Il gran ritorno della Pallamano – Di Nadia Clementi
Ne abbiamo parlato con il tecnico Branko Dumnic, che ci ha spiegato ambizioni e obiettivi per il futuro della pallamano Trentina
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La pallamano,
uno sport poco vissuto in Italia, è una disciplina dinamica e
coinvolgente che unisce tecnica, forza fisica e strategia.
Sebbene
meno popolare di altri sport, vanta una lunga tradizione in Europa, con
campionati di alto livello e un seguito in crescita anche nel nostro
Paese.
Per comprendere meglio l'importanza di questa disciplina,
abbiamo incontrato Branko Dumnic, ritornato da gennaio 2024 alla guida
dell'Handball Club Pressano, una delle realtà più significative della
pallamano italiana.
Questo ritorno non rappresenta solo
un'opportunità per la squadra, ma anche un segnale di fiducia verso il
progetto di crescita del club.
Dumnic, nato a Niksic
(Montenegro) nel 1962, è tra gli allenatori più affermati del panorama
nazionale. Arrivato in Italia negli anni '90 come giocatore, ha
costruito una carriera di successo come tecnico, guidando squadre come
Conversano, Sassari, Fasano e Pressano a numerosi trionfi nazionali e
internazionali.
Il suo debutto come allenatore risale al 2000 con la ex Jugoslavia, con cui raggiunse i quarti di Champions League.
Nel
2003 conquistò il suo primo scudetto con Conversano, seguito da altri
titoli, tra cui quelli ottenuti con Sassari. Dopo un periodo in
Montenegro, tornò in Italia per allenare Fasano, portandolo a grandi
risultati e guadagnandosi la chiamata alla guida della Nazionale
italiana maschile.
Successivamente, condusse la Pallamano Oderzo
alla promozione in Serie A1 e, con Pressano, vinse la Coppa Italia e la
Supercoppa 2018, oltre a numerosi titoli giovanili.
Dopo
esperienze con Schio, Siena e Molteno, nel 2024 Dumnic ha accettato di
tornare a Pressano, dove aveva già allenato tra il 2013 e il 2019, con
l’obiettivo di rafforzare la squadra e puntare a nuovi successi.
La
sua carriera internazionale e i successi ottenuti con club di primo
piano lo rendono una figura di riferimento nel mondo della pallamano.
Il
ritorno di Dumnic a Pressano è visto come un'opportunità per
consolidare la posizione del club ai vertici del campionato italiano e
per valorizzare i giovani talenti.
Abbiamo avuto il piacere di
intervistarlo per tracciare un bilancio dell’anno appena trascorso e
approfondire la sua visione per il futuro della squadra e della
pallamano in Italia.
Ciao
Branko, grazie per essere con noi oggi. Partiamo subito da una domanda
molto diretta: cosa l'ha spinta a tornare ad allenare la squadra di
Pressano dopo quasi 5 anni dal suo primo periodo con il club? Cosa è
cambiato, e cosa ha trovato di interessante nel progetto di questa
squadra?
«Dopo quattro anni e mezzo, sono
tornato a Pressano perché mi sono sempre trovato molto bene qui. Nei sei
anni precedenti, abbiamo ottenuto ottimi risultati sia con la prima
squadra che con il settore giovanile.
«A gennaio dello scorso anno,
sono tornato principalmente per aiutare la squadra a salvarsi dalla
retrocessione, visto che si trovava in una posizione difficile in
classifica.
«Un altro motivo è la mia convinzione che la società
voglia tornare ai livelli raggiunti anni fa, e questo progetto mi ha
entusiasmato.»
Nel
2013, quando aveva allenato Pressano per la prima volta, cosa la colpì
maggiormente di questa realtà? In che modo quei ricordi influenzano il
suo approccio all'allenamento oggi?
«Nel 2013,
quando arrivai a Pressano, trovai una società molto attenta ai giovani,
con un ambiente sano e appassionato di pallamano.
«Pur essendo un piccolo paese, Pressano aveva una squadra competitiva e un settore giovanile ben strutturato.
«Quei
sei anni mi hanno lasciato un ricordo indelebile, e oggi cerco di
mantenere lo stesso approccio: lavorare con passione, puntare sui
giovani e creare un gruppo unito e motivato.»
Nel
suo ritorno, ha trovato una squadra molto diversa rispetto a quella che
aveva allenato fino al 2019, o ci sono delle continuità? Qual è la sua
valutazione del gruppo?
«Quando sono tornato a
gennaio dello scorso anno, ho trovato una squadra in difficoltà, ultima
in classifica. L’obiettivo principale era salvarsi, e ci siamo riusciti.
«Ho trovato un bel gruppo, anche se non molto allenato, ma con
grande voglia di fare. Quest’anno dobbiamo continuare a lavorare per
consolidare la nostra posizione in serie A e migliorare ulteriormente.»
Pressano
ha sempre avuto un forte impegno per lo sviluppo dei giovani talenti.
Come intende lavorare con i giovani giocatori e quali sono gli aspetti
su cui concentrarsi per aiutarli a crescere nel contesto della pallamano
di alto livello?
«Pressano è una delle migliori
società in Italia per il lavoro con i giovani, dalle categorie under 7
fino alla serie B. Ci sono molti ragazzi talentuosi, e il nostro
obiettivo è farli crescere sia come atleti che come persone.
«Lo
sport non è solo una questione di diventare campioni, ma anche di
maturare, inserirsi in un gruppo e acquisire valori importanti per la
vita quotidiana. Questo è l’approccio che cerco di trasmettere.»
Il
campionato italiano di pallamano è sempre più competitivo. Quali
ritiene siano le principali sfide per una squadra come Pressano, e quali
strategie intende adottare per affrontarle al meglio?
«Il
campionato italiano è molto equilibrato e competitivo. Per una squadra
come Pressano, la sfida principale è mantenere un buon livello di gioco e
migliorare costantemente.
«La nostra strategia si basa su un lavoro
serio, una maggiore professionalità e una forte coesione di gruppo.
Vogliamo crescere insieme, sia come squadra che come società.»
La
sua esperienza internazionale è indiscutibile e ha allenato squadre di
alto livello. Come intende trasferire queste esperienze a Pressano per
migliorare la qualità del gioco e dei risultati?
«Cerco
di portare a Pressano un po’ della professionalità che ho visto
all’estero, anche se in Italia la pallamano non è uno sport
professionistico.
«L’obiettivo è aumentare la serietà, l’impegno e
la voglia di migliorare. La pallamano in Europa è uno degli sport indoor
più seguiti, e credo che anche in Italia ci sia un grande potenziale di
crescita. Voglio contribuire a questo miglioramento, partendo proprio
da Pressano.»
La
pallamano è uno sport che richiede un grande equilibrio tra tattica e
fisicità. Come sta preparando la squadra dal punto di vista tecnico e
fisico per affrontare le sfide della seconda metà della stagione?
«La
pallamano richiede un perfetto equilibrio tra tattica, intelligenza
sportiva e fisicità. È uno sport di contatto, quindi il lavoro fisico è
fondamentale, ma altrettanto importante è l’aspetto tattico.
«Abbiamo
un preparatore atletico molto bravo che mi supporta, e insieme stiamo
lavorando per migliorare entrambi gli aspetti. Credo che questo ci
permetterà di affrontare al meglio la seconda parte della stagione.»
Cosa
pensa della crescita della pallamano in Italia negli ultimi anni?
Ritiene che ci sia un buon potenziale per espandere la visibilità e il
livello di competitività, e quali passi dovrebbe fare il movimento per
crescere ulteriormente?
«La pallamano in Italia
sta crescendo, e ci sono molti giovani talenti che stanno emergendo,
alcuni dei quali giocano anche all’estero.
«Ci sono società come Cassano Magnago, Merano e Pressano che stanno facendo un ottimo lavoro con il settore giovanile.
«La
nazionale italiana ha recentemente partecipato ai Mondiali, ottenendo
buoni risultati. Per crescere ulteriormente, servirebbe maggiore
visibilità mediatica e investimenti strutturali, ma il potenziale c’è.»
Quali
sono i suoi obiettivi a breve e medio termine con Pressano? Cosa si
aspetta dalla squadra per il resto della stagione 2024-2025?
«L’obiettivo
a breve termine è concludere la stagione senza stress, mantenendo la
serie A. Nel medio termine, vogliamo costruire una squadra più
competitiva e tornare ai livelli che avevamo raggiunto sei anni fa.
Spero che l’anno prossimo possiamo fare un ulteriore passo in avanti e
consolidarci come una delle realtà più solide del campionato.»
Nadia Clementi - [email protected]
https://pallamanopressano.com/