L’arte colta di Concetto Fusillo – Di Daniela Larentis
Artista poliedrico, ha dedicato la sua vita a intrecciare arte, storia e memoria. L’intervista
Concetto Fusillo.
Concetto Fusillo è un noto esponente del panorama artistico nazionale contemporaneo. La sua arte, di matrice colta, nasce dall’incontro tra memoria storica e contemporaneità, creando opere che dialogano con il passato e il presente.
Attivo nel mondo dell’arte fin dalla fine degli anni Sessanta, le sue opere arricchiscono collezioni pubbliche e private sia in Italia che all’estero. Tra le mostre più significative, ricordiamo quelle dedicate ai cicli ispirati a documenti storici, come «Guidoni, Grassatori e Tagliagole nelle campagne astigiane», un progetto itinerante realizzato nel 2007 in collaborazione con la Provincia di Asti, che ha riscosso notevole successo di pubblico e critica.
Nel 2021, Fusillo ha partecipato al Pavese Festival con la mostra «Fascinazioni Mitologiche: D’Annunzio e Pavese», un progetto che ha indagato il legame tra la sua arte e le opere dei due celebri autori.
Tra le esposizioni più recenti, citiamo quella del 2024 a Lentini, incentrata sulla poesia e sull’amore, dal titolo Amor è un desio che viene da core».
Ha scritto di lui Angelo Mistrangelo, in occasione di una mostra di una decina di anni fa:
«Vi è nella dimensione culturale dell’artista di Lentini la strenua volontà di riscoprire, raccontare, definire gli aspetti più intensi dell’animo umano con il valore del bene e le sequenze del male, il penetrante incedere della linea e la pulsante tensione delle immagini.»
Concetto Fusillo, Amore, olio su tela.
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
Concetto Fusillo nasce a Lentini (SR) l'8 dicembre 1945. Dopo aver conseguito il diploma di Maestro d'Arte presso l'Istituto Statale d'Arte di Catania, si dedica inizialmente all'insegnamento.
Tuttavia, dopo una breve esperienza, nel 1970 si trasferisce a Lecco, in Lombardia, dove inizia a concentrarsi sull'attività artistica, specializzandosi in pittura, scultura e incisione.
Nel 2006, insieme a alcuni amici archivisti, nasce l'idea di creare un archivio dedicato alla pittura, con l'intento di unire l'arte a storie dimenticate tratte da antichi documenti conservati negli archivi pubblici e privati.
L'anno successivo, nel 2007, in collaborazione con la Provincia di Asti e la Soprintendenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d'Aosta, Fusillo inaugura la sua prima mostra intitolata «Guidoni, Grassatori e Tagliagole nelle campagne astigiane».
L’esposizione, che diventa itinerante, visita vari paesi citati nei documenti storici e riscuote un grande successo.
Nel corso di oltre 50 anni di carriera, Fusillo ha esposto le sue opere in numerose città italiane, tra cui Lecco, Milano, Como, Bergamo, Trento, Roma, Salò, Acqui Terme, Catania, Palermo, Siracusa, Asti, Casale Monferrato e Alessandria.
Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Numerosi critici hanno scritto di lui, tra cui Adriano Icardi, Alberto Ballerino, Angelo Arata, Arturo Vercellino, Brunello Vescovi, Carlo Pesce, Carlo Prosperi, Clizia Orlando, Dino Brivio, Eligio Cesana, Enrica Cerrato, Evelina Shatz, Francesco Sfilio, G. Griseri, Germano Campione, Gian Pacher, Gigi Gallareto, Gino Bogliolo, Giovanna Romanelli, Giulio Sardi, Giuseppe Ferro, Giuseppe Latina, Giuseppina Radice, Ignazio Mormino, Ivana Bologna, Lino Lazzari, Marco Prosperi, Massimo Nivelli, Mercedes Bresso, Michele Tavola, Rinaldo Sandri, Roberto Marmo, Spartaco Balestrieri, Tosca Bonaldo, Umberto Ferretti, Vanessa Viscogliosi, Vinicio Salati, Willi Guala, e molti altri.
Concetto Fusillo, Pioggia, olio su tela.
Come ha iniziato il suo percorso artistico?
«Fin dalla mia giovinezza ho sentito un legame profondo con l’arte. Dopo aver completato gli studi all’Istituto Statale d’Arte di Catania, ho intrapreso un breve periodo come insegnante.
«Tuttavia, nel 1970, ho deciso di trasferirmi in Lombardia per seguire pienamente la mia passione per la pittura, la scultura e l’incisione, concentrandomi sulla sperimentazione artistica e su un dialogo continuo tra tradizione e innovazione.»
Ci sono dei soggetti o tematiche da cui trae maggiormente ispirazione?
«La storia è per me un motore inesauribile di idee. Mi piace riportare in vita episodi e personaggi spesso dimenticati, creando un legame tra arte e ricerca storica.
«Ad esempio, sono molto legato alla Sicilia medievale e al mondo di Federico II, che ho esplorato anche nella mia ultima mostra, rievocando l’atmosfera e la poetica di quel periodo.»
Fra i suoi importanti progetti, una mostra del 2007 che ha toccato diverse località piemontesi...
«La mostra itinerante Guidoni, Grassatori e Tagliagole nelle campagne astigiane è uno dei progetti a cui sono più legato. Ha unito arte e ricerca storica, coinvolgendo le comunità locali in un percorso di riscoperta del passato.»
C’è qualche messaggio particolare che ha voluto trasmettere con le sue opere?
«Il cuore del mio lavoro è la memoria e l’identità culturale. Ogni mia opera è una riflessione sul passato che dialoga con il presente, un invito a riscoprire e a riflettere sulle radici comuni che ci uniscono.»
Qual è la tecnica che preferisce utilizzare?
«Ogni tecnica che utilizzo è scelta in base al messaggio che desidero esprimere. Tuttavia, prediligo le tecniche pittoriche e grafiche che mi permettono di raccontare con dettagli la complessità della storia.»
Qual è l’aspetto più importante del suo processo creativo?
«La ricerca è il punto di partenza di ogni mio lavoro. I documenti, le storie e i manoscritti diventano per me immagini, con l’obiettivo di costruire un ponte tra epoche diverse.»
Come l’amore e la poesia influenzano la sua arte?
«L’amore, inteso come forza creatrice universale, e la poesia, soprattutto quella della scuola siciliana, sono fonti fondamentali per la mia ispirazione.
«Le opere di poeti come Jacopo da Lentini trovano eco nei miei lavori, che mirano a tradurre l’intensità dei loro versi in immagini vibranti, capaci di suscitare emozioni profonde e senza tempo.»
Daniela Larentis – [email protected]
Concetto Fusillo. Arianna, Raku