Innovazione, sostenibilità e valorizzazione del territorio

L'esperienza di Spiritnova Srl – A Cura di Maurizio Daniele Bornancin

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Un’occasione interessante, quella che proponiamo oggi ai lettori della rubrica Scenari, per far conoscere un ambiente sicuramente particolare, a volte non sempre compreso, che però parla di futuro o meglio della «volontà del fare», del tentare un percorso, anche rischioso, ma che può dare risultati lusinghieri.
Si tratta della ricerca di tecnologie e di studi scientifici, che sono le caratteristiche che accompagnano oggi in modo significativo ogni azione nel campo tecnico, produttivo e quindi della nostra economia. In questo caso specifico ho voluto creare uno spazio di confronto aperto, anche per capire meglio questa fase di rapido cambiamento.
 
Un mondo, quello delle tecnologie e della ricerca applicata, che desta maggior attenzione da parte degli studiosi e dei giovani ricercatori delle università, ma è importante portarlo a conoscenza della comunità per una migliore informazione delle realtà produttive scaturite da progetti di ricerca e da brevetti originali, presenti nel nostro territorio e realizzate da giovani trentini. Sistemi questi che, di fatto, impostano le Startup, per diventare poi piccole aziende. Per entrare nello specifico di questo mondo, che rientra nell’ambito del settore manifatturiero delle piccole imprese, mi son recato in Val di Non e precisamente a Fondo – Borgo d’Anaunia, per conoscere i responsabili di un’azienda che produce un nuovo prodotto nel campo dell’equitazione: SPIRITNOVA S.r.l.
 
Sabrina Polana (28 anni), originaria delle Valli Giudicarie (Tione di Trento) e Renato Covi (33 anni) sono i giovani imprenditori che hanno creato questa società con volontà, determinazione e tanta passione. Da questa conversazione ne è scaturito un dialogo chiaro e di conoscenza approfondita del campo applicativo, del pensiero di programmazione con i contenuti del progetto, dove traspare quel desiderio di decollare in un ambito tutto particolare, come quello delle selle per cavalli. Questi due giovani, pur partendo dalle risposte ad alcune mie domante, mi hanno reso partecipe dell’iter e delle invenzioni impiegate per creare questa nuova realtà aziendale, una sorta di confronto spontaneo ed approfondito.
 
Di seguito ho cercato di esporre un sunto del contenuto dei nostri dialoghi:
 
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 Sabrina, come nasce SPIRITNOVA? Quali gli obiettivi e il nome da dove deriva? 

«Ho sempre avuto la passione per l’equitazione e fin da piccola andavo a osservare i cavalli in alcuni maneggi presenti in Val Rendena, tra questi quello di Caderzone.
Qui ho avuto una grande ispirazione vedendo l’amore che una giovane ragazza Julia aveva per il suo cavallo Lucky, fino a quando ho avuto la fortuna di incontrare un quarter horse di 18 anni chiamato Spirit, che i miei genitori, vista questa mia passione, mi hanno poi regalato. Ogni giorno, prima e dopo la scuola, mi occupavo di lui. Nel primo periodo assorbendo tutto ciò che aveva da insegnarmi e negli ultimi anni curando tutti i suoi acciacchi da vecchietto (è morto a 31 anni).
Ho partecipato a diversi corsi di studio tecnico e pratico, ho maturato così un’esperienza e un’intensa passione, tale da convincermi a proseguire in questo campo, cercando di fare qualcosa di nuovo per il benessere dell’animale. Tutto questo mi ha permesso di comprendere i modi relazionali di trattamento del cavallo, del suo addestramento, della sua vita.
 
Ho partecipato a varie gare e a corsi specifici di perfezionamento, diventando Istruttrice di primo livello FISE e accompagnatore per il turismo equestre del Trentino.
Spirit è stato un punto di partenza fondamentale per perfezionare l’idea di creare un’azienda, ma soprattutto d’inventare una sella particolare, pensando sempre alla salute del cavallo. Così nel 2020 nacque, di fatto, l’idea di creare una sella che potesse adattarsi e vestire bene ogni cavallo indipendentemente dalla razza e dall’età. Assieme alla Veterinaria Alessandra Ariasi, ho studiato le prime soluzioni pratiche e tecnico scientifiche.
Nel 2022 ho conosciuto Renato Covi, proveniente dal campo finanziario e di gestione aziendale e con una preparazione tecnico industriale, con il quale ho condiviso e preparato progetti, prototipi di sella, eseguito sperimentazioni con un criterio di condivisione e stretta collaborazione. Così è nato il progetto di costituzione della società «SPIRITNOVA», dove SPIRIT è il nome del mio primo cavallo, e Nova indica l’innovazione.»
 
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Com’è composta la sella e quali le forme del disegno progettuale?

«Dopo il diploma di Design in Accademia di belle arti, ho progettato e disegnato prima, e creato poi, una sella piacevole alla vista e confortevole.
L’idea è stata quella di creare una sella ergonomica per il benessere psico –fisico dei cavalli. È un importante accessorio, dove la persona si connette con l’animale, quindi si è realizzato un manufatto dinamico che si adatta ad ogni tipo di cavallo e rappresenta una vestizione fatta su misura, con caratteristiche diverse dalle normali selle oggi in commercio. Un nuovo concetto di benessere del cavallo, ma anche una soluzione scientifica ai dolori causati dall’equitazione. Le selle in genere, nella normalità costruttiva, sono formate da una struttura, dove all’interno ci sono materiali rigidi come il legno.
Nella nostra nuova invenzione sono inseriti tre elementi o livelli: il seggio ergonomico per il cavaliere, che può essere smontabile e intercambiabile, il traliccio composto da leghe leggere di metallo e la parte rivolta al cavallo che è rappresentata da 6 elementi in materiale plastico siliconato.»
 
«La struttura traliccio distribuisce il peso del fantino sul cavallo in modo uniforme e costante. I sei elementi di natura morbida, permettono la distribuzione uniforme e costante del peso della persona su tutta l’area di supporto della sella, ossia dove è posta la sella che è una parte delimitata della schiena del cavallo, denominata SSA (Saddle Support Area).  Un procedimento innovativo, che tiene conto dell’anatomia del cavallo adattandosi a ogni porzione di schiena dell’animale, sia da fermo sia in movimento, seguendo le sue curve durante la locomozione. La forma della sella permette una serie di rotazioni mentre il cavallo si muove, lasciandolo libero da ogni tipo di costrizione durante l’andatura. La parte anteriore della sella si muove e ruota seguendo il cavallo durante la curva e lasciando libera la scapola, mentre i sei elementi si adeguano all’animale e si muovono in modo indipendente, conformandosi alle varie parti della schiena. Questo permette un comfort totale, anche perché il peso del fantino non si concentra in una sola parte, ma è distribuito complessivamente su tutta l’area di supporto della sella. Il Design che abbiamo elaborato è innovativo e nello stesso tempo minimal, con una personalizzazione delle parti e dei colori in base ai desideri della persona che cavalca questo animale.»
 
«Abbiamo realizzato centinaia di prove, sperimentazioni e continui studi sull’uso dei materiali adatti, fondamentali per questa iniziativa, ed inoltre abbiamo ottenuto il premio internazionale DESIGN – IF-DESIGN TALENT AWARD 2022, (sella rivoluzionaria di assoluta novità) uno dei più importanti premi di design per studenti a livello mondiale.
La motivazione di questo premio è stata così formulata: Andare a cavallo con questa sella significa rispetto della natura e amore per la vita naturale dell’animale, sollecitando un interazione amichevole con l’animale. È uno spronare le persone a vivere in modo sostenibile, fermo restando la convinzione che questa è una nuova applicazione delle scienze umane al benessere dell’animale. Di seguito abbiamo depositato il brevetto per la sella. Come SPIRITNOVA nel 2024 abbiamo ottenuto il quarto posto per le Startup, nel programma di accelerazione d’idee originali per nuova imprenditorialità, organizzato da Trentino Sviluppo. Questi premi ci hanno così permesso di partire come azienda.»
 
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Renato, attraverso i brevetti  e il premio avete creato una Startup, poi l’iniziativa industriale basata su una particolare innovazione, con un’attenzione alla salute e a far stare bene il cavallo, quindi la costituzione della società, in un settore in evoluzione. Come si è sviluppata quest’assoluta novità aziendale?

«Dal 2020, anno dell’origine dell’idea ad oggi, sono stati periodi intensi di lavoro, applicazione del progetto e studi di fattibilità aggiornati in relazione alle scoperte e ai risultati delle prove nonché alle conseguenti reazioni del cavallo. Dopo l’ottenimento del brevetto nel 2024, si è confermata l’idea e soprattutto la finalità di riuscire a combinare due corpi (binomio) in movimento diverso, dando sicurezza al cavaliere. Per rendere ancora più qualificante il nostro prodotto ci siamo appoggiati ad istruttori AFEI (Accademia e Formazione Equestre italiana) con sede a Bolzano che operano nel maneggio di Amblar.
 
Le altre sperimentazioni che stiamo affrontando, con buoni risultati, ci permetteranno di qualificare il prodotto per così migliorare il mercato del settore ed anche di dare l’opportunità alla nostra valle di integrare il sistema economico e finanziario storico, creando una ricaduta occupazionale, di persone appassionate e con nuova formazione professionale in un settore diverso. Nello stabile, di nostra proprietà, stiamo creando uno spazio specifico per rendere concreta la produzione con un processo di assemblaggio e confezionamento del prodotto finale, naturalmente dopo la verifica e attraverso nuovi prototipi e con una ricerca continua sui materiali e sulle procedure di lavorazione.
 
Le parti della sella, ossia i semilavorati, sono predisposti e appositamente stampati su nostre indicazioni, in base al procedimento costruttivo, da aziende italiane del settore.
Il programma di sviluppo aziendale riguarda vari periodi così divisi: 2020: nascita dell’idea; 2021 -2022: test, nascita e primi sviluppi dei prototipi; 2022: vincita del premio  SIGN TALENT AWARD; e invenzione e realizzazione della struttura interna della sella sistema traliccio; 2023: test strutturali e deposito del brevetto internazionale, sviluppo dell’elemento d’appoggio; 2024: ottenimento del quarto premio Startup Valley di Trentino Sviluppo e inizio industrializzazione del prodotto; 2025: avvio prime produzioni. Vi invito a visitare il nostro sito spiritnova.it.
 
In conformità ad una nostra programmazione lo sviluppo aziendale con ulteriori e significativi risultati dovrebbe realizzarsi entro i prossimi due/tre anni. Certamente è un importante impegno finanziario e un lavoro notevole che si basa sulla nostra passione, capacità e sulla condivisione delle strategie e degli obiettivi che ci siamo prefissati, o meglio del passo dopo passo
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I punti fondamentali di questa scelta quali sono?

«È credere intensamente nell’idea, avere la forza e la volontà di superare anche momenti difficili, ad esempio all’origine dell’idea o quando davanti a invenzioni e sperimentazioni particolari con risultati non conformi alle nostre ipotesi e che hanno creato momenti di rallentamento, ma che abbiamo superato per continuare ad andare avanti nel nostro percorso stabilito dal programma, attraverso un dialogo aperto e trasparente, di forte unità e di supporto tra noi due.»
 
Come vedete lo sviluppo della vostra valle in termini del sistema produttivo?

«Dobbiamo dare continuità allo sviluppo economico produttivo dei vari settori, ponendo attenzione anche alle nuove idee e alla possibilità per i giovani di intraprendere esperienze in campi inesplorati. Certo, anche in questo devono emergere visioni nuove, senza paure, ma con la finalità e la convinzione che se cresce l’economia, migliora la qualità sociale della comunità.»
 
A conclusione di questo incontro/confronto con Sabrina Polana e Renato Covi è emersa la grande dedizione, la capacità e la convinzione di questi due giovani che hanno dimostrato, rischiando, nell’intraprendere un tragitto non facile per creare un’iniziativa manifatturiera di qualità in un settore originale. A dimostrazione che quando si crede veramente in un’idea con amore e passione, in questo caso specifico per la salute dei cavalli, nessun ostacolo è insormontabile.  In altri termini: quando si hanno i piedi ben piantati a terra, l’idea diventa realtà, sviluppo e crescita.
 
Posso infine dire che sicuramente questi due imprenditori avranno successo nel loro cammino comune e potranno essere, anzi lo sono già, ambasciatori del territorio della Val di Non e precursori di una qualificata e diversa forma del sistema produttivo locale, dove anche il turismo può beneficiarne.
Sabrina e Renato grazie per avermi dato l’opportunità di conoscere questa novità in assoluto, con l’augurio di nuovi successi.
 
A cura di Maurizio Bornancin - [email protected]