Ospite a sua insaputa del «Baluardo», Ianeselli declina l’invito

Il sindaco di Trento evita il locale punto di riferimento dei militanti di Casa Pound

«No, non ci sarò il 28 dicembre al Baluardo, anche se i buontemponi che lo gestiscono mi hanno inserito nel programma come ospite a sorpresa della serata. Non ci sarò perché non sono uno di quelli che, come si legge nel profilo Facebook del Baluardo, “ripensa con nostalgia ai tempi delle birrerie di Monaco”, perché non posso stare con chi ricorda “la fondazione dei primi fasci d’azione di Trento” e considera il “25 aprile la festa contro gli italiani del giorno prima”».
Così il sindaco Franco Ianeselli declina l’invito alla re-inaugurazione del Baluardo, il locale punto di riferimento dei militanti di Casa Pound.
 
Non ci sarà nessun «saluto ufficiale», nessuna «apertura della festa» da parte di Ianeselli: «In questi anni da sindaco ho dialogato con tutti, ho accettato tutti gli inviti, ho incontrato migliaia di persone – spiega Ianeselli – Ma c’è un limite che non può essere valicato. Quando si legge che il Baluardo ha aperto quando ci dicevano che a Trento i fascisti non avrebbero mai avuto spazio si rivendica un’appartenenza che va contro la legge. Quando si definisce la militanza una trincea di lotta e sangue si ammicca a una cultura violenta in cui è impossibile riconoscersi.
«Quando si scrive nessuno spazio all’antifascismo ci si mette fuori dalla nostra storia, che proprio sui valori dell’antifascismo è fondata: ovvero sul ripudio del manganello, dell’arbitrio, della discriminazione, del nazionalismo aggressivo e intollerante.
«Valori per i quali è morta la giovane partigiana Ancilla Marighetto, a cui è dedicata propria la via in cui si trova il Baluardo. Per quanto mi riguarda, Il Baluardo non è l’avamposto più odiato, attaccato e invidiato del Trentino.
«Assomiglia piuttosto ai fortini degli ultimi giapponesi rimasti a combattere nella giungla un nemico inesistente».