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«Resistere» vuol dire reagire alla sconfitta e al dolore, accettare la sfida pur conoscendo i propri limiti. Resistenza è tenacia, cioè costanza e passione che dura
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La fragilità oggi sta ovunque e il disagio è una diffusa zona grigia. C’è un urgente bisogno di prevenire, educare e educarci all’uso delle parole e al rispetto verbale
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La funzione dell’insegnamento è quel suonare insieme e cercare con chi cresce l’armonia della vita
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Le parole, per essere ascoltate, hanno bisogno di «una stanza che le faccia brillare». Non è facile, ma urge ridare loro la dignità perduta
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È bene insegnare precocemente l'uso di alcune parole fondamentali come «Grazie», «Disturbo?», «Mi spiace», «Posso dire?» «Scusa
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Gli adolescenti hanno bisogno di imparare a con-vivere con gli opposti. Ma hanno la necessità di adulti capaci di riconoscere cosa voglia dire crescere oggi
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Non va ridotto tutto a un do ut des, a una partita doppia, tipo «Ti amo per essere amato»
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Paura e vergogna, rabbia e indignazione. Sensazioni da vivere e da tenere sotto controllo
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Nell’era del digitale, la passione e l’amore hanno mutato forma. Entrambi questi sentimenti sono diventati temibili e da evitare. Cosa fare?
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Tommaso Senise: «La comunicazione empatica, la comunicazione emotiva, ha nel nostro rapporto con l’adolescente un’importanza condizionante il rapporto stesso!»
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Educare alla vittoria significa non portare alla competitività esasperata, tantomeno a voler primeggiare sul «nemico» con qualsiasi mezzo
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Se siete molto agitati ditelo all’esaminatore, perché anche manifestare apertamente ciò che si prova serve a creare un clima adeguato
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Le prove che accompagnano le trasformazioni diventano passaggi di paura e di ansia, di sofferenza e disorientamento
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Il «Body Shaming» è la derisione fatta a una persona per il suo aspetto fisico
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Oggi in casa regna un rumoroso silenzio perché ognuno pensa che sia più rassicurante il non dire niente…
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Ai genitori di figli bocciati suggerisco le stesse parole di Samuel Beckett: «Prova ancora, fallisci ancora, fallisci meglio!»
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La sfida educativa del nostro tempo è quella ridurre la competizione e potenziare, a livello orizzontale, solidarietà e empatia
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La sfida educativa del nostro tempo è quella ridurre la competizione e potenziare, a livello orizzontale, solidarietà e empatia
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Freud diceva che la «febbre della guerra» si impossessa dei corpi degli individui. Ma è lo stesso Freud a lasciare uno spiraglio di speranza...
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Oggi è anche «San Giuseppe lavoratore» e ricordiamo le funzioni di un padre che insegna a dare senso al presente e valore all’esistenza