Lettere al Giornale – Claudio Riccadonna

Pasqua: salvate gli agnelli e i capretti, rappresentano l'idea di innocenza, di purezza, ben lungi da qualsiasi violenza

L'agnello, piccolo e grazioso animaletto che da sempre, nell'immaginario comune, ispira una grande tenerezza; il suo biancore, il suo sguardo disarmante, la sua morbidezza richiamano l'idea di innocenza, di purezza, ben lungi da qualsiasi violenza.
Animale proverbiale, divenuto simbolo, attraverso la celebre favola di Fedro «il lupo e l'agnello», della prevaricazione subita, dell'ingiustizia patita da parte del prepotente incallito, che trova qualsiasi pretesto per opprimere chi più debole e indifeso.
 
Eppure ogni anno, nel periodo pasquale si assiste ad una vera e propria mattanza e carneficina, che nel solo 2024 ha portato al mattatoio oltre 1,5 milioni di animali tra agnelli e agnelloni, per poi soddisfare le esigenze dei palati più raffinati.
Ecco allora che abbondano le ricette più succulenti, dalle costolette di agnello fritte, al cosciotto di agnello alle bacche con chips di patate, alla spalla di agnello con origano e pecorino, e chi più ne ha, più ne metta.
 
A fronte di tutte le possibili discussioni circa il pranzo pasquale, lascia perplessi «la crudeltà» a cui sono sottoposte queste tenere creaturine.
Gli agnellini sono cuccioli tra i 30 e i 40 giorni di vita, che, dopo essere stati violentemente strappati via dal calore delle loro madri dopo una gravidanza di 5 mesi (gestita in modo tale da poterli sopprimere quando il loro peso si attesta attorno ai dieci chili) vengono uccisi brutalmente tra urla laceranti.
 
Molti di loro attraversano le frontiere, spesso in condizioni inaccettabili, stipati a forza in camion sovraffollati, e non conformi ai minimi requisiti imposti dalla legge (con sistemi di abbeveraggio inadeguati spesso non funzionanti e raggiungibili da tutti gli agnelli, con sistemi di ventilazione carenti); dopo lunghe traversate, ancora terrorizzati e in cerca della madre arrivano alla triste destinazione.
Poi, la pratica della macellazione è particolarmente atroce, come sostiene l’ENPA: «Gli agnelli vengono legati insieme per le zampe e appesi, issati a testa in giù, storditi con una carica di corrente elettrica e sgozzati».
 
Ovviamente, tutto questo per imbandire le tavole in prossimità della ricorrenza religiosa della Pasqua. Tuttavia in Internet, per chi lo volesse, c'è comunque la possibilità di consultare ricette vegetariane...
 
Claudio Riccadonna
Ala