Intervista a Roberto Sani, candidato per la lista civica Sì Trento

Servizio sponsorizzato in funzione delle elezioni al Consiglio Comunale di Trento

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Oggi incontriamo Roberto Sani, candidato al Consiglio Comunale di Trento nella lista civica «Sì Trento», a sostegno del sindaco uscente Franco Ianeselli, in corsa per un secondo mandato alle elezioni amministrative del 4 maggio.
Nato nel 1962, laureato in Architettura, Roberto Sani è consulente aziendale con un’importante esperienza nella gestione organizzativa e nelle risorse umane, con una particolare attenzione al settore sanitario.
Presidente dal 2019 del Kilometro Azzurro, distretto aeronautico del Trentino, è attivo nel sociale e socio del Lions Club Valsugana.
Lo abbiamo incontrato per parlare di città, politica e futuro.

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Architetto Sani, perché ha deciso di candidarsi al Consiglio Comunale di Trento?

«Amo profondamente questa città. Qui sono nato, cresciuto, ho costruito la mia vita familiare e professionale.
«Trento ha tanti punti di forza, ma anche alcuni aspetti da migliorare. La mia candidatura nasce dalla volontà di mettere a disposizione competenze ed energie per contribuire in modo concreto all’amministrazione.
«Ho una visione orientata al futuro, e credo che questa città abbia bisogno di idee nuove, ma anche della capacità di attuarle con metodo e concretezza.»
 
Perché ha scelto di candidarsi con la lista civica «Sì Trento»?

«Mi riconosco da sempre in quell’area politica centrale, pragmatica, che mette al centro il buon senso e la ricerca di soluzioni condivise.
«Sì Trento rappresenta esattamente questo: un punto d’incontro tra esperienze diverse, ma unite dal desiderio di fare qualcosa di buono per la città.
«Abbiamo deciso di mettere da parte le appartenenze per costruire insieme un progetto autenticamente civico, fatto di ascolto e partecipazione.»
 
Nel vostro programma si parla di «lotta a ogni forma di discriminazione». In che modo?

«Crediamo in una città inclusiva, che non lasci indietro nessuno. Parliamo di diritti, di parità di genere, ma anche di accesso equo ai servizi, di rispetto delle diverse identità culturali, religiose e sociali.
«Lavoreremo per garantire pari opportunità a tutti: donne, giovani, persone con disabilità, anziani, cittadini di origine straniera. Solo una comunità coesa può davvero crescere.»
 
Da consulente aziendale, che contributo pensa di poter dare in Consiglio o nella Giunta comunale?

«Il mio approccio è orientato all’analisi e alla risoluzione dei problemi. Nelle aziende accompagno processi complessi, ottimizzo risorse, semplifico la gestione per renderla più efficiente.
«Porto con me questa mentalità anche in politica: si può fare molto, anche con risorse limitate, se si lavora con metodo, visione e attenzione all’impatto delle scelte.»
 
Uno dei suoi obiettivi è coinvolgere di più i giovani. Come?

«I giovani devono sentirsi protagonisti del presente, non solo del futuro. Serve aprire spazi di ascolto reali, coinvolgerli nei processi decisionali, incentivare il volontariato, la creatività, l’imprenditorialità.
«E poi dobbiamo offrire opportunità formative e professionali per trattenerli sul territorio. Il benessere di una città si misura anche dalla partecipazione delle nuove generazioni.»
 
La percezione di «insicurezza» a Trento preoccupa molti cittadini. Che cosa può fare in merito l’amministrazione comunale?

«La sicurezza non si costruisce con slogan, ma con il lavoro serio e condiviso.
«È necessario un dialogo costante tra Comune, Provincia e forze dell’ordine, una strategia integrata che parta dal presidio del territorio ma arrivi anche al sostegno sociale e alla prevenzione.
«Serve più presenza, più cura degli spazi pubblici, ma anche più coesione sociale.»
 
Rispetto ambientale: Trento è già un modello, ma dove si può ancora migliorare?

«Viviamo in una terra straordinaria, e abbiamo il dovere di proteggerla.
«Credo che si possa fare ancora di più sulla mobilità sostenibile, sulla rigenerazione urbana, sul risparmio energetico.
«Serve un approccio integrato, che unisca innovazione e rispetto per l’ambiente. Serve coinvolgere i cittadini in prima persona, rendendoli protagonisti di questa sfida.»
 
Il problema abitativo è sentito: studenti in aumento, affitti in crescita. Cosa propone?

«La casa è un diritto. La pressione sul mercato degli affitti, soprattutto a causa della crescita degli studenti e dei contratti brevi, va gestita con equilibrio. Serve un piano serio di recupero dell’edilizia pubblica inutilizzata, incentivi per i proprietari che affittano a lungo termine, e una regolamentazione più chiara degli affitti brevi.
«L’amministrazione deve farsi parte attiva nel coordinare questi processi.»
 
Un tema sempre più centrale è il welfare, in particolare il sostegno agli anziani. Quali sono le sue proposte?

«Il welfare deve essere pensato come un sistema di protezione attiva, non come una risposta emergenziale.
«Trento è una città che invecchia, e questo richiede politiche mirate: più servizi di prossimità, assistenza domiciliare potenziata, centri di aggregazione, trasporti accessibili.
«Dobbiamo promuovere l’invecchiamento attivo, evitare l’isolamento sociale, sostenere le famiglie che si prendono cura dei propri cari.
«È una questione di dignità, ma anche di equilibrio sociale.»
 
Siete favorevoli alla funivia Trento-Bondone. E sull’invaso alle Viote?

«Crediamo in uno sviluppo intelligente e sostenibile. La funivia può migliorare l’accessibilità, ridurre il traffico e valorizzare il Bondone.
«Sull’invaso serve un’analisi attenta: se porta benefici ambientali e turistici, può essere un’opportunità.
«Ma ogni intervento va calibrato, ascoltando cittadini, esperti e realtà locali. Non servono forzature, ma visione e responsabilità.»
 
E a proposito di Viote, che ne pensa della proposta di un campo da golf da 9 buche?

«L’importante è il rispetto del contesto ambientale. Il golf, se gestito in modo sostenibile, può diventare uno strumento di valorizzazione e cura del territorio, come accade in molti Paesi.
«Non sono contrario a priori, ma bisogna valutare attentamente l’impatto e ascoltare tutte le voci in campo.
«L'equilibrio tra uomo e natura deve essere sempre il punto di partenza.»
 
Vuole lasciare un messaggio agli elettori?

«Il 4 maggio, prima di tutto, andate a votare. È un diritto fondamentale, ma anche un dovere verso la comunità.
«E se vorrete dare fiducia a me e alla lista Sì Trento, sappiate che troverete persone serie, preparate e pronte a mettersi al servizio della città.
«Trento può diventare un modello ancora più virtuoso, ma per farlo servono idee, competenze e partecipazione. Insieme, possiamo fare la differenza.»
 
Guido de Mozzi