La nefrologa Buccella: «Donare gli organi, senza paura»

L’Aula magna gremita all'incontro con Aido Vallagarina e Coro Amicizia

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Spesso le persone rifiutano anche solo l'idea di donare gli organi che possono salvare altre vite, per paura che l'espianto avvenga quando la morte non è ancora certa.
Si tratta di un timore del tutto ingiustificato perché in Italia il prelievo degli organi avviene per legge solo dopo che un'equipe di tre specialisti – un rianimatore, un neurologo, un medico legale o un dirigente medico – appura l'avvenuta morte cerebrale causata dal mancato afflusso di sangue alla testa per almeno 12 ore (anche se in assenza di irrorazione il decesso subentra in meno di 15 minuti).
 
Lo ha chiarito sulla base della sua esperienza professionale a contatto con familiari di potenziali donatori Nadia Buccella, dirigente dell'Unità Operativa di nefrologia dell'Azienda sanitaria provinciale, davanti a un'affollata Aula magna dell'Istituto comprensivo di Volano.
L'occasione è stata la serata promossa dal Comune insieme all'Aido Vallagarina «Alessandro Ricchi» e la partecipazione del Coro Amicizia, per sensibilizzare alla donazione di organi, tessuti e cellule. A proposito di nefropatie, poco prima Monica Fracaro, di Lavarone, ha raccontato di aver donato al marito, Roberto Caneppele, uno dei suoi due reni e di sentirsi comunque in salute. «L'ho fatto per amore – ha detto – e non rimpiango questa scelta perché ora mi sento ancor più unita a lui!»
 
Roberto, salvato dal regalo di Monica perché il trapianto gli ha restituito il gusto della vita di cui la malattia e le dialisi lo avevano privato, ha ricordato di essersi inizialmente opposto alla decisione che Monica aveva preso di sacrificarsi per lui, e di aver accettato solo per la sua insistenza. Toccante è stato anche per chi era in sala ascoltare la testimonianza, carica di entusiasmo, di Pamela Alovisi, molto conosciuta a Volano, che dopo aver lungamente sofferto di una malattia rara che le causava gravissime crisi respiratorie, ha accettato di sottoporsi al delicato trapianto di entrambi i polmoni.

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Oggi Pamela ringrazia ogni giorno per il preziosissimo dono di questi due organi.
La persona da cui sono stati espiantati e l'equipe di Milano da cui è stata operata l'hanno liberata dal tubicino da cui la sua vita dipendeva perché da lì riceveva l'aria.
Drammatica è stata poi la narrazione delle peripezie sanitarie di Arcadio Gelmi, di Folgaria, perché spinto anche lui solo dall'amore della compagna ha accettato di sottoporsi a Innsbruck per ben due volte, nel 2008 e nel 2011 al trapianto del fegato perché nel primo organo che aveva sostituito il suo si era diffuso un tumore.
 
A far rinascere invece nel 2017 Attilio Dossi, cardiopatico roveretano di lungo corso che nessuna cura riusciva a rimettere in sesto, è stato un cuore giovane – ha rammentato –, che apparteneva a un venticinquenne, trasferito nel suo corpo da uno specialista dei trapianti nato nella città della quercia, Gino Gerosa, la cui brillante carriera a Padova lo ha reso famoso nel mondo. Luisa Canalia, presidente dell'Aido Vallagarina intitolata ad Alessandro Ricchi, altro grande cardiochirurgo vissuto per alcuni anni a Rovereto, deceduto a causa di un incidente aereo nel 2004 mentre trasportava da Roma a Cagliari un cuore da trapiantare, ha messo l'accento sulle norme che in Italia non consentono il prelievo degli organi per il trapianto senza il consenso esplicito della persona interessata o l'assenso dei familiari.
 
Proprio per evitare ai propri cari il dramma di dover scegliere, se interpellati dai medici, un espianto di organi al posto nostro, è importante che ciascuno rilasci una dichiarazione anticipata della volontà di donarli. Le tre possibili modalità per farlo sono: l'iscrizione all'Aido; rispondere sì alla richiesta che ci viene rivolta dall'ufficio anagrafe del Comune al momento del rinnovo della carta di identità; la compilazione di un modulo a uno sportello dell'Azienda sanitaria. Ad accompagnare la serata con una «meditazione musicale» offerta attraverso cinque brani struggenti tutti dedicati al tema del dono di sé che si compie nell'amore è stato il Coro Amicizia diretto dal maestro Tarcisio Tovazzi.