Intervista a Franco Ianeselli, candidato sindaco uscente di Trento
Servizio sponsorizzato per le elezioni al Consiglio Comunale di Trento del 4 maggio

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Tutti conoscono Franco Ianeselli, sindaco uscente del Comune di Trento.
Scrivere il suo curriculum non ha bisogno di particolari attenzioni, salvo ricordare che è nato il 5 agosto 1978, cha la sua esperienza non è maturata solo ai vertici della CIGIL del Trentino, che è laureato in sociologia e che parla correttamente l’inglese.
Vale la pena invece ricordare cosa ha fatto da sindaco di Trento.
Ma anche senza scendere in particolari, ha agito col buonsenso, adottando iniziative senza essere condizionato da posizioni di destra o di sinistra.
Visto che gran parte delle iniziative cadono giocoforza su due legislature, ci siamo permessi di intervistarlo su come sarebbe Trento tra cinque anni, se lui venisse confermato sindaco.
Signor sindaco, iniziamo dalla viabilità. Come è e come sarà la situazione tra cinque anni?
«In questi cinque anni abbiamo avviato molti progetti, sforzandoci di cogliere le occasioni e di progettate il futuro.
«L’Hub intermodale nell’area ex Sit, il grande impianto, l’ascensore verso Mesiano, le ciclabili, i parcheggi di assestamento… tutti interventi con un attenzione alla mobilità e a quella dolce e sostenibile in particolare.»
E qui c’è una prima nota aggiuntiva da parte nostra. La passerella, che abbiamo ipotizzato già cinque anni fa per collegare il centro cittadino con il centro fiere, dovrà essere coperta e dotata anche di tapis roulant come quelle che esistono negli aeroporti per collegare i fari terminal. Verosimilmente porterà la gente in piazzale Sanseverino. Stiamo sognando, signor sindaco?
«L’ex-Italcementi, e più in generale quell’area in destra Adige, sono uno degli spazi importanti per lo sviluppo futuro della città. Non sono spazi dei quali il Comune può disporre in autonomia, ma sono una frazione di città, oggi solo parzialmente sfruttata, che può integrarsi in modo assolutamente positivo con l’altra sponda del fiume.
«E, naturalmente, la passerella che deve collegarle diventa cruciale.»
Ci parli della circonvallazione ferroviaria, che ha molti sostenitori e alcuni detrattori.
«Partiamo da un dato di base ma sul quale spesso si sorvola: si tratta di un’opera che ha come obiettivo fondamentale quello di spostare il traffico da gomma a rotaia, quindi di un progetto con finalità ambientali.
«Per la città, quel progetto può e deve essere anche l’occasione per interrare la linea storica della ferrovia, e quindi per recuperare gli spazi dell’areale ferroviario e ricucire vie e quartieri che oggi sono segnati dalla presenza dei binari.
«Infine, anche riguardo alle giustissime attenzioni sulle possibili implicazioni dell’opera sulle aree inquinate di Trento nord, vorrei ricordare che se un dibattito si è risvegliato sulla bonifica di quelle aree è anche proprio perché i lavori del by-pass sono cominciati.»
Quando funzionerà l’ascensore inclinato di Mesiano?
«La Giunta ha approvato il progetto esecutivo un paio di mesi fa. L’ascensore obliquo trasporterà le persone da viale Bolognini a Mesiano, 76 metri di dislivello, in 86 secondi.
«I lavori inizieranno già nel mese di marzo e termineranno entro settembre 2026. La cabina potrà portare fino a 50 passeggeri con una capacità oraria di 537 persone e ed è prevista anche una ciclabile per collegare la stazione di monte con l’Università.»
Lei parla di rigenerazione urbana. In cosa consiste?
«In questi cinque anni ho pensato spesso che nessuno decide in che periodo storico vivere e tanto meno in che periodo storico amministrare.
«A noi è toccato prima il momento difficilissimo del covid e poi il ritmo incalzante dei finanziamenti Pnrr.
«Come amministrazione comunale abbiamo quindi fatto di tutto per portare avanti quello che già era in cantiere e per cogliere ogni nuova occasione.
«Penso al quartiere compreso tra via Piave, via San Giovanni Bosco e via Santa Croce, il Polo innovazione, cultura e impresa nella riqualificata ex facoltà di Lettere, il rinnovo del palazzo delle Poste…»
Sport e tempo libero. Sappiamo che l’argomento le sta a cuore.
«Come molti sanno, sono un appassionato nuotatore.
|Quindi, come tanti concittadini, attendo con trepidazione la riapertura della piscina in via Fogazzaro, che sarà un vero e priori centro acquatico per famiglie, con centro benessere, piscine interne ed esterne, lido estivo, palestre…»
Mettiamo mano anche a nidi?
«In questi cinque anni abbiamo lavorato per abbattere le rette e per rendere i nidi una possibilità alla portata di più famiglie possibili.
«Dico più famiglie e non tutte le famiglie perché il problema delle liste non è ancora risolto, lavoriamo perché sia molto meno presente di quanto non lo sia oggi grazie a soluzioni come il nido Orsetto Pandi oil progetto 0-6.»
Guido de Mozzi