Domenica 22 febbraio si vota per le Primarie comunali/ 2, 3 e 4.

Alessandro Andreatta Aldo Pompermaier Paolo Chiariello

Alessandro Andreatta

Dottor Andreatta, le chiedo cos'è che vorrebbe conservare di ciò che avete fatto fin qui e che cosa vorrebbe portare di nuovo se dovesse venire eletto sindaco.
«I principi di fondo sono gli stessi. La macchina amministrativa funziona bene (il Comune ha 1.500 dipendenti).
«La collegialità nelle decisioni è stata una delle caratteristiche della nostra amministrazione, però va estesa alle circoscrizioni ma direi anche alle opposizioni. Le prime donne e i battitori liberi non vanno bene in un comune come Trento perché i risultati che abbiamo avuto (e che ci vengono applauditi da soggetti esterni) ci sono stati grazie ad un intenso lavoro di gruppo.
«Va aumentata anche l'attenzione ai giovani e agli anziani. Gli anziani sono sempre di più, in virtù dell'allungarsi della vita media, e questo significa che vanno considerati in una nuova maniera, insomma è un settore tutto da ristudiare. Anche i giovani vanno considerati in un'altra ottica. Il loro collante è formato da musica e sport, tuttavia non devono realizzarsi solo nelle associazioni ufficiali, ma devono anche socializzare in maniera spontanea.»
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La cultura. Il comune non ha intenzione di accettare il Teatro Sociale. Ma ci siamo giocati anche il Centro culturale Santa Chiara. Perché abbiamo lasciato che la legge provinciali facesse sì che i consiglieri siano tutti di nomina provinciale?
«Il Sociale costa troppo e ci pare giusto che sia la struttura provinciale ad assumersi l'onere di gestirlo e di estenderlo a soggetti non esclusivamente del capoluogo. Quanto al Santa Chiara, dato che la Provincia mette quasi per intero le risorse, ci pare giusto che nomini anche gli organi sociali.»
Ma almeno un consigliere di nomina comunale
«Vedrà che si consulteranno con noi al momento di scegliere le persone.»
La Galleria Civica?
«È stata sostituita con una Fondazione, proprio perché sia la stessa cittadinanza ad occuparsene. È sempre il discorso della collegialità che le dicevo. I cittadini devono partecipare alla gestione della cultura "in comune".»

Il Traffico. I divieti. I posteggi che mancano. Le multe in espansione geometrica
«Il traffico va ridisegnato. Ma il principio resta quello di un centro storico che deve essere lasciato a disposizione dei ciclisti e dei pedoni. Dovranno aumentare i posteggi di periferia. Ormai l'Ex Zuffo è consolidato. Ci sono voluti anni, ma adesso la gente sa avvalersene. Un po' alla volta ci si abituerà a lasciare la macchina fuori e…»
Che fine hanno fatto i posteggi interrati che dovevano sorgere in Piazza Dante e Piazza della Mostra?
«Quelli non sono posteggi strategici, sono solo locali. Ma l'interramento di via dei Ventuno è un progetto che andrà avanti.»
Scusi, ma uno che in automobile deve andare da via Torre Verde a via Venezia, perché deve essere costretto a fare un chilometro in più passando dietro il Tribunale? Adesso che il traffico di via Venezia è calato grazie alle gallerie di Martignano
«Beh, forse si potrebbe ridisegnare meglio il... "Lavaman del Sindaco". Sì, quella è già una rotonda, e forse è meglio fare lì il giro di boa…»
Via Sanseverino?
«Lì è già tutto in cantiere.»
Ma che senso ha interrare in parte la strada, coprire in parte l'Adigetto, fare in parte delle rotonde…?
«Il progetto è stato fatto dall'architetto Piano. La sua logica di "trasformare lo spazio in luogo"…»
Piano è un architetto, non il sindaco… Non bastava coprire per intero l'Adigetto e allontanare così il traffico dalle case affacciate su via Sanseverino?
«Guardi, quello è un progetto ormai quasi concluso, è meglio che guardiamo più avanti. Piedicastello, l'Ex Italcementi, i nuovi posteggi strategici…»

Per la sicurezza, cosa pensa di fare ancora?
«Quello che abbiamo deliberato è più che sufficiente. Bisogna solo avere il tempo materiale di realizzare le cose. La palazzina Liberty e la ex APT ridaranno vita a una piazza che altrimenti dopo le ore 18 si svuota. Trasformeremo i giardini come si fa nei paesi nordici.»

La Provincia ha destinato una grande quantità di fondi ai comuni per combattere la crisi. Per la città di Trento di parla di 13 milioni e mezzo di euro. È una grande occasione per fare cosa?
«I milioni in tutto sono 17, perché la Provincia ne mette 13,5 se noi mettiamo il resto. E dobbiamo farlo in fretta.»
In fretta cosa vuol dire? Dato che ci vogliono idee, progetti, concorsi, idee…
«Vuol dire che realizzeremo al più presto quello che era già in fieri, destinando le risorse che vi avevamo stanziato ad altre iniziative sulle quali avremo dunque il tempo di pensarci.»
E cioè quando?
«Tra una settimana riusciremo già a dire qualcosa. La condizione sine qua non imposta dalla Provincia è appunto di fare in fretta. E noi non intendiamo perdere neanche un solo giorno.»


Aldo Pompermaier

Il suo slogan più amato è «La terra possiede risorse sufficienti per i bisogni di tutti, ma non all'avidità di alcuni»

Nato Trento il 6 giugno 1948, Aldo Pompermaier è sposato con Gabriella, ha tre figli (Dimitri, Fabrizio e Serena) e tre nipotini (Saverio, Vassilli e Alessio)
È presidente di «Ass.i.fin.», agente generale di Fata assicurazioni e promotore finanziario. Titolo di studio, geometra.
È stato presidente dal 1994 al 1999 della Circoscrizione Centro Storico - Piedicastello, successivamente consigliere comunale fino al 2005 nelle file dei Verdi. Da maggio dello stesso anno è Assessore all'Ambiente, Mobilità e Vivibilità urbana del comune di Trento con la giunta Pacher.
All'insegna del motto che i Verdi sanno ben rappresentare i cittadini nei governi delle città e delle province, Aldo Pompermaier, sfruttando la sua tenacia e le sue capacità nel settore del credito e delle assicurazioni, in poco meno di tre anni ha dato via ad alcune iniziative che danno e daranno un'impronta importante di sostenibilità alla città di Trento, raggiunta tra l'altro da recenti riconoscimenti di Legambiente a livello nazionale.

Tra le principali tematiche affrontate da assessore al Comune di Trento, troviamo il piano per la riorganizzazione della gestione dei rifiuti e il piano per la prevenzione e riduzione dei rifiuti. Progetti che hanno consentito a Trento di fregiarsi del primo posto in classifica come «città più ecocompatibile d'Italia» per due anni consecutivi.
Un impegno decisamente significativo che ha permesso , nella zona sperimentale del «porta a porta» di Gardolo e Meano, di raggiungere punte di oltre il 75% di raccolta differenziata (vedi articolo 1, vedi articolo 2, vedi articolo 3), dato di ben 10 punti superiore rispetto agli impegni previsti nel piano provinciale.

Paolo Chiariello

A avvocato penalista di 44 anni, con esperienze giovanili nel Pli, è candidato alle primarie del centrosinistra in vista delle elezioni comunali. Chiariello sarà l'uomo su cui
punterà l' area liberaldemocratica.
Paolo Chiariello è un esponente della società civile, non ha trascorsi nell'amministrazione pubblica ed è nettamente il più giovane tra i candidati alle primarie. Una persona nuova, laica, libera e liberale. Strenuo difensore dei diritti civili nelle aule di tribunale e sui giornali, che spesso riportano suoi interventi in questo campo. Padre di una giovanissima bambina e di un bambino di pochi mesi, porterà nel Comune di Trento etica e rigore nella gestione delle risorse pubbliche, una mentalità aperta e un'attenzione maggiore per le esigenze delle nuove generazioni. A partire dal sostegno all'occupazione delle giovani mamme.

Avvocato, al suo confronto, Carneade è paragonabile a Beckham…
«Sì, sì, direi proprio che è proprio così… - Risponde gioviale. - Ma non le sembra che in questo modo sono l'unico candidato sindaco al quale non possono essere addebitati errori del passato?»

Ma neanche i successi.
«Senta, io sono da sempre in politica; solo che ho preferito stare dietro le quinte. Ho sempre ritenuto più importante fare, piuttosto che apparire.»

In questo caso però le farebbe bene apparire, se vuole farcela.
«Un po' alla volta. Per me è già stata difficile questa scelta e l'ho fatta perché mi hanno sospinto in tutti i modi.»

Può definire una sua estrazione politica?
«Io rappresento quella piccola fetta di gente liberale e socialdemocratica che un tempo segnava la parte più pregevole della politica trentina.»

E per la città, cosa vorrebbe fare?
«C'è da fare di tutto. Io dico che è ora di cambiare esattamente come ha detto Pino Morandini l'altro giorno quando ha accettato la candidatura per il PDL: Il comune di Trento non deve essere suddito della Provincia, ma avere una sua dignità e una personalità degna di un capoluogo di una provincia così importante.
I temi sono la sicurezza, la viabilità, la progettualità. Il metodo sarà improntato al rigore e alla sobrietà. In un momento di crisi come questo, la gente deve sapere che la Casa Comune non sperpera i soldi, senza per questo ridurre i servizi che deve offrire.

Se dovesse non farcela, candiderà come consigliere comunale?
«Allo stato direi proprio di no. Ma forse è meglio ragionare alla luce dei risultati.»