Le sfide del 2025: Asuit e riorganizzazione territoriale
Gli auguri di Natale della Direzione e dell’assessore Tonina al personale Apss
Oltre 30mila interventi chirurgici e 10 milioni di prestazioni specialistiche ambulatoriali, senza dimenticare gli oltre 12mila pazienti assistiti direttamente a casa.
I numeri del 2024 fotografano una sanità trentina che, seppur con qualche difficoltà sul fronte del personale, si conferma ancora di eccellenza e capace di affrontare le nuove sfide come l’invecchiamento della popolazione e l’aumento di cronicità e fragilità.
Questo in sintesi quanto emerso dal punto stampa che ha preceduto nella mattinata di oggi il tradizionale scambio di auguri natalizi nella sede centrale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
Un momento di ringraziamento per tutto il personale e un’occasione per ripercorrere i passaggi più importanti dell’anno appena trascorso e tracciare le prospettive future che attendono un’Azienda sanitaria in trasformazione verso l’Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino (Asuit).
Insieme al Consiglio di direzione erano presenti anche l’assessore alla salute Mario Tonina, il nuovo direttore generale del Dipartimento salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento Antonio D’Urso e il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian.
Al momento degli auguri ai dipendenti hanno partecipato anche il presidente della Scuola di Medicina Lorenzo Trevisiol e i rappresentanti degli ordini delle professioni della sanità.
Il 2024 è stato l’anno di avvio del definitivo assetto della nuova organizzazione di Apss, con i nuovi servizi previsti sia nell’area territoriale, sia nell’area ospedaliera, con particolare attenzione alle transmuralità e all’ospedale policentrico, sia nell'area tecnico-amministrativa.
«La riorganizzazione e la prosecuzione delle attività – ha evidenziato il dg Ferro – è stata resa possibile sia grazie all'impegno di tutti i professionisti che si sono spesi per non lasciare inevase le richieste e i bisogni dei nostri cittadini sia grazie alla continua attività di reclutamento del Dipartimento risorse umane, con il progetto trattenimento e attrattività e con il bando continuo di concorsi e procedure per lasciare scoperte il meno possibile le posizioni in tutti gli ambiti aziendali.»
Nel 2024 sono stati gestiti 24 concorsi per dirigenti medici e sanitari, 16 concorsi per personale non dirigenziale (sanitari e tecnico amministrativi), 6 selezioni per direttori medici di struttura complessa, 2 concorsi per dirigenti amministrativi e tecnici, 5 concorsi per direttore d’ufficio.
Gli ottimi numeri dei concorsi per le specialità più critiche in termini di carenza di professionisti danno il senso degli sforzi fatti: sono state 69 le domande per il concorso in anestesia e rianimazione, con 47 candidati dichiarati idonei (12 specialisti e 34 specializzandi); 16 le domande per medicina d’emergenza e urgenza, con 11 idonei (3 specialisti e 7 specializzandi); 19 per ginecologia e ostetricia (13 idonei); e 12 quelle per pediatria (7 idonei).
«A questo successo – ha evidenziato Ferro – ha sicuramente contribuito la Scuola di Medicina e Chirurgia, grazie alla collaborazione sia dell’Università di Trento sia di quella di Verona.
«La Scuola di Medicina ci ha permesso di avere al nostro fianco, a garanzia dell’attività clinica e dello sviluppo delle attività di ricerca, nuovi ricercatori e professori, direttori di struttura complessa e non, consentendoci di garantire ai cittadini trentini una sanità sempre più all’avanguardia e di essere un elemento di attrazione per altri professionisti, tra cui gli specializzandi che frequenteranno le nostre strutture in tutta la provincia, e per i pazienti provenienti da tutta Italia.»
Le grandi sfide del futuro prossimo, che Apss sta già affrontando da tempo, daranno un nuovo volto alla sanità trentina: la riorganizzazione di tutta l’attività territoriale, con l’implementazione del DM77 e delle sue strutture e attività capillari in tutto il territorio provinciale (Ospedali di comunità, Case della comunità, Centrali operative territoriali, cure palliative e domiciliari, ecc.), e le progettualità PNRR, in cui sono attori fondamentali il Dipartimento infrastrutture, il Dipartimento tecnologie con i sistemi informativi e l'ingegneria clinica, il dipartimento approvvigionamenti e i servizi economici, finanziari e amministrativi di supporto, per un’operazione epocale di aggiornamento di tutte le infrastrutture edili, impiantistiche, sanitarie, digitali di Apss. Ci sono oltre un centinaio di interventi già avviati che impegnano quotidianamente decine e decine di tecnici e amministrativi per il rispetto dei tempi e la migliore esecuzione degli investimenti.
«La crescita e l’evoluzione di questi due pilastri fondamentali, i professionisti e le infrastrutture, – ha concluso Ferro – ci aiuteranno ad affrontare le grandi sfide che la sanità pubblica ci riserva nei prossimi anni, con l’aumento dell’aspettativa di vita dei cittadini e la presenza di utenti sempre più fragili e soli.
«In queste sfide ci accompagneranno tutti i colleghi della medicina convenzionata, le strutture provinciali e territoriali che si occupano di attività socio-sanitarie e sociali.
«Accanto ai professionisti, faccio un appello anche ai cittadini e al loro ruolo fondamentale nel sistema, con il loro stile di vita e scelte più consapevoli e appropriate per la propria salute. Dobbiamo puntare ad una sanità davvero partecipata, per la sostenibilità del sistema.»
Il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian ha esordito definendo il 2024 «un anno molto intenso nei rapporti fra Università e Azienda. Il progetto di Medicina ha fatto passi avanti importanti.
«Siamo stati accreditati per le prime tre scuole di specialità e le abbiamo attivate in autunno, reclutando i primi specializzandi e specializzande, con una risposta in termini di partecipazione e di copertura delle borse che io ritengo molto buona per essere solo all'inizio del percorso.
«Il 2024 è l’anno in cui è nata la Scuola di Medicina con l’Università di Verona: primo esempio di scuola federata in Italia. In questo la Provincia autonoma ha giocato un ruolo rilevante, sostenendo e finanziando il progetto.
«E poi è stato un anno di numerosi reclutamenti di professori e professoresse di area clinica, che oggi lavorano all’interno del servizio sanitario trentino. Siamo pronti ad affrontare le sfide del prossimo anno che sono altrettanto impegnative e stimolanti.
«Una fra tutte, la costituzione dell’azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino, che ragionevolmente inizierà con il 2026, ma che inizieremo a costruire nel corso del prossimo anno.
«Poi abbiamo avviato il dialogo con la Provincia sulla copertura del piano di sviluppo del reclutamento in ambito medico per il prossimo triennio. E con Apss per l’attivazione di altre scuole di specialità e per il potenziamento delle attività di ricerca che già ci vedono collaborare da tempo.»
In esordio del suo intervento Tonina ha voluto ringraziare la stampa, per il ruolo di servizio pubblico nell’informazione alla cittadinanza e tutto il Dipartimento salute, ora guidato dal nuovo dirigente generale Antonio D’Urso.
Il ringraziamento è andato poi a «tutti gli operatori di Apss impegnati a vari livelli, dalle strutture sanitarie agli uffici amministrativi, che ogni giorno con professionalità e grande umanità lavorano per il bene della sanità trentina.»
La valorizzazione del personale rimane sempre un tema chiave per l’assessore, che si deve tradurre in un riconoscimento professionale ed economico: da qui le importanti risorse riservate al personale sanitario nell’assestamento di bilancio di luglio e in quello approvato oggi. Altri temi cruciali su cui è necessario un impegno condiviso sono il tema dell’appropriatezza delle prestazioni, sia in termini di prescrizione, sia di richiesta dei cittadini, per andare ad alleggerire le liste d’attesa e i pronto soccorso.
E proprio sulle liste d’attesa l’assessore rivendica i buoni risultati ottenuti fino ad ora, con il recupero di oltre 15mila prestazioni negli ultimi cinque mesi. Infine, ha sottolineato l’assessore «dobbiamo continuare a lavorare sull’attrattività, su cui giocherà un ruolo fondamentale la Scuola di medicina attraverso le opportunità formative e di ricerca che potrà offrire su tutta la rete ospedaliera, e dobbiamo investire sulla prevenzione, su cui è necessaria una pianificazione trasversale che ci consentirà di raccogliere risultati a medio lungo termine.»