Marina Kessler, «Al di là del velo» – Di Daniela Larentis
Nel volume l’autrice accompagna il lettore in un viaggio affascinante, esplorando il filo invisibile che lega chi resta alle persone care scomparse – L’intervista
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«Al di là del velo - Dove sono i nostri cari? Qualcuno ci protegge?» (Edizioni Del Faro, novembre 2024) è l’ultimo libro di Marina Kessler, appena uscito in libreria.
Nel volume, l’autrice guida il lettore in un viaggio emozionante, costruito attorno a racconti e testimonianze raccolti nel corso degli anni.
L’opera indaga l’intimo legame che unisce chi resta alle persone care che non ci sono più, un filo invisibile che attraversa la dimensione spirituale dell’esistenza.
Quello scritto da Kessler è un libro che non vuole fornire risposte, ma piuttosto è un invito a riflettere e interrogarsi, come sottolinea Laura Magli nella prefazione.
«In questa raccolta di autentiche memorie e racconti, piccole e luminose perle lungo il cammino della Fede, firmata con garbo ed eleganza da Marina Kessler, si respira questo desiderio sincero di porci le domande giuste, – scrive Magli. – Oggi viviamo un tempo in cui, forse, sono proprio le domande a essere ben più necessarie delle nostre risposte.
«Chiederci cosa può fare la nostra fede, fino a dove può spingersi per fare da tramite sicuro fra noi, in questa condizione umana e materiale, e l’oltre di puro spirito. Esiste però un velo che prima bisogna attraversare - il velo, come lo identifica Marina - che è intessuto di verità spirituale, di ricerca del divino, di apertura ai fenomeni invisibili che ci circondano e che accadono tutt’attorno a noi […].»
Con una scrittura elegante e garbata, Marina Kessler invita il lettore a varcare il confine tra il visibile e l’insondabile, in cerca di una comprensione più profonda della vita e del mistero che la avvolge.
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
Marina Kessler ha esercitato la professione di avvocato a Trento. In seguito si è dedicata alla scrittura.
Questa è la sua terza esperienza letteraria dopo «La farfalla bianca» (2019) e «L’eredità del Corvo» (2022). Premio Speciale Pianeta Donna XII edizione del Premio Letterario Internazionale Montefiore.
Abbiamo avuto occasione di porgerle alcune domande.
Come è nata l’idea di questo libro?
«Nel corso della mia vita ho ascoltato molte testimonianze di eventi inspiegabili, spesso raccolte durante conversazioni confidenziali con amici. Ho sentito il bisogno di riunirle in un libro, naturalmente rispettando la privacy delle persone coinvolte, cambiando i nomi ma riportando fedelmente i fatti narrati.»
Di che tipo di eventi si tratta?
«Sono episodi autentici, legati a situazioni molto diverse. La loro comune matrice è una dimensione spirituale che spesso resta in ombra, poiché non è facile parlarne apertamente.
«Tuttavia, credo che molte persone, più di quanto si pensi, abbiano vissuto esperienze simili. Spero che questo libro possa far sentire meno soli coloro che hanno provato qualcosa di analogo.»
Come è strutturato il volume?
«Ho suddiviso i racconti in tre sezioni principali: l’inspiegabile, i sogni e i nostri amici animali. Ogni parte affronta un aspetto specifico di questo legame con l’invisibile.»
Fra tutti ce n’è uno in particolare di cui vuole darci una breve anticipazione?
«Uno dei capitoli più intensi riguarda i sogni. Ricordo in particolare una storia potente che mi ha colpito profondamente. Riguarda una persona che ha vissuto l’apparizione in sogno di un caro defunto, come se cercasse un contatto. È un episodio emblematico, lascio ai lettori scoprire il finale.»
Nel libro si parla anche di angeli custodi. Che idea ha su di loro?
«Si è discusso molto sulla loro esistenza. Personalmente non ho mai percepito questa presenza, ma ho deciso di includere una testimonianza significativa che offre spunti di riflessione su questo tema affascinante.»
Nel capitolo «Desideri» emergono legami attraverso gli oggetti. Di cosa si tratta?
«In questa sezione esploro le presenze che possono manifestarsi per brevi periodi nelle nostre case dopo che una persona cara ci ha lasciati. Si tratta di piccoli fenomeni, come oggetti che si spostano senza spiegazione. È come se queste presenze trovassero un modo per restare accanto a noi, comunicando attraverso ciò che ci circonda.»
L’ultima sezione è dedicata agli animali. Perché questa scelta?
«Credo che anche gli animali nascano dal soffio divino, creature che appartengono all’universo. Questo capitolo raccoglie toccanti testimonianze di persone che raccontano di sogni in cui i loro amati animali defunti sono tornati a trovarli, anche a distanza di tempo, quasi a voler lasciare un ultimo segno di affetto.»
Ci sono esperienze autobiografiche nel libro?
«Alcuni racconti sono autobiografici, ma preferisco non rivelare quali.»
Progetti editoriali futuri?
«Al momento qualcosa sta prendendo forma, ma è ancora a uno stadio embrionale, è troppo presto per parlarne.»
Daniela Larentis – [email protected]