È trentino il miglior olio Dop d'Italia – Di Giuseppe Casagrande
La guida del Gambero Rosso ha premiato con l'Oscar di miglior olio DOP d'Italia l'extravergine Casaliva 2024 del Frantoio «Madonna delle Vittorie» di Arco

Casaliva, la cultivar tipica del versante trentino dell'Alto Lago di Garda.
Vini, ma non solo. Il Trentino si difende magnificamente anche con l'olio extravergine d'oliva. Dopo l'exploit del Frantoio di Riva del Garda che ha conquistato il gradino più alto del podio all'Expoliva 2025, il salone internazionale di Jaén (Spagna), con l'etichetta 46º Parallelo biologico nella categoria «Intense Green Fruity Ecological Limited Production», è di ieri la notizia che la Guida 2025 «Oli d'Italia» del Gambero Rosso ha proclamato Miglior Olio DOP d'Italia (Denominazione di Origine Protetta) l'extravergine Garda Trentino Casaliva del Frantoio dell'azienda agricola Madonna delle Vittorie di Arco. Il riconoscimento per il Miglior Olio IGP (Idicazione Geografica Protetta) è stato assegnato all'extravergine Toscano del Frantoio Dievole di Gaioli in Chianti (Siena).
La classifica che premia le eccellenze nel mondo dell’olio extravergine di oliva italiano, realizzata in collaborazione con Banca Monte dei Paschi di Siena, è stata svelata a Verona in occasione del Salone dedicato al mondo dell’olivo e dell’olio, evento che, dopo 28 edizioni in convivenza con Vinitaly, ha debuttato come rassegna autonoma, raddoppiando la superficie espositiva per valorizzare la centralità e l’interesse di un prodotto simbolo del made in Italy.
Piante d'olivo secolari sulle sponde dell'Alto Garda trentino.
I riconoscimenti speciali e le aziende premiate con le «Tre Foglie»
La guida 2025 del Gambero Rosso ha recensito 437 aziende, in aumento rispetto alle 389 della precedente edizione, per un totale di 828 oli degustati. Le etichette premiate con le «Tre Foglie» - il massimo riconoscimento assegnato agli oli eccezionali - sono 183, mentre si impreziosisce il ventaglio dei Premi Speciali, con l’assegnazione di ben 17 menzioni.
Sono 43, invece, le Stelle assegnate alle aziende che per 10 anni consecutivi sono state premiate con il riconoscimento delle «Tre Foglie».
L'Oscar come «Azienda dell’Anno» è stato assegnato a Marfuga (Umbria), l'Oscar come «Frantoio dell’anno» a Donato Conserva (Puglia) e l'Oscar come «Olivicoltore dell’Anno» a Masoni Becciu (Sardegna).
Premio speciale al Consorzio Produttori Olio Extravergine del Friuli-Venezia Giulia
Il premio speciale «Consorzio dell’anno» è stato assegnato al Consorzio Produttori Olio Extravergine di Oliva del Friuli-Venezia Giulia, il premio alla «Cooperativa dell’Anno» alla Cooperativa Agricola Brisighellese (Ravenna) dell'Emilia Romagna.
Riconoscimenti, infine, per l'accoppiata «Olio & Vino» all'azienda Poggio di Sotto (Toscana) e per il binomio «Olio & Turismo» al Resort Palazzo di Varignana (Castel San Pietro Terme, Bologna).
L'intervento del ministro dell'Agricoltura Francsco Lollobrigida al Sol Expo di Verona.
Dal Lazio alla Sicilia, dalla Toscana alla Puglia i premi alle diverse tipologie
Tra le diverse tipologie di extravergine italiano, come «Miglior biologico» è stato premiato il Cru 312 Monocultivar Picholine Bio dell’azienda agricola Venterra, in Puglia, come «Miglior blend» il Plenum Bio della Fattoria di Poggiopiano, in Toscana, mentre come «Miglior monocultivar» è stato premiato il Monocultivar Cerasuola di Mandranova, in Sicilia.
Sempre in Sicilia premiato come «Miglior fruttato leggero» il Monocultivar Biancolilla dei Frantoi Cutrera, che si è aggiudicato anche il premio per le «Nuove Tecnologie Digitali», mentre la Puglia sè aggiudicato l'Oscar per il «Miglior Fruttato medio» assegnato al Don Gioacchino Dop Terra di Bari Castel del Monte Monocultivar Coratina del frantoio Sabino Leone.
Nel Lazio premiata l’azienda agricola Quattrociocchi insignita del riconoscimento «Miglior Fruttato intenso» con il suo Olio di Roma Igp Roma Monocultivar Itrana. «Novità dell’anno», infine, il Recondita Armonia Dop Umbria Colli Martani Bio di Gea 1916.
I bicchieri blu cobalto usati dagli assaggiatori dell'olio d'oliva.
Vola l'export sui mercati mondiali: boom negli Stati Uniti
Al Salone dell'olio di Verona sono state rese note anche le cifre del settore olivicolo italiano. In particolare è stata espressa grande soddisfazione per l'export.
Complessivamente nel 2024 le esportazioni di olio extravergine italiano hanno interessato 160 destinazioni con il 65% del valore delle vendite all’estero realizzato in cinque Paesi.
In testa ci sono gli Stati Uniti a quota 32%, seguiti, a distanza, da Germania (15,5%), Francia (7,9%), Canada (4,7%) e Giappone (5,3%). Crescita con numeri importanti anche in Corea del Sud, Australia e Messico.
Matteo Zoppas, presidente Agenzia-Ice (l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) ha ribadito che l’olio è un elemento strategico della catena agroalimentare e negli ultimi anni ha conosciuto un trend di crescita spettacolare: 3 miliardi di export nel 2024 con un +45% sul 2023.
Una assaggiatrice professionale impegnata nell'analisi sensoriale di un extravergine.
L'incognita dei dazi minacciati da Trump e l'exploit di Tunisia e Turchia
L'eccellenza dell’oro verde italiano è confermata dai numeri e dall’interesse dei consumatori, anche ora se incombe l'incognita dei dazi minacciati dall’amministrazione Trump.
Incognita che interessa anche l’olivicoltura europea: eventuali misure rischierebbero, infatti, di ridurre significativamente l’export verso gli Stati Uniti, rendendo ancor più competitivo l’olio di oliva di Nazioni emergenti come la Tunisia e la Turchia.
A questo proposito, per quanto riguarda i Paesi produttori, al primo posto troviamo anche quest'anno la Spagna con 1 milione e 300 mila tonnellate, al secondo posto la Turchia con 450 mila tonnellate, al terzo la Tunisia con 350 mila tonnellate, al quarto posto la Grecia con 250 mila tonnellate. L'Italia è al quinto posto l'Italia con 200 mila tonnellate, ma è il primo Paese consumatore e imbottigliatore.
Il ministro Lollobrigida: «Il nostro olio merita di essere pagato il giusto prezzo»
Il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che crede in questo nuovo percorso di sviluppo della filiera dell’olio extravergine italiano, ha spiegato che «qualitativamente l’Italia è imbattibile nel settore dell’olio, ma questo deve avere un riconoscimento anche in termini di valore. L’olio extravergine di oliva italiano deve essere pagato il giusto prezzo. Un prezzo che deve corrispondere alla qualità del prodotto in tavola, riconoscendo il lavoro, i diritti dei lavoratori, dell’ambiente e degli oneri che i nostri imprenditori agricoli devono sostenere». Parole sante.
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - [email protected]