Intervista a Sara di Lucia, candidata a Sindaco di Terragnolo
Servizio sponsorizzato in funzione alle elezioni comunali del 4 maggio

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Domenica 4 maggio 154 Comuni della Provincia Autonoma di Trento
eleggeranno i loro Sindaci e i loro Consiglieri comunali. Avrebbero
dovuto essere 157, ma nei Comuni di Capriana, Luserna e Madruzzo nessuno
si è presentato quale candidato.
A parte questo piccolo lato oscuro, si
tratta di un importante passaggio democratico per le Comunità che
vivono nella nostra Provincia.
Proprio per questo in queste
settimane avremo il piacere di intervistare parecchi dei candidati al
ruolo di Sindaco, tra i quali significativo è il numero delle donne.
E
incominciamo proprio da una di loro, assai giovane ma già
significativamente esperta di pubblica amministrazione. Parliamo di Sara
di Lucia, candidata a Sindaco del Comune di Terragnolo, che ha dalla
sua già un’ampia esperienza da Consigliere di minoranza, vissuta sempre a
Terragnolo, e si è unita per queste prossime elezioni con l’altra lista
SiAmo Terragnolo dell’attuale capogruppo Valentina Gelmi, dando vita a
un’unica lista denominata Terragnolo Viva.
Ascoltiamola.
Gentile Sara, buon giorno. Ci racconti un po' di lei come donna, come moglie, come mamma, un suo breve curriculum.
«Sono
Sara di Lucia ho 40 anni, sono mamma di un bimbo di quasi tre anni, sto
ristrutturando l’ex storico bar del paese di Piazza di Terragnolo, che è
casa del mio compagno Mattia, figlio della pittrice per eccellenza dei
paesaggi della Valle di Terragnolo Franca Valduga. Sono da sempre una
persona pro attiva, amante del volontariato e dello stare assieme alle
persone per creare cose belle. Sono laureata in Diritto Ambientale, sono
stata consulente per gli enti e le imprese per quanto riguarda le
normative obbligatorie, i fondi e gli investimenti, ho operato nel
sistema delle tagesmutter, ho lavorato per la Confcommercio, ho lavorato
in Provincia nel settore Agricoltura e nel Comune di Trento nel settore
Infanzia e Istruzione. Sono manager ISIPM (Istituto Italiano di Project
Management), mi occupo di reti, eventi e Comunità, di food and
beverage, di arte e tanto altro. Da sempre amo informarmi, leggere e
impegnarmi. A Terragnolo sono stata vice Presidente di TCC (Terragnolo
Che Conta), ho portato a compimento il Presidio Slow Food del Grano
Saraceno, ho fatto raccolte fondi per il Mulino del Francesco, durante
il periodo del Covid ho creato un gruppo di acquisto condiviso e mi sono
presa la responsabilità di proporre il calcetto per i giovani, così da
dare loro un momento di divertimento e di ritrovo seguendo le regole. Ho
fatto sport, sono stata promessa e più volte campionessa giovanile
nella lotta, esperienza che mi ha temprata non poco, nel rispetto, nella
capacità di confronto e in determinazione.»
Cosa l'ha motivata a dedicarsi alla politica e alla pubblica amministrazione?
«Do
da sempre un alto valore alle Istituzioni, mio nonno era un finanziere,
mio padre un poliziotto, mia zia è un avvocato, io stessa mi sono
laureata in Giurisprudenza. Ho sempre dato valore al ruolo dei cittadini
nelle Istituzioni, ma non è di oggi la notizia della difficoltà di
trovare percorsi che permettano di avvicinarsi alla politica e c’è pure
molta difficoltà soprattutto per le donne di vivere la stessa viste le
difficoltà di conciliazione lavoro / famiglia. Nonostante ciò, grazie
alle esperienze che ho potuto fare nell’ambito associativo e del
volontariato, ho imparato a organizzarmi per poter dedicare tempo ai
miei interessi, quali appunto la politica e mettermi così a disposizione
della Comunità.»
Cosa Le ha dato l'esperienza quale Consigliere comunale di minoranza?
«Il
percorso di un Consigliere di minoranza è molto travagliato e può
demoralizzare. Le difficoltà sono moltissime e il non essere ascoltati, o
esserlo per finta, può far decidere a molti di abbandonare il percorso.
A me piace collaborare e unire le forze e così è stato anche in questo
caso. Con l’altra componente di minoranza dell’attuale uscente Consiglio
comunale di Terragnolo abbiamo puntato molto sullo studio e
organizzandoci con deleghe su vari argomenti siamo riusciti a capire e a
portare sul tavolo molte richieste degli abitanti. Così è nata la lista
Terragnolo Viva che mi sosterrà. Per me è stato un percorso di
arricchimento personale importante, che mi ha dato modo e mi ha permesso
di allacciare anche relazioni di amicizia e di stima con più persone e
con gli uffici comunali.»
Ora si candida a Sindaco del Comune di Terragnolo. Con quali aspettative?
«Le
mie aspettative sono quelle di essere con ancora più forza a
disposizione delle persone, di poter aiutare la struttura organizzativa
del Comune, di poter dar valore al nostro territorio, di potermi
impegnare per il benessere di tutti puntando ad una migliore vivibilità.
Punto ad avere maggiori rapporti con gli altri Comuni e con i vari
enti, per fare rete e portare le istanze dei territori alle Istituzioni
superiori. Abbiamo molti problemi comuni ad altri territori, che è bene
siano rappresentati con maggior forza: la mancanza di molti servizi nei
paesi cosiddetti disagiati, abbiamo problemi di tenuta del territorio
quali il deperimento dei muri in pietra a secco, l’avanzamento del
bosco, lo stato di abbandono degli edifici. Per contro abbiamo però
anche tante cose a cui sarebbe bene dare il giusto valore: quali il
nostro ambiente montano, le relazioni di qualità, la sicurezza, le
nostre imprese locali, le associazioni dove potersi esprimere, abbiamo
luoghi che le famiglie cercano, abbiamo una qualità della vita che
pensionati e anziani apprezzano. Bisogna unire le forze e andare presso
le Istituzioni perché diano valore a ciò che abbiamo e aiutino dove i
Comuni non possono arrivare da soli.»
Quali sono i temi che Le stanno più a cuore?
«Sicuramente
io penso al futuro. Io mi immagino le cose da fare perché le
generazioni future possano avere garanzia di buona vita, questo è il mio
principio ispiratore. Però, sinceramente, io penso a tutti, mi immagino
l’anziano che incontro la mattina e mi chiedo come potrei aiutarlo,
vedo i ragazzi senza un posto di ritrovo e allora mi metto a cercare
contributi per poter fare delle progettazioni, penso alle mamme e ai
costi che hanno e allora penso alle Pari opportunità, fantastico su
degli eventi da fare e mi immagino quali associazioni coinvolgere, vedo
il lavoro delle imprese locali e mi immagino come promuoverle o che
contributi trovare. È proprio una mia caratteristica preoccuparmi degli
altri è anche per questo che sono diventata manager, per poter fare
qualsiasi tipo di progettazione che possa venirmi in mente.»
Come è composta la lista Terragnolo Viva che la sostiene?
«La
lista che mi sostiene è nata in primis con la voglia di rappresentare
le frazioni di Terragnolo. Da quando sono qui ho avuto la fortuna di
entrare in un’associazione che è attenta alla Comunità e al territorio e
da lì ho intrecciato rapporti di scambio e confronto con più persone di
ogni frazione di Terragnolo. Questo è stato un lavoro davvero bello e
che mi permette di avere il polso della situazione su ciò che accade sul
nostro territorio. Poi ho sempre puntato alla trasparenza e al
coinvolgimento del paese, quindi ho annunciato sui social territoriali
che mi sarei candidata mettendomi a disposizione e da lì molti mi hanno
contattato. Devo dire che è stato, comunque, complesso comporre la lista
perché abbiamo visto cosa è successo in tanti Comuni trentini, mancando
un percorso di accompagnamento dei cittadini verso le Istituzioni,
mancando anche tanti segretari comunali. Sapendo che la burocrazia non è
semplice, le persone hanno timore di mettersi in gioco. Mettiamoci
anche il fatto che c’è una disaffezione alla vita politica e quindi non è
stato semplice. Per questo ringrazio tutti i componenti della mia lista
che sono rappresentativi dell’intera Comunità di Terragnolo. Abbiamo
giovani, abbiamo nuovi residenti, abbiamo persone che lavorano nel
sociale, videomaker, abbiamo funzionari amministrativi, abbiamo
pensionati, abbiamo persone che hanno a cuore la loro Comunità e la
vivono ogni giorno con passione.»
Alcune
frazioni di Terragnolo si stanno ripopolando. Come incentivare,
soprattutto i giovani, a venire a vivere nella tranquillità di una valle
dalla lunga storia, peraltro non sempre facile?
«Da
sempre mi occupo di promozione territoriale e quindi posso senza
problemi parlare della bellezza del territorio, della tranquillità della
vita rispetto alla città, del fatto che se si vuole aiutare la Comunità
ci sono molte associazioni a cui dare una mano e quindi imparare molto
anche divertendosi. Abbiamo però il problema dei trasporti, ci sono
poche corse degli autobus, abbiamo il problema che le case che ci sono o
sono in mano a molti eredi o sono da ristrutturare o sono lontane dal
centro di Piazza di Terragnolo dove si trovano i maggiori servizi: quali
il medico, l’ufficio postale, la cooperativa, il Comune. Non vi sono
molti posti dove i giovani possono avere momenti di aggregazione e
questo non è giusto. Le tecnologie sicuramente aiutano, ma dobbiamo
capire che i giovani devono potersi incontrare, creare rapporti ed
esprimersi. Sicuramente avere contributi per ristrutturare le case è un
passo importante, bisogna mantenere i servizi che abbiamo, le scuole in
primis, quindi dare contributi mirati è una cosa da fare con urgenza.
Poi bisogna puntare sulle cose semplici, come un paese pulito, che offre
degli svaghi, che offre la possibilità di utilizzare le tecnologie. C’è
molto da fare, ma il percorso è questo.»
Come valuta i rapporti con i Comuni vicini di Folgaria, Trambileno e Vallarsa?
«Sono
sempre riuscita ad avere rapporti di confronto e di stima costruiti con
le singole persone. Con Vallarsa, ad esempio, ho un rapporto
privilegiato anche grazie al Tavolo del Turismo delle Valli del Leno
creato da Matteo Rossaro, ma sento molte altre persone anche perché ho
parenti e amici in Vallarsa. Con Folgaria ho potuto confrontarmi con
Stefania Schir, che ho contattato per tematiche inerenti le famiglie e
il turismo, ma ho potuto confrontarmi anche sul tema rifiuti con Adriano
Marzari. Anche con Trambileno mi confronto con il sindaco Patoner e con
Manuela Debiasi, che segue da vicino il tema rifiuti. Rimane, inoltre,
il fatto che ho rapporti con molti altri Comuni trentini, come ad
esempio Besenello, che ringrazio ancora per il percorso di tutela contro
l’Autostrada Valdastico, Rovereto perché io nasco lì politicamente,
Nogaredo per il confronto competente con Alberto Scerbo, Aldeno con la
cortese Maria Chiara Giovannini; ma ho rapporti con molti Comuni per via
delle mozioni che ho sempre cercato di portare in Provincia e per il
ruolo di Consulente per enti e imprese che ho svolto in passato per una
grande azienda trentina.»
Quali servizi intende implementare?
«Sicuramente
voglio dare maggiore attenzione ai bambini e agli anziani, entrambi con
una loro progettazione ad hoc. Voglio aiutare i ragazzi ad avere un
luogo d’incontro, voglio provare a migliorare alcuni servizi di
trasporto e di collegamento. Voglio valorizzare il turismo lento,
mettendo in luce i nostri luoghi del cuore e il nostro paesaggio. Voglio
rendere più efficiente la struttura comunale, avendo un occhio di
riguardo per le sue maggiori risorse cioè i dipendenti comunali. Vorrei
riconoscere il ruolo istituzionale delle Associazioni, che spesso
sostituiscono il Comune in servizi ed eventi dedicati alla collettività;
per loro vorrei attivare dei bandi comunali affinché possano svolgere
le loro preziose attività senza ricorrere a continui ed estenuanti
ricerche di finanziamento. Vorrei impegnarmi per risolvere un problema,
che però è provinciale, che riguarda il tema dei Segretari comunali, che
trovo sia uno snodo importante per tutti, ma soprattutto per i piccoli
Comuni, un problema che la Provincia e il Consorzio dei Comuni Trentini
devono assolutamente risolvere.»
Come vede la sua Terragnolo tra cinque anni?
«Tra
cinque anni vorrei che le persone avessero più conoscenza e passione
per la politica, vorrei aver creato occasioni di incontro tra le
persone, più feste ed eventi, più cultura. Vorrei aver messo in contatto
i giovani e il loro entusiasmo con il sapere degli anziani. Vorrei aver
creato un rapporto sinergico tra associazioni ed ente comunale. Mi
immagino una migliore vivibilità, un turismo che valorizza la valle, il
nostro territorio pulito e curato, un senso di appartenenza maggiore e
vorrei aver incrementato i servizi grazie anche ai nuovi arrivati.»
Infine, le chiedo un Suo invito alla Sua gente ad andare a votare e a votare Lei.
«Io
chiedo alle persone di fidarsi di me. Credo che in questi anni ho
comunque dato alla Comunità, mi sono sempre messa a disposizione e non
per fini personali, ma perché voglio bene alla gente con cui sto e
vorrei che vivessimo tutti meglio. Voglio essere a disposizione come
ente pubblico, voglio lavorare a tempo pieno in Comune, voglio avere più
peso nelle Istituzioni per poter portare a termine tante progettazioni
che in questi anni ho predisposto. In conclusione, vorrei anche porre
l’accento sul fatto che sono una mamma con un bambino sotto i 3 anni, ho
una casa in ristrutturazione, ho tanti interessi, ma in ogni caso ho
voluto provare a mettermi a disposizioni di tutti anche portando avanti
il fatto che noi donne siamo in grado di fare grandi cose, se ne abbiamo
la possibilità. In questo turno elettorale, poi, si tratta di andare a
votare per chi ha già mostrato il suo modo di agire con risultati
concreti, che sono sotto gli occhi di tutti e, quindi, affidarsi a chi
ha dimostrato in più occasioni di avere la competenza e la voglia di
impegnarsi realmente per la Comunità.»
Paolo Farinati - [email protected]