Enrico Finazzer, «Difendete Roma!» – Di Daniela Larentis
Una città blindata, un delitto e l’armistizio imminente: realtà e finzione si intrecciano in un romanzo ucronico dal finale inatteso – Intervista all’autore

Enrico Finazzer - Ph.Luca Chistè.
L’8 settembre 1943 segna una svolta drammatica nella storia italiana.
In «Difendete Roma!» (Edizioni Progetto Cultura), Enrico Finazzer – storico militare e autore di numerosi volumi sulla Seconda guerra mondiale – sceglie proprio quei giorni concitati come sfondo per un’avvincente indagine su un misterioso omicidio avvenuto nella capitale, poco prima dell’annuncio dell’armistizio.
Attraverso i personaggi del commissario Flavio Martelli e del capitano Federico Arrighi, Finazzer costruisce una trama ucronica densa di tensione e atmosfera, ambientata in uno dei momenti più complessi e drammatici della storia italiana recente.
Il romanzo ucronico è un genere in cui l’autore immagina uno sviluppo alternativo degli eventi, partendo da fatti realmente accaduti per costruire una realtà parallela alla storia.
Cenni biografici.
Enrico Finazzer è nato nell’aprile del 1969 a Trento, dove oggi vive e lavora. Da molti anni collabora con numerosi musei e associazioni, tra cui il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, il Museo Nazionale Storico degli Alpini di Trento e il Gruppo Modellistico Trentino di Studio e Ricerca Storica. È apprezzato saggista nel campo della storia militare, con numerosi lavori pubblicati da case editrici italiane e straniere e, inoltre, collabora regolarmente con alcune riviste tra cui Storia Militare e il Notiziario Modellistico.
Da qualche tempo, alla saggistica ha affiancato la narrativa di carattere storico – ucronico, con i romanzi 8 settembre e Difendete Roma!
Abbiamo avuto il piacere di porgergli alcune domande.
Da dove nasce l’idea di intrecciare un’indagine criminale agli eventi drammatici dell’8 settembre 1943?
«Dopo aver esplorato il genere della storia alternativa, ho voluto cimentarmi con un nuovo registro: il giallo spionistico.
«L’intreccio tra il thriller investigativo e la ricostruzione storica ucronica mi ha permesso di affrontare un tema delicato come la mancata difesa di Roma da un’angolazione diversa.
«Ho voluto raccontare quel momento storico usando gli strumenti della narrativa, fondendo realtà e finzione.»
Come si sviluppa la trama?
«Tutto ruota attorno all’omicidio di un ufficiale del Regio Esercito coinvolto nella pianificazione della difesa della capitale. L’uomo, in possesso di informazioni riservate, viene ritrovato morto: il timore è che l’intero piano possa saltare.
«A indagare è il commissario Flavio Martelli, affiancato dal capitano Federico Arrighi, ex collaboratore della vittima.
«La presenza di Arrighi ha una duplice funzione: fornire a Martelli informazioni chiave, ma anche vigilare sul loro utilizzo, data la natura riservata dei contenuti.
«I due hanno pochi giorni, prima dell’8 settembre, per risolvere il caso, in un clima di crescente tensione.»
Come storico militare, quali fonti ha consultato per ricreare l’atmosfera del libro?
«Mi sono basato su fonti affidabili, a partire dal libro scritto da Ivan Palermo, che si basa sugli atti della Commissione parlamentare d’inchiesta presieduta da Mario Palermo tra il 1945 e il 1946.
«Ho consultato anche opere di storici come Elena Aga Rossi e altre pubblicazioni storiche specializzate.
«L’obiettivo era offrire una ricostruzione plausibile e coerente, pur restando all’interno della finzione narrativa.»
Come ha lavorato alla costruzione dei personaggi principali? Si è ispirato a figure reali?
«No, Martelli e Arrighi sono personaggi di finzione. Il commissario riflette il mio interesse per il giallo e la narrativa di genere, mentre Arrighi è stato pensato per equilibrare il protagonista e aggiungere sfumature alla vicenda. I fatti narrati non si basano su episodi reali, ma i personaggi sono funzionali al tipo di storia che volevo raccontare.»
Quale episodio storico rappresenta in modo emblematico lo smarrimento e la svolta dell’8 settembre 1943?
«La fuga del Re, del governo e dei vertici militari da Roma il 9 settembre 1943 è l’episodio centrale dell’intera vicenda dell’8 settembre. In un momento cruciale, mentre l’Italia cambiava alleanze, le forze armate vennero lasciate senza ordini in un clima di grande caos. Un punto di svolta decisivo, che condizionò profondamente gli eventi successivi e il destino del Paese.»
Ci sono stati momenti durante la stesura del romanzo che l’hanno coinvolta emotivamente più di altri?
«Sì, in particolare una scena in cui il commissario, ormai consapevole della verità, si congeda dalla madre senza poterle spiegare nulla. Le dà semplici raccomandazioni: stare lontana dalle finestre, rifugiarsi sotto il letto in caso di sparatorie.
«Arriva anche una vicina, vedova, madre di due figli: uno disperso in Russia, l’altro prigioniero in Africa. Il commissario sa che deve andarsene, ma raccomanda alle due donne di restare unite.
«È un momento intimo, che spero di aver reso con la giusta intensità.»
Come definirebbe il romanzo?
«Difendete Roma! rientra nel genere della storia alternativa, il cosiddetto what if (cosa sarebbe successo se…). In questo caso, immagino uno scenario alternativo a quanto avvenne nella realtà.
«È un modo per esplorare possibilità storiche differenti, riflettendo su ciò che sarebbe potuto avvenire se certe scelte fossero state diverse.»
Sta già lavorando a nuovi progetti?
«Sì, su più fronti. Sul versante saggistico, sto lavorando a un volume sugli Alpini in lingua tedesca per l’editore viennese Verlag Militaria, specializzato in storia militare, uniformologia ed equipaggiamento.
«L’idea è nata dopo una visita di un loro collaboratore al Museo degli Alpini di Trento, dove ha scoperto il mio libro già pubblicato in inglese.
«In ambito narrativo, sto raccogliendo materiale per un nuovo romanzo di storia alternativa su una possibile invasione italiana di Malta durante la Seconda guerra mondiale.
«Malta fu un nodo strategico per gli Alleati e un ostacolo alle operazioni italiane in Nord Africa. Da lì, vorrei costruire un altro scenario alternativo.»
Daniela Larentis – [email protected]