Ospedale Rovereto: gli auguri di Tonina e Ferro
«Riconoscere il valore del personale e investire su prevenzione e attrattività»
A poco più di un anno dalla sua prima visita ufficiale l’assessore alla salute Mario Tonina è tornato all’ospedale di Rovereto per uno scambio di auguri con il personale in vista del Natale. Un momento di vicinanza a tutti professionisti del Santa Maria del Carmine, ma anche un’occasione per confrontarsi sulle difficoltà che sta vivendo l’ospedale, sul fronte della carenza di personale.
Ad accompagnare l’assessore Tonina, il nuovo dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento Antonio D’Urso, il direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Antonio Ferro e il direttore sanitario Giuliano Mariotti.
La direttrice dell’ospedale di Rovereto Camilla Mattiuzzi ha fatto gli onori di casa in un incontro molto partecipato nell’auditorium, con i direttori di unità operativa, i coordinatori delle professioni sanitarie, i rappresentanti del territorio e dell’area amministrativa.
Hanno partecipato all’evento anche la sindaca di Rovereto Giulia Robol e il cappellano dell’ospedale Don Sommavilla.
«Il mio ringraziamento – ha sottolineato Tonina – va a tutti gli operatori impegnati ogni giorno con grande professionalità e spirito di servizio nel rispondere ai bisogni di salute dei cittadini trentini.
«Con questo incontro voglio rinnovare il mio sostegno al vostro prezioso lavoro e assicurarvi che stiamo lavorando, insieme ad Apss, per trovare soluzioni alle criticità sul fronte della ricerca di personale, soprattutto nel settore dell’emergenza urgenza. Il vostro insostituibile lavoro, alimentato da passione e devozione, va riconosciuto non solo a parole, ma con i fatti: per questo abbiamo riservato importanti risorse per il personale sanitario in occasione dell’assestamento di bilancio approvato a luglio e nel prossimo bilancio che inizieremo a discutere in Aula proprio domani.
«Dobbiamo poi continuare a lavorare su una questione chiave come l’appropriatezza, sia in termini di prescrizione, sia di richiesta da parte dei cittadini, per andare ad alleggerire sia le liste di attesa sia i pronto soccorso, ambito dove risulta fondamentale il supporto della medicina di famiglia.»
Altri temi cari all’assessore Tonina e cruciali per il futuro della sanità trentina sono l’attrattività «su cui a medio-lungo termine potremo raccogliere i frutti della Scuola di medicina e della trasformazione di Apss in Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino» e la prevenzione «su cui è necessaria una programmazione trasversale che ci consentirà di affrontare al meglio sfide come l’invecchiamento della popolazione e la denatalità».
Anche da parte di Antonio Ferro sono arrivate parole di elogio e ringraziamento agli operatori: «Qui lavorano professionisti specializzati in vari ambiti, capaci di lavorare in sinergia con gli altri ospedali della rete, rendendo realmente concreto il concetto dell’ospedale policentrico e quella perfetta integrazione tra ospedale e territorio che consente di mantenere un alto livello nell’offerta delle prestazioni sanitarie.
«Il personale è il più grande valore per un’azienda; salvaguardare e valorizzare la professionalità dei nostri operatori sanitari è quindi il nostro primo obiettivo, investendo contestualmente nella ricerca di nuovi professionisti.
«Da qui la necessità – ha evidenziato Ferro – di affrontare il tema della mobilità del personale, strategico per la tenuta del sistema trentino e per poter essere attrattivi all’esterno.
«Nuova linfa potrà venire in prospettiva dalla Scuola di medicina, con l’opportunità di fare ricerca e formazione in tutti gli ospedali del nostro territorio».
A conferma della volontà, anche politica, di continuare ad investire su un ospedale importante come quello di Rovereto, ci sono poi i «consistenti fondi stanziati per rafforzare la parte strutturale, dagli interventi antisismici a quelli antincendio, e per la dotazione tecnologica, soprattutto per quanto riguarda la radiologia».
Il dirigente generale del Dipartimento salute Antonio D’Urso, alle sue prime uscite ufficiali nelle strutture sanitarie trentine, ha manifestato la volontà di conoscere a fondo il sistema trentino: «Il mio lavoro non può prescindere dalla conoscenza dei territori e dei bisogni dei cittadini e dei professionisti.
La conoscenza dei luoghi, delle strutture e delle persone che ci lavorano è la base su cui poter costruire il mio lavoro dei prossimi mesi. Quello di Rovereto è un ospedale con numeri importanti e strategico per il territorio e tutta la rete ospedaliera trentina.
L’ammodernamento impiantistico e strutturale programmato sarà un passaggio rilevante, perché non possiamo parlare di sicurezza delle cure se il contesto non è adeguato».
Da parte della sindaca di Rovereto Giulia Robol è giunta la «massima disponibilità e collaborazione per continuare a lavorare insieme ad un percorso partecipato e condiviso per sostenere l’ospedale di Rovereto, un punto di riferimento insostituibile non solo per la città ma per tutto il territorio».
Anche la sindaca ha voluto ringraziare tutto il personale, non solo quello ospedaliero ma anche quello del territorio, per la dedizione e la passione dell’impegno quotidiano nel garantire servizi sanitari di qualità.