Lettere al Giornale – Massimiliano Mazzarella

Sicurezza a Trento: dopo l’ennesima rissa in via Maffei bisogna alzare la voce

Egregio Direttore.
Dopo l’ennesima rissa in via Maffei, sento il dovere di unirmi ai cittadini che giustamente stanno alzando la voce.
Un grido che però deve, contestualmente, portare anche a sfatare definitivamente ogni ambiguità, identificando le responsabilità senza polemiche né scaricabarile.
Per questo, ritengo assolutamente condivisibile l’appello del Sindaco Franco Ianeselli al Questore, affinché intervenga con fermezza per sospendere l’attività di un locale, quello in via Maffei, che da troppo tempo è diventato centro di degrado e pericolo, frequentato da soggetti probabilmente ben noti alle forze dell’ordine.
 
Chiudere quel locale è un atto di giustizia e un segnale di rispetto verso chi vive e lavora nel cuore della città.
La sicurezza non si garantisce con le polemiche, ma con scelte coraggiose e investimenti chiari.
È importante riconoscere al Comune quanto si stia facendo e si sia già fatto però: aumentati gli agenti della Polizia Locale (13 assunzioni in arrivo), attivti e finanziati progetti di sorveglianza di vicinato, introdotto unità cinofile antidroga, commissionato il parco telecamere con tecnologie più attuali, richiesto formalmente al Governo l’adesione al progetto «Strade Sicure» (cosa finora negata), supportato dove possibile attività di supporto sociale e integrativo.
 
È chiaro però, e lo è anche per la Lista civica in cui mi candido, che quanto fatto probabilmente ancora non basta.
È quindi necessario, ad esempio, rafforzare la richiesta al Questore affinché ripristini immediatamente i presidi stabili nelle zone più esposte, inspiegabilmente rimossi nei mesi scorsi, una presenza vitale che va ripristinata senza indugi.
È contestualmente urgente rilanciare con forza un messaggio chiaro alla Provincia di Trento, perché collabori alla realizzazione di nuove strutture di accoglienza, magari anche ostelli per i lavoratori, esigendo con determinazione un cambiamento rispetto a quella linea politica miope e ideologica che ha portato allo smantellamento dell’accoglienza diffusa e alla chiusura dei fondi per l’integrazione.
 
Una strategia sbagliata dell’attuale governo provinciale, dettata da logiche elettorali di breve periodo, che ha riversato su Trento centinaia di persone fragili, senza supporto, senza rete, senza prospettive.
Oltre 200 di loro vivono sotto i ponti. Come possono integrarsi, se lasciati nell’abbandono e nella disperazione?
 
È inoltre urgente promuovere una collaborazione più stretta tra le forze di polizia operanti su scala intercomunale, per migliorare l’efficacia delle indagini e il presidio del territorio a livello sovracomunale.
È poi importante estendere ulteriormente la rete di videosorveglianza, puntando su sistemi sempre più moderni, intelligenti, affidabili che possano predire il possibile reato e non solamente registrarlo una volta commesso: la tecnologia esiste e deve essere messa al servizio della prevenzione, non ostacolata da ideologie anacronistiche.
 
Allo stesso tempo, non possiamo continuare ad assistere al solito teatrino della polemica strumentale per cui ogni episodio di cronaca viene trasformato in un pretesto per attaccare l’amministrazione.
Ricordiamo bene le critiche rivolte dalla minoranza comunale al progetto di video/audio-sorveglianza Marvel, un’iniziativa lungimirante e innovativa, temporaneamente bloccata per meri cavilli legali.
Oggi, paradossalmente, chi si è adoperato per chiuderlo è lo stesso che chiede «più controllo».
 
Massimiliano Mazzarella
Candidato Lista civica «Sì Trento» in sostegno a Franco Ianeselli