Dazi, Trump ha scherzato: era un bluff. Moratoria di 90 giorni
Calca la mano invece contro la Cina portando i dazi a tariffe del 125%
Si era vantato stamattina che tutti gli stati del mondo gli «baciano il culo», ma poi nel pomeriggio ha approvato una moratoria di 90 giorni per tutte le tariffe doganali.
E si è augurato che anche gli stati pongano una moratoria di 90 giorni alle contro iniziative adottate.
Era un bluff o proprio un errore marchiano?
Ovviamente Wall Street è subito risalita e domattina vedremo come reagiranno le borse orientali prima e quelle europee poi, che con ogni probabilità schizzeranno in su.
Ha invece calcato la mano contro la Cina, portando i dazi su tutti i prodotti cinesi l’astronoma percentuale del 125%.
E, se abbiamo capito l’orientamento del presidente cinese Xi Jinping, non perderà tempo ad alzare anche lui le proprie barriere doganali.
Ma anche in questo caso gli osservatori fanno pensare che il tutto porterà a un accordo anche con la Cina.
Ma vediamo le cose una alla volta e torniamo al rapporto Usa-Ue.
Ufficiosamente Trump avrebbe detto ai suoi collaboratori di aver preso la decisione perché «la gente si era spaventata». D’altronde, le pensioni in USA provengono dall’andamento positivo della borsa.
Di certo adesso si apre la fase delle trattative e questo è quanto tutti si auguravano.
Il 17 aprile Giorgia Meloni incontrerà Trump, appuntamento preso prima del ripensamento trumpiano di oggi.
Visto che giocoforza qualsiasi risultato portato a casa da Meloni si riversa su tutta l’Unione Europea, tutti si augurano che la nostra premier faccia un viaggio fruttuoso.
Un ultimo commento.
Ovviamente quando le borse sprofondano e poi schizzano in su, c'è ci perde, ma ce ne sono altrettanti che ci guadagnano.
Possibile che ci sia stato inside trading?
Andreotti diceva: Non si deve pensar male, ma spesso ci si azzecca.