Lettere al Giornale – Lettera firmata
Quel fenomeno che si chiama «lista d'attesa» per avere una visita
Egregi signori, desidero riportare alla vostra attenzione il mio percorso per una visita medica, certo che non faciliterà in alcun modo la buona riuscita della mia necessità, ma fiducioso che l’assessore alla Salute della Provincia autonoma di Trento prenderà atto della situazione e cercherà di migliorarla.
Nella prima metà del 2024 ho iniziato a soffrire di una tosse secca all’apparenza immotivata.
Il medico di base mi ha prescritto lo sciroppo Seki, adatto appunto alla tosse secca.
Poiché non è servito a molto, abbiamo deciso di sottopormi a una radiografia ai polmoni, che mi è stata fatta il 22 ottobre 2024.
Secondo i risultati dei raggi X - ha detto il mio medico di base - non ho nulla.
Ma poiché la tosse, imperterrita, continuava a esistere in maniera decisamente fastidiosa, abbiamo deciso di sottopormi alla visita di uno specialista in pneumatologia.
Il mio medico di base mi ha prescritto tale visita in data 31 ottobre 2024.
Ho provato più volte a ottenere l'appuntamento online, ma ogni volta leggevo che non era disponibile nessuno e di riprovare successivamente.
Ho provato anche a chiedere l’appuntamento telefonicamente, ma mi sono trovato a occupare – quando andava bene – l’80esima posizione in attesa di parlare con un operatore del CUP di Trento.
Allora ho lasciato che mi cercassero loro al mio cellulare, come suggerito dal disco di risposta.
La loro chiamata è avvenuta alle ore 8 e qualche minuto del 3 gennaio, ma a quell’ora di solito dormo ancora perché lavoro mediamente fino alle 3 di notte.
Ho riprovato a richiamare io, ma c’era di nuovo da fare la fila, preceduto da 40 persone.
Quindi ho rinunciato alla prestazione gratuita e ho cercato quella a pagamento.
Richiamo il CUP (siamo al 3 gennaio) e mi è stato risposto che, a parte Cavalese, non avevano ancora la disponibilità delle date per una visita pneumologica del mese di gennaio. Riprovare nei prossimi giorni.
Cioè aspettano gennaio per programmare gennaio. Chapeau!
In alternativa - sempre a pagamento – mi hanno detto che potevo provare direttamente agli ospedali privati, San Camillo o Villa Bianca di Trento.
Ho provato, ma con lo stesso risultato: attendere al telefono senza che venisse presa la comunicazione.
Ho letto sul vostro giornale che il Trentino, da questo punto di vista, si trova ai vertici della funzionalità. Ottimo!
Ma non oso pensare che cosa possa accadere a un cittadino di Trebaseleghe... per non scendere più a sud, che si trovi nelle mie condizioni.
È evidente che a questo punto ero io a sbagliare tutto, a partire dal fatto che non dovevo prendere questa maledetta tosse secca devastante. Cosa volete, eviterò di rilasciare interviste e di tenere conferenze.
Mi è venuta in mente una battuta nata più di un secolo fa: Per la legge del Menga / Chi ha la rogna se la tenga.
Ma torniamo al serio.
Desidero che non venga posta la mia firma a questa lettera, perché sono un paziente come tutti gli altri.
Ma mi piacerebbe conoscere la posizione dell’assessore Tonina - che onestamente si sta facendo in quattro per risolvere questi problemi - e magari quella del direttore generale dell’APSS in modo che faccia ricostruire l’iter del sottoscritto per fare in modo che qualcuno non debba sempre rispondere di provare più avanti.
Cordialmente,
(Lettera Firmata)