Dall’Inner Wheel Trento Castello a San Pietroburgo

La proiezione del film «Una città di carta» si è conclusa con un grande applauso

I club service come l’Inner Wheel hanno come loro priorità il compito di manifestare solidarietà verso i fragili, di promuovere la condizione femminile, di occuparsi delle necessità dei bambini, insomma di aiutare chi ha bisogno a conquistare una migliore qualità della vita.
Ma non solo, l’Inner Wheel è anche cultura, tradizione, formazione e informazione; è conoscere, rispettare e sostenere il territorio su cui insiste ciascun club: in quest’ottica la presentazione del film «Una città di carta», la proiezione rivolta alle socie, agli amici e a chi ama il cinema e il sociale, è stata l’idea vincente della Presidente del Club, Francesca Ferri, che ha scelto di proiettarlo a HarpoLab, centro culturale dedicato all’educazione al cinema e al linguaggio audiovisivo, nato poco più di un anno fa, nel fabbricato dove nel 1906 il Comune di Trento volle offrire alla cittadinanza bagni pubblici e cucina popolare.
 
Dopo il benvenuto della Presidente Ferri e del Direttore di HarpoLab Laino, si è dato inizio alla proiezione: sono state molte le persone che hanno affollato la sala, alcune sono rimaste in piedi, ma non sono andate via, forse ammaliate dalla musica che accompagnava immagini poetiche, stampe antiche di San Pietroburgo che si sovrapponevano a paesaggi cittadini moderni… carrozze su automobili, spazi aperti su palazzi, donne con lunghi cappotti e caldi cappelli su pedoni frettolosi, progetti di chiese su campanili e cupole.
Vedere la nascita di una grande città che cresce su paludi e acque per volere di due imperatori – Pietro e Caterina – è una grande emozione, accompagnata dalle parole dei grandi scrittori che lì hanno vissuto e scritto, da Tolstoj a Dostoevskji, da Nabokov a Cechov.
 
Ma vedere questo film non è solo godimento, è tradizione, è soprattutto storia delle radici dei trentini del Tesino che, da giovanissimi, emigrarono in Russia come ambulanti. Vendevano stampe e quasi tutti ebbero grandi soddisfazioni.
Qualcuno sposò una donna russa, un altro ebbe tanto successo da aprire un negozio al numero 1 della Prospettiva Nevskji. Ancora oggi, è visibile l’insegna.
 La rivoluzione bolscevica fu per questi immigrati una doccia fredda, subirono l’espropriazione dei loro beni e furono costretti a tornare velocemente in Italia, più poveri di com’erano alla partenza.
I loro discendenti, intervistati, ne raccontano qualche aneddoto, mostrano alcuni gioielli e quei rubli guadagnati con fatica e messi da parte con amore, diventati carta straccia.
 
Finito il film, a lungo applaudito, il regista Guido Laino ha risposto alle domande del pubblico, incuriosito da questa vicenda che molti non conoscevano, e ha ringraziato l’Inner Wheel club Trento Castello che ha voluto rivelare una storia per immagini, parole e musica, rivelatrice del coraggio di chi partiva, delle capacità imprenditoriali di chi arrivava, si abituava al freddo e offriva ai locali l’espressione dell’arte italiana, come gli architetti che erano stati chiamati da Pietro e Caterina per costruire – su modello italiano ed europeo – la capitale dell’impero.
La Presidente Ferri ha salutato con calore il pubblico, ha ringraziato Laino e HarpoLab e ha promesso ancora iniziative interessanti.