Bolzano, Ponte Adige: sfiorata la tragedia della disperazione
Una giovane donna voleva gettarsi nel fiume con due bambini. Salvata da un poliziotto fuori servizio
Nel pomeriggio dello scorso fine settimana, per tramite del numero di emergenza 112 NUE, giungeva alla Centrale Operativa della Questura una straziante richiesta di aiuto da parte di una madre preoccupata per la figlia, in quanto non riusciva più a mettersi in contatto con lei.
La giovane, infatti, poco prima aveva manifestato l’intento di scomparire e, in preda ad un forte stato di agitazione, si era allontanata dalla propria abitazione con al seguito i due piccolissimi figli.
Immediatamente, quindi, venivano diramate le ricerche a tutte la Pattuglie presenti sul territorio, finalizzate ad individuare la donna e i piccoli e ad impedirle di compiere un tragico gesto.
Nel frattempo però un Agente di Polizia della Questura di Bolzano, libero dal servizio, notava sul Ponte Adige una ragazza in forte stato di agitazione, in compagnia di due bambini in passeggino, che fissava senza sosta il fiume.
Il Poliziotto, allarmato dalla scena alla quale stava assistendo, senza sapere delle ricerche in atto si metteva immediatamente in contatto con la Centrale Operativa della Questura, venendo in tal modo a sapere quanto stava accadendo.
Nell’attesa dell’arrivo degli Equipaggi della Squadra Volanti della Polizia di Stato, sempre in continuo contatto con la Centrale Operativa per costanti aggiornamenti, il Poliziotto si avvicinava alla ragazza, in lacrime e in preda alla disperazione, cercando di rassicurarla con frasi di conforto.
Ciononostante la giovanissima mamma ripeteva continuamente «voglio stare da sola, voglio scomparire».
Quindi, anche con l’ausilio dei colleghi della Volante, giunti nel frattempo sul posto, gli Agenti riuscivano a calmare la donna e a convincerla a desistere dal proprio intento, per poi metterla in salvo.
Al termine dell’intervento la ragazza veniva affidata alle cure dei Sanitari del 118, nel frattempo giunti anch’essi in Ambulanza sul Ponte Adige, per poi essere accompagnata all’Ospedale San Maurizio, mentre i piccoli venivano affidati alle cure della nonna.
Non sappiamo se le ragioni di tanta disperazione siano state neutralizzate.