Grandi carnivori, il punto su lupo, orso e sciacallo dorato

Failoni: «Gestione attenta e promozione dei comportamenti di sicurezza»

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Secondo i dati preliminari del monitoraggio 2024, la popolazione di lupo appare stabile in Trentino, con un numero di branchi sostanzialmente stabile (che non sono pochi: 26 quelli identificati lo scorso anno).
L’anticipazione è stata comunicata al Tavolo grandi carnivori, che si è riunito questo pomeriggio.
«L’attenzione rispetto alla gestione di questi esemplari rimane massima da parte dell’Amministrazione provinciale, con l’obiettivo di dare risposta alle sollecitazioni della cittadinanza.
«La presenza dei lupi sul territorio è consolidata ed è dunque necessario continuare a lavorare nella massima trasparenza, a partire dalla comunicazione sui comportamenti da mettere in atto per la sicurezza delle persone e degli animali da compagnia», – ha spiegato l’assessore alle foreste con delega ai grandi carnivori Roberto Failoni.
Parole pronunciate anche alla luce dell’attacco di un lupo a un cane sul territorio di Canal San Bovo avvenuto lo scorso 31 gennaio.
 
Sul fronte degli aggiornamenti di natura tecnica, il coordinatore del Settore grandi carnivori del Servizio Faunistico della Provincia Claudio Groff ha ricordato come nel 2025 sarà realizzato il monitoraggio genetico intensivo, realizzato ogni due anni sugli orsi.
Intanto, i due esemplari muniti di radiocollare F7 e F89 (la loro posizione è disponibile sulla mappa pubblicata sul sito Grandicarnivori.provincia.tn.it) sono attualmente in fase di svernamento.
Prosegue invece il dialogo con i Ministeri competenti, per consentire l’uso del bear spray come strumento di sicurezza personale agli operatori del sistema di Protezione civile del Trentino che opera nelle aree in cui i plantigradi sono presenti, oltre che ai custodi forestali.
Ad oggi lo spray è infatti considerato un’arma ed è in dotazione al solo Corpo forestale trentino, ma l’obiettivo rimane quello di rendere lo strumento disponibile a chiunque intenda avvalersene.
Per quanto riguarda lo sciacallo dorato, si assiste ad un lento incremento della specie di cui è stato indentificato il quarto branco.

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Guardando al lupo, che nel periodo invernale aumenta la propria attività nei fondovalle, nel periodo compreso tra dicembre 2024 e febbraio 2025 sono stati registrati 17 danni al bestiame e 11 investimenti (in 4 casi gli animali urtati si sono allontanati).
Casi di esemplari confidenti si sono registrati a Castelfondo e in Val di Fassa: in entrambi i casi il personale forestale ha messo in atto la dissuasione con pallettoni di gomma, mentre un terzo esemplare è stato avvistato ripetutamente nel basso Primiero.
L’invito alla popolazione, in questi casi è di segnalare la presenza di grandi carnivori nelle aree antropizzate contattando la Stazione forestale del territorio, mentre in caso di emergenza va allertata la Centrale unica di emergenza 1-1-2.
 
Il caso dei quattro esemplari di lupo rinvenuti morti a Barco di Levico il 1° febbraio scorso per un probabile avvelenamento, è stato duramente stigmatizzato da tutti i componenti del Tavolo.
L’assessore Failoni – che già all’indomani dell’episodio era intervenuto pubblicamente per evidenziare come il bracconaggio fosse illegale e non appartenesse alle comunità che vogliono ritenersi civili – ha spiegato che di fronte a situazioni di allarme sociale, l’intervento delle autorità preposte rappresenta la risposta più corretta per scongiurare comportamenti errati da parte delle persone.
L’assessore ha infine riferito che l’istituzione di nuclei cinofili anti-veleno – proposta dal rappresentante delle associazioni ambientaliste, Francesco Romito – sarà valutata anche sulla base delle esperienze promosse negli altri territori nazionali.