«IoTique» nello scenario Trentino – Di Maurizio D. Bornancin

Due studenti lavoratori hanno realizzato un'mpresa innovativa nel campo informatico

IoTique è una nuova iniziativa aziendale nel campo informatico e del digitale, rappresentata da due giovani «studenti lavoratori» che con coraggio si sono cimentati nell’ampio settore del software, del digitale e non da ultimo dell’internet, così da allargare il patrimonio dell’imprenditoria giovanile del territorio trentino.
Campo, quello del software, che fa parte della più ampia famiglia dell’informatica sempre più innovativa, sempre più ricercata dalla società attuale e che, attraverso continue ricerche, sperimentazioni e applicazioni ha raggiunto livelli importanti nell’economia, anche locale.
Senza progetti e procedure informatiche ci sarebbe un blocco per i comparti industriali, commerciali, finanziari, bancari, turistici, sanitari, della mobilità: ossia del modo di essere oggi «società».
 
Il solo settore del digitale, ad esempio, che rappresenta il presente e il futuro, procede velocemente nell’equilibrio tra innovazione e tradizione e sta conquistando sempre spazi e nuovi mercati con naturale flessibilità, rispondendo alle esigenze dei cittadini e delle imprese, garantendo così strumenti alternativi e complementari ad ogni attività produttiva, culturale e sociale.
Nell’insieme questi strumenti possono aiutare gli operatori economici e il sistema produttivo a migliorare i processi, aumentare la competitività, rimanendo dentro nel mondo attuale e in un mercato sempre più in trasformazione.
Una sfida per gli imprenditori, che offre nuovi strumenti atti a migliorare e supportare complessivamente lo sviluppo e l’organizzazione del sistema economico.
 
Questa nuova impresa ha un nome originale: «IoTique».

È certamente una novità nel campo informatico e delle micro imprese ma, avendo superato i primi anni di attività ha come cornice operativa la solidità dell’idea di partenza, l’alto grado d’innovazione e la forte competenza dei ricercatori. Caratteristiche queste che danno forma alle Start up e, in questo caso, a un’azienda con una gestione di due giovani trentini che dopo molto studio, applicazione e passione, si sono messi alla prova in invenzioni importanti, che rientrano pienamente nel futuro.
Ebbene, per conoscere questa realtà ho incontrato, presso la sede della azienda a Rovereto, i due giovani soci fondatori: Andrea Zanin e Samuele Dassatti, venticinquenni originari della zona di Arco.

Ho così rivolto alcune domande a Samuele Dassatti che si occupa della comunicazione, dell’informazione, dell’amministrazione e della ricerca progettuale della «IoTique».

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Samuele, com’è nata l’idea di IoTique e come si è sviluppata l’attività imprenditoriale?

«L’iniziativa parte dal 2016 come idea di realizzare una piattaforma software, conosciuta come IGLOO per il settore dell’INTERNET delle cose. L’interesse per questo progetto è cominciato in quel periodo quando, come studenti lavoratori e con l’esperienza di alternanza scuola – lavoro, sia io sia Andrea stavamo lavorando in un’azienda roveretana che si occupava di progettazione di sistemi sulla parte hardware. Da lì è nata l’idea di creare una piattaforma di raccolta dati e di controllo dei prodotti immessi sul mercato da questa realtà aziendale. Il pensiero si è formato durante l’Università e quasi come una scommessa si è poi sviluppato nell’alveo del programma Trentino Startup Valley di Trentino Sviluppo e di HIT HUB Innovazione Trentino che è una struttura che si occupa di mettere in rete e a trovare sinergie dei sistemi attraverso le applicazioni, esplorando prospettive di monitoraggio, tramite l‘uso della sensoristica avanzata.»
 
«Si tratta di un sottosettore dell’informatica per connettere dispositivi che normalmente non sarebbero connessi. Poi abbiamo tradotto il tutto e lavorato costruendo varie sperimentazioni, per rendere questa piattaforma «IGLOO» un prodotto finale disponibile per il mercato. Nel 2019, partecipando a una competizione per nuove Start-up organizzato da Trentino Sviluppo S.p.A. siamo stati premiati con un contributo finanziario consistente, essendo i vincitori, che ci ha permesso di partire. Il premio prevedeva l’obbligo di avviare e creare una società entro il 2020, quindi abbiamo costituito la società, il 4.03.2020, noi due soci, operativi a pari quote azionarie, e così si è avviata l’attività. Ci siamo subito attivati nella creazione di nuove piattaforme esplorando più ambiti applicativi come l’agricoltura, il monitoraggio ambientale e l’interconnessione di macchinari per l’industria.»
 
«Di seguito abbiamo continuato a darci da fare toccando nuovi settori come il controllo delle abitazioni, l’agroalimentare anche in fase di stoccaggio, come la carne, i salumi, la frutta e le verdure essiccate e inoltre l’applicazione nella domotica. Il segreto di IGLOO è la semplicità come elemento cardine di qualsiasi piattaforma rivolta all’utente finale. Questo sistema è particolarmente attivo nei settori dell’industria 4.0 e dell’ambiente. Ultimamente è stato sperimentato un programma personalizzato per una ditta che vende finestre con incorporato l’antifurto e per un portale di ricarica per veicoli elettrici a enti pubblici per tracciare l’utilizzo. Di fatto, questa piattaforma di software è inserita in un CLOUD o meglio in una nuvola informatica nata per erogare servizi offerti attraverso la rete di INTERNET, da una serie di risorse preesistenti configurabili e disponibili anche in remoto.»
 
«Gradualmente abbiamo operato per entrare compiutamente nel mercato informatico, con una clientela che ha apprezzato i nostri prodotti e le nostre applicazioni personalizzate, in base alle esigenze degli stessi clienti. Continuiamo anche a creare strumenti nuovi nell’ambito dei sistemi digitali avanzati, con progetti di studio e di ricerca tecnologica. Da un anno abbiamo aperto a Rovereto un nuovo spazio aziendale o meglio la nostra sede operativa, per rappresentare una presenza sul territorio e per celebrare non solo un 2023 di forte crescita, ma i quasi otto anni di lavoro della prima ipotesi d’idea di nuova impresa.»
 
«L’attività si è incentrata nel tempo sull’acquisizione di costanti contatti con la clientela, per strutturare un fatturato significativo negli anni. Quest’attività ci ha permesso di selezionare e inserire nella nostra azienda un nuovo giovane programmatore informatico, per così rispondere meglio alle richieste del mercato. Un passo alla volta e con una valutazione complessiva degli obiettivi e dei programmi aziendali, insieme intendiamo proseguire e sviluppare soluzioni all’avanguardia con l’inserimento di procedure d’innovazione tecnologica, per qualificare ulteriormente la nostra piccola azienda nel panorama informatico.»

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Oltre a quanto già spiegato, cosa significa il nome della vostra azienda «IoTique»?

«Si riferisce al settore di applicazione che è l’INTERNET, o meglio INTERNET delle cose in inglese è reso come IoTique = che va ad interessare l’applicazione tipica di INTERNET a dispositivi connessi tradizionalmente alla rete, ossia a strumentazioni che non sono telefonini, computer, tablet ma sensori e attrattori. L’approccio con cui ci presentiamo come azienda è come una boutique, ossia personalizziamo sempre il nostro prodotto finale a ciò che il cliente chiede è come una vestizione su misura, in base agli obiettivi che si prefigge nel suo sistema informatico.»
 
Il vostro settore richiede passione, conoscenza, contatti, ma anche continui studi e sperimentazioni, come tutto ciò viene realizzato in azienda?

«La fortuna è che siamo in un settore che richiede e si presta alla sperimentazione, a costanti studi e all’esecuzione di progetti di ricerca tecnologica per nuove creazioni informatiche e per rimanere nel mercato oggi in continua crescita tecnica e con veloce innovazione. Da qui anche per noi la necessità di creare novità, di fare progetti sperimentali.
Questa particolare attività, tenendo presente che la nostra è una micro impresa, sorta da pochi anni, occupa il 10% del nostro lavoro complessivo.»
 
«Per conoscere nuove realtà, siamo andati allo SMAU di Parigi 2024 nella giornata nazionale del Made in Italy, per conoscere altre aziende italiane ed europee nel campo dell’informatica e abbiamo instaurato nuovi rapporti e visionato strumentazioni di ultima generazione che potranno essere utili per la nostra crescita professionale. L’idea è certamente quella di rimanere al passo con i tempi, che in questo campo sono molto veloci, creando uno sviluppo aziendale di qualità in un settore in continua evoluzione. Naturalmente il nostro metodo oramai adottato e valutato, è quello di operare con convinzione, condivisione e con un confronto continuo in termini di finalità e procedure aziendali.»
 
L’informatica e il digitale quale futuro avranno nel sistema trentino?

«Noi con la nostra azienda abbiamo prima di tutto una prospettiva territoriale di operare per questa terra essendo nati in Trentino, cercando sempre clienti principalmente del territorio. Sicuramente, essendo operativi da cinque anni, abbiamo avuto modo di vedere lo sviluppo del digitale nell’imprenditoria e si nota un grande punto di forza e una capacità conoscitiva e del fare dei vari attori, tra imprese, enti, università e istituti di ricerca. Noi dialoghiamo anche con imprese che in altre situazioni potrebbero essere considerate nostri competitor.»
 
«Il punto di debolezza è l’insufficiente forza della tipica cinghia di trasmissione tra ricerca e il fare impresa e innovazione. Questo, sebbene ci siano a livello locale gli strumenti e le realtà per far incrociare questi mondi. Il nostro pensiero è di incrementare il confronto e il lavorare insieme, per generare opportunità e sviluppi utili al territorio in sé, ma anche alla comunità. Un incontro, quello con questi due giovani ricercatori trentini di una micro impresa, arcense e roveretana, che semplifica lo sviluppo di dispositivi connessi, fornendo servizi in campo informatico con software dedicato.»
 
«Una novità che può aiutare il sistema trentino e non solo. Giovani con buona volontà, conoscenza e preparazione, aperti al confronto, con solide qualità, pronti a percorrere una strada in salita, ma con tutte le premesse per continuare la sfida che già in questi primi anni di lavoro hanno dimostrato di superare. Quindi nel ringraziarli, non mi resta che dire largo ai giovani che e sono già in movimento e rispondenti all’attualità.»
 
Grazie Samuele per questa conversazione e buona continuazione.
Daniele Maurizio Bornancin - [email protected]