HPV: in Trentino campagna da 87mila vaccinazioni
Da gennaio al via il piano di immunizzazione contro il Papilloma virus
La campagna vaccinale anti Papilloma virus in Trentino sarà «epocale», oltre che ambiziosa, con circa 87mila cittadini da immunizzare contro l’Hpv nei prossimi tre/quattro anni.
Parola di Antonio Ferro, direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, che ha anticipato l’avvio nel mese di gennaio di un’imponente campagna vaccinale in occasione del convegno «Vaccinazione HPV e prospettive di eradicazione in Italia» che si è tenuto oggi a Trento, alla presenza di epidemiologi di fama nazionale come Roberta Siliquini, presidente della Siti, Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, Gianni Rezza, già direttore generale della Prevenzione sanitaria al Ministero della salute e Donato Greco già capo del Dipartimento prevenzione e Comunicazione e direttore del Centro per la prevenzione e il Controllo delle malattie (CCM).
Nel corso dell’evento si è fatto il punto sulle prospettive di contrasto al virus Hpv attraverso un confronto tra l’esperienza dei professionisti trentini, quella di professionisti di altre realtà italiane e le conoscenze in ambito universitario.
Il convegno ha offerto un’occasione importante per parlare della strategia globale promossa da OMS e Commissione europea per promuovere una lotta comune al cancro cervicale e del ruolo cruciale della vaccinazione contro il Papilloma virus, che può ridurre significativamente il rischio di tumori del distretto uro-genitale. L’obiettivo dunque, deve essere l’aumento delle coperture vaccinali contro l’HPV, per arrivare al 90%, come raccomandato dall’OMS.
La campagna vaccinale anti HPV che sarà portata avanti in Trentino nei prossimi tre/quattro anni prevede la vaccinazione gratuita per i maschi fino ai 30 anni e fino ai 40 per la donna. Obiettivo della campagna è migliorare la copertura vaccinale e prevenire non solo le infezioni, ma anche le gravi patologie ad esse collegate, come il tumore al collo dell’utero e altre malattie legate all’Hpv. Si tratta di un progetto molto ambizioso che coinvolgerà circa 87mila trentini, con l’obiettivo di arrivare alla copertura vaccinale della fascia giovanile dell’85-90% (ad oggi siamo al 70%).
Si comincerà a gennaio, andando a recuperare i ragazzi che non hanno aderito alla vaccinazione al momento della chiamata dei 12 anni, per poi proseguire con le persone che non sono mai state invitate, fino ad arrivare ai 30 anni nei maschi e 40 nelle femmine.
Le fasce più giovani saranno chiamate alla vaccinazione con una lettera di invito, mentre gli altri potranno prenotarsi attraverso un portale collegato al CUP online.
Le vaccinazioni saranno effettuate per la maggior parte il secondo sabato del mese, ma sarà possibile immunizzarsi anche in occasione delle sedute vaccinali settimanali.
«In Italia si registrano ogni anno circa 4.400 casi di tumore causati dall’Hpv, da qui la necessità di procedere con una campagna vaccinale estesa a tutti. Attualmente – ha spiegato il dg Antonio Ferro nel suo intervento – il tasso di vaccinazione tra i giovani è del 70%: l’obiettivo è di arrivare all’85-90% e al 50% tra gli adulti. Si tratta di un obiettivo molto ambizioso, che richiederà un grande sforzo in termini organizzativi e di risorse. Ma siamo di fronte ad una sfida epocale, perché grazie alla nostra campagna ci aspettiamo a lungo termine una riduzione della mortalità per tumore: nei primi tre anni ci attendiamo un grosso calo di tutte le lesioni benigne causate dall’Hpv, mentre a medio-lungo termine ci aspettiamo una riduzione dell’incidenza dei tumori collegati al Papilloma virus».
A fornire qualche dato trentino e a tracciare la strada futura è stata Maria Grazia Zuccali, direttrice del Dipartimento di prevenzione di Apss: «Ogni anno in Trentino vengono diagnosticati circa una cinquantina di tumori riconducibili all’HPV, per la maggior parte della cervice uterina, ma non solo. Per questo è importante rendere disponibile gratuitamente la vaccinazione, oltre a chi non ha aderito nei tempi previsti, anche ad altre coorti di nascita. In questo modo possiamo limitare la circolazione del virus all’interno della popolazione e raggiungere l’obiettivo che raccomandano Oms e Comunità europea: debellare il carcinoma della cervice uterina e i carcinomi Hpv-correlati. Questo – ha concluso – si ottiene aumentando le coperture vaccinali soprattutto nelle coorti dei giovani».
Nel dettaglio, l’Europe’s Beating Cancer Plan pubblicato dall’Unione europea definisce tre target che ciascun Paese membro deve raggiungere:
- 90% di copertura vaccinale per l’HPV nelle ragazze e incrementi significativi nella vaccinazione nei ragazzi;
- 90% di offerta dello screening cervicale alle donne eleggibili (in Trentino i livelli di adesione allo screening organizzato e allo screening spontaneo negli ultimi due anni raggiungono l’86%);
- 90% delle donne con forme invasive di malattia cervicale trattate o comunque prese in carico (in Trentino l’adesione delle donne al trattamento negli ultimi due anni è superiore al 90%).
Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025 richiama l’attenzione sull’associazione tra infezione da HPV e sviluppo di numerosi altri tumori del distretto uro-genitale (vulva, vagina, pene, ano) e testa-collo (orofaringe), nonché di lesioni benigne, come i condilomi ano-genitali, che hanno un importante impatto sulla qualità della vita.
Il tumore più comunemente associato all’HPV è il carcinoma del collo dell’utero, primo cancro a essere riconosciuto dall’Oms come totalmente riconducibile ad un’infezione.
L’ aumento delle coperture vaccinali contro HPV può ridurre significativamente il rischio di tutte queste malattie, contribuendo alla prevenzione del cancro, in entrambi i sessi.
Inoltre, le evidenze sull’impiego del vaccino anche in donne adulte e precedentemente trattate per patologie HPV correlate, finalizzato alla riduzione del rischio di recidiva, hanno sviluppato nuovi campi di applicazione di questo vaccino nato per la prevenzione primaria del virus HPV.