Lettere al Giornale – Paolo Farinati

EGATO del Trentino, varie criticità ma pure una chiara opportunità

La costituzione anche in Trentino del Consorzio EGATO, acronimo di Ente Gestore Ambito Territoriale Ottimale, sulla base di una precisa convenzione tra la PAT e il CAL (Consorzio Autonomie Locali), che rappresenta tutti i 166 Comuni della nostra Provincia Autonoma di Trento, porta con sé varie criticità, ma pure almeno un aspetto positivo.
EGATO sorge per dar vita ad un sistema integrato, economico, efficace ed efficiente di alcuni servizi fondamentali per la nostra comunità di poco più di 500 mila abitanti.
In primis la gestione complessiva dei RSU (Rifiuti Solidi Urbani), a cui seguirà auspicabilmente tra non molti anni quella del ciclo dell'acqua, dalla sorgente alla restituzione al fiume.
 
Gestioni che da sempre in Italia, ma anche in Trentino, soffrono di una frammentazione molto alta, da cui poca qualità dei servizi per il cittadino, costi assai elevati, perdite finanziarie sanate con l’aumento del già ingente debito pubblico e notevoli dispersioni lungo le reti di distribuzione, stanti, purtroppo, i conseguenti pochissimi investimenti fatti nel tempo.
Rimanendo alla Gestione Integrata dei RSU, il Trentino sconta una miopia politica che dura da qualche bel decennio. Sulla raccolta differenziata ottimi risultati sono stati ottenuti lungo l'asta dell'Adige, da Mezzocorona a Borghetto, grazie alla gestione unica di Dolomiti Ambiente, voluta da tutti questi Comuni per oltre 250 mila abitanti: siamo mediamente attorno al 85%.
 
Ben consapevoli, peraltro, che tutto si può migliorare. Ma sul resto del territorio trentino i risultati sono assai meno positivi. Ecco il pregio delle sapienti e lungimiranti economie di scala. EGATO avrebbe dovuto identificare nell'intero Trentino l'Ambito Territoriale Ottimale, ma ancora una volta abbiamo voluto distinguerci, diversamente dagli ancora una volta più bravi di noi cugini altoatesini, creando ben 6 sub Ambiti. Forse qui ha un preciso valore politico e amministrativo avere 116 Comuni, ovvero 50 in meno della Provincia di Trento.
L'EGATO prevede pure una tariffa unica provinciale. Qui si palesa un ulteriore concreto rischio, ovvero quello di premiare chi è stato meno capace a scapito di chi in questi decenni è stato virtuoso, aggregandosi e potendo e volendo così fare anche i necessari investimenti. EGATO è un Consorzio, quindi ogni Comune presente vale una testa e un voto.
 
Senza mancare di rispetto chiedo: vi sembra giusto e responsabile che Trento e Rovereto valgano come un qualsiasi piccolo Comune trentino? Io dico assolutamente di no. Le due maggiori città della nostra Provincia hanno saputo unirsi, creare il Gruppo Dolomiti Energia e portare a molti altri Comuni qualità al giusto prezzo in più servizi primari del nostro vivere quotidiano. A beneficiarne sono stati i cittadini. Ma ben sappiamo, purtroppo, quanto ancora il mal di campanile regni in Trentino. Mi sembra corretto aggiungere qui che Trento e Rovereto, comunque, responsabilmente, hanno già votato favorevolmente la convenzione con cui è stato istituito l’EGATO (n.d.r.).
 
Ma vengo ad un aspetto che vedo positivo nella costituzione di questo Consorzio. Ovvero, il fatto che forse si avrà una positiva accelerazione verso la responsabile chiusura del Ciclo Integrato dei Rifiuti nella nostra Provincia. Certo, ci si dovrà finalmente decidere anche e soprattutto sul dotarci di un termovalorizzatore o di un gassificatore. La moderna tecnologia ci da varie possibilità e ampie assicurazioni. Da posizionare dove? Qui le variabili in gioco sono la centralità del luogo rispetto a tutto il territorio trentino, stanti i molti camion che vi dovranno arrivare, e la creazione di un ulteriore valore, economico e ambientale, a valle dell'impianto, con produzione di energia elettrica e di acqua calda da immettere in una opportuna rete di teleriscaldamento.
 
Da una prima analisi è evidente che la zona di Trento Nord è quella che meglio risponde alle due variabili sopra illustrate. Certamente per essere alquanto baricentrica rispetto a tutta la Provincia, ma anche per poter fornire energia e per facilmente teleriscaldare un'ampia area produttiva, commerciale e abitativa che sta al di là dell'Adige (leggasi Z.I. di Spini, Gardolo, Lavis e Zambana in primis).
In conclusione, il mio più sentito auspicio è che su EGATO e su quanto porterà con sé, si voglia e si sappia riflettere con intelligenza e dialogare con rispetto, avendo quale obiettivo politico finale il benessere di ogni abitante del nostro amato Trentino, unitamente alla maggior tutela possibile del suo prezioso territorio.

Paolo Farinati,
Consigliere comunale di Rovereto del Gruppo del PDT - PSI