Parricidio di Mezzolombardo, Bojan Panic interrogato dal Gip

Ha risposto a tutte le domande e chiarito il contesto dove è avvenuto il delitto

Bojan Panic, indagato per l'omicidio del padre Simeun, è stato interrogato oggi dal Gip del tribunale di Trento, Gianmarco Guia, per un'ora e mezza ed ha risposto a tutte le domande.
I fatti risalgono al 4 aprile scorso a Mezzolombardo quando il 19enne, Bojan Panic, ha ucciso con un coltello da cucina il padre Simeun, 46 anni, muratore, per difendere la madre.
Nell'appartamento di Mezzolombardo sarebbe scoppiata una lite e il 19enne ha preso un coltello da cucina e ferito mortalmente il padre.
 
Il giovane ha chiamato il numero di emergenza e si è costituito, spiegando che stava difendendo la madre (nella foto da sinistra Bojan Panic e il padre Simeun).
Era in stato di fermo e dopo poche ore scarcerato perché la Procura ha valutato l'assenza di esigenze cautelari.
Il procuratore Capo di Trento, Sandro Raimondi, aveva spiegato i motivi:
«Abbiamo fatto una cosa giusta sotto il profilo processuale, la detenzione, vista la situazione di questo ragazzo, sarebbe stata dannosa anche sotto il profilo personale.»
 
Oggi, nell'interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Trento, Bojan Panic ha risposto a tutte le domande e alle precisazioni chieste dalla Procura.
L'avvocatessa Veronica Manca, che assiste Bojan Panic, ha spiegato che il 19enne ha ricostruito quanto accaduto, il contesto familiare e risposto a tutte le domande.
Il Gip si è riservato e comunicherà a breve la decisione sul fermo del 19enne.