«Minibond»: la finanza alternativa per la crescita delle imprese
Nel convegno organizzato da Trentino Sviluppo, in collaborazione con Euregio Plus, sono state presentate forme di finanziamento complementari al credito bancario
Le piccole e medie imprese che desiderano aprire un canale di finanziamento nuovo rispetto al finanziamento bancario hanno una valida opzione a cui rivolgersi: la finanza alternativa.
Queste forme di finanziamento non tradizionali stanno avendo un incremento significativo in Italia con un crescente numero di aziende che le tengono in considerazione sia per ampliare il proprio business sia per avviare nuovi progetti.
Dei suoi meccanismi e vantaggi e del suo prodotto principe, il minibond, si è parlato ieri a Trento durante il convegno dal titolo «Finanza alternativa per le imprese - Opportunità, strumenti e casi di successo», organizzato presso il Palazzo della Provincia da Trentino Sviluppo, in collaborazione con la società di gestione del risparmio Euregio Plus SGR.
«L’accesso al credito rappresenta ancora oggi uno dei principali e più utilizzati metodi di accesso ai finanziamenti per sostenere i piani di sviluppo – evidenzia Achille Spinelli, assessore provinciale allo Sviluppo economico, lavoro, università e ricerca della Provincia autonoma di Trento – ma presenta anche delle criticità che le piccole e medie imprese devono affrontare.
«I vantaggi della finanza alternativa sono molteplici: flessibilità di accesso ai capitali, costruzione di reti di investitori e promozione di una cultura dell’innovazione finanziaria.
«Come istituzioni, abbiamo il dovere di promuovere la conoscenza di questi strumenti e di creare un ambiente normativo e fiscale favorevole.»
A dimostrare l’interesse delle imprese verso questo nuovo segmento, il direttore generale di Euregio Plus, Sergio Lovecchio, ha mostrato i dati del Report italiano sui minibond del Politecnico di Milano.
Da quanto emerso, nel corso del 2023 le imprese che hanno usato questa misura sono state 165, delle quali il 75% sono rappresentate da PMI, con un valore medio del collocamento di circa 4 milioni di euro.
Il capitale raccolto è stato destinato a sostenere progetti di ricerca e sviluppo, nuovi prodotti e l’apertura di mercati, ma anche il finanziamento della crescita esterna attraverso acquisizioni.
«Con il Fondo FIA Euregio+ PMI – sottolinea Sergio Lovecchio – siamo alla seconda esperienza in campo di fondo di private debt.
«Ad oggi abbiamo supportato oltre trenta aziende per un intervento superiore ai 100 milioni di euro, accompagnando la crescita finanziaria e manageriale delle imprese e favorendo altresì l’occupazione e il prodotto interno lordo del nostro territorio.
«Notiamo con piacere negli ultimi mesi un deciso incremento delle richieste di incontri che ci fa ben sperare sulla evoluzione ulteriore della finanza alternativa in Trentino Alto Adige.»
Le garanzie finanziarie sono state trattate dal direttore area Nord Est di SACE, Marco Martincich. Si è poi passati alla tavola rotonda che ha fatto emergere il funzionamento della finanza alternativa dalle dirette esperienze del mondo delle imprese.
Sono intervenuti Alessandro Lunelli, quale componente del Consiglio Direttivo di Confindustria con delega a finanza d’impresa e risorse pubbliche, Raffaella Ferrai, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Trento e Rovereto, Marco Giglioli e Lorenzo Risatti, titolari rispettivamente di Sovecar e di Michelangelo International Travel.
Queste due aziende trentine si sono avvicinate alla finanza alternativa con due strumenti differenti che li hanno condotti anche a risultati differenti.
Giglioli ha scelto la strada dell’emissione di minibond su una piattaforma specializzata e sta ora investendo i ricavi in progetti legati ai criteri ESG, mentre Risatti ha optato per il direct landing, un finanziamento alternativo, per la realizzazione del suo Garda Stube Biergarten, prossimo all’apertura a Riva del Garda.
«La connessione tra gli attori territoriali che abbiamo creato con questo convegno – commenta Paolo Pretti, direttore generale di Trentino Sviluppo – ha mostrato alle imprese una soluzione in più per migliorare la loro resilienza e l’accesso a nuove opportunità di mercato che le possa supportare nel fronteggiare le sfide contemporanee.»