflessione: «Il Giubileo stesso ci invita a essere pellegrini ancorati alla speranza e portatori di fiducia verso tutti».
 
Con un’immagine potente e suggestiva, Don Daniele ci conduce al cuore del mistero pasquale:
«La pietra rotolata davanti al sepolcro sembrava dire la parola fine, in realtà è diventata il trampolino di lancio, un ponte nuovo.»
Le parole degli angeli alle donne, «chi cercate non è qui…», diventano un invito per ognuno di noi a una profonda introspezione:
«Proviamo anche noi a domandarci: chi cerchiamo? Un morto o colui che dà vita e civiltà?»
 
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Il suo messaggio si conclude con un appello all’azione, un invito a costruire attivamente un futuro di speranza e di comunione, ricordando nel cuore le sofferenze di chi non può vivere la Pasqua in pace:
«Essere mani che si stringono agli altri, occhi che incrociano altri occhi, persone che vogliono creare famiglia, comunità e un mondo migliore.»
Con questo spirito di rinnovamento e fiducia nel futuro, e con un pensiero speciale ai bambini che soffrono, Don Daniele Laghi porge a tutta la comunità i suoi più sinceri: «Auguri di buona Pasqua».
 
Nadia Clementi  - [email protected]