«Associazione Castelli del Trentino» – Di Daniela Larentis
A Mezzolombardo, giovedì 20 febbraio l’agroecologo Stefano Delugan parlerà del rapporto tra essere umano e natura nel succedersi della storia – L’intervista
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Stefano Delugan.
Riprende il ciclo di incontri organizzato dall’Associazione Castelli del Trentino edizione 2024-2025 con un interessante appuntamento dal titolo «L’approccio dell’essere umano verso la natura nel tempo», fissato per giovedì 20 febbraio a Mezzolombardo, presso la Sala Spaur in Piazza Erbe, alle ore 20:00.
L’ospite della serata sarà Stefano Delugan, agroecologo e divulgatore, esperto in dinamiche tra uomo e natura, il quale parlerà dell’imprescindibile rapporto tra essere umano e ambiente naturale nel succedersi della storia.
Da 36 anni l’Associazione Castelli del Trentino è attiva nell’ambito culturale provinciale soprattutto attraverso pubblicazioni, convegni e cicli di conferenze su tematiche storiche e storico-artistiche che vengono seguiti con attenzione dal pubblico e dalla stampa. Le iniziative proposte godono del patrocinio della PAT e della Regione, sono inoltre riconosciute valide ai fini dell’aggiornamento del personale docente da parte dell’Iprase.
Continua la collaborazione con l’Accademia roveretana degli Agiati e con la Società di Studi trentini di Scienze storiche.
Cenni biografici.
Stefano Delugan è un agroecologo italiano, esperto in agroecosistemi multifunzionali e promotore dell'agricoltura circolare.
Oltre a essere un coltivatore rispettoso delle dinamiche naturali, Delugan si dedica alla divulgazione e formazione, conducendo incontri didattici sia in ambienti chiusi che all'aperto, focalizzati sulla relazione tra uomo e natura.
Ha ideato il format «Greenwalkexperience», un percorso dinamico nel verde che combina attività fisica e scoperta dell’ambiente naturale.
Tra le sue qualifiche, è istruttore nazionale di trekking e Nordic Walking, nonché esperto in «bagno di foresta» e guida di benessere forestale.
Delugan è anche impegnato nella coltivazione biologica e biodinamica, con un approccio olistico che abbraccia orticoltura, fitoalimurgia, viticoltura di qualità e salvaguardia della biodiversità agricola.
La sua filosofia si riassume nel motto «Pensa da pianta, agisci da uomo», riflettendo una profonda connessione con la natura e un impegno costante nella promozione di pratiche agricole sostenibili.
Abbiamo avuto occasione di porgergli alcune domande.
Ci può parlare brevemente della figura dell’agroecologo?
«Premetto che sono Presidente della Federazione Agricoltura Biologica e Biodinamica del Trentino.
«Detto ciò, l’agroecologo si occupa di osservare i processi di coltivazione e le tematiche ambientali, non solo dal punto di vista produttivo, ma anche considerando le ricadute in ambito sociale.
«Il suo ruolo è quello di sensibilizzare, partecipare a tavoli di confronto e promuovere una visione ecologica trasversale, che include sia l'ecologia delle coltivazioni sia quella delle comunità.»
Su quali aspetti verrà focalizzata maggiormente l’attenzione nell’incontro di giovedì 20 febbraio?
«Durante l'incontro ci sarà un excursus sui riferimenti storici dell'inclusione della natura nella società, dalle civiltà arcaiche, profondamente connesse con essa, fino al ruolo del verde nel corso della storia.
«Verranno esplorate la presenza di esseri animali e vegetali nei nostri simboli identitari, come stemmi nobiliari e loghi, per poi arrivare a riflettere sul ruolo attuale della natura nella nostra vita quotidiana.»
Nel corso della storia, come si è evoluto il rapporto tra l'essere umano e la natura? Quali sono stati i momenti di svolta più significativi?
«Il rapporto tra uomo e natura si è evoluto in diverse fasi: dalle antiche visioni divinatorie e salvifiche, si è passati a una prospettiva quasi esclusivamente antropocentrica.
«In origine la natura era considerata una risorsa alimentare, poi anche di cura, fino a diventare oggi una risorsa energetica.
«Attualmente, sotto la spinta degli stimoli globali, la natura torna a essere percepita come elemento salvifico, con la diffusa concezione del green.
«Tuttavia, si tratta ancora di un approccio antropocentrico, in cui i momenti di svolta storici sono spesso stati determinati da situazioni di pericolo per l'essere umano e dalle conseguenti azioni di risposta resiliente.»
Lei è un esperto in agroecologia e dinamiche uomo-natura: quali sono le principali criticità che oggi mettono a rischio questo equilibrio?
«Le connessioni tra uomo e natura si sono perse nei millenni. Così tanto tempo è trascorso che stiamo smarrendo lo strumento fondamentale di questa relazione: la mutualità reciproca.
«Il rapporto con la natura dovrebbe basarsi su un equilibrio tra il beneficio che ne traiamo – in termini di salute, benessere e risorse – e la sua tutela e salvaguardia.
«Purtroppo, assistiamo a una sperequazione che favorisce lo sfruttamento della natura, le cui conseguenze saranno visibili solo nel tempo, sia nel breve che nel lungo periodo.»
Secondo lei, quali insegnamenti possiamo trarre dal passato per affrontare le sfide ambientali del XXI secolo?
«L'osservazione laica e incondizionata della storia sarebbe già sufficiente a farci comprendere molte lezioni fondamentali.»
Lei è l’ideatore di GreenwalkExperience: può spiegarci di che cosa si tratta?
«GreenwalkExperience nasce da un lungo percorso partecipativo, di cui sono l'ispiratore e realizzatore. È un format flessibile, adattabile a molteplici attività all'aperto, che combina cammino dinamico e scoperta.
«Questo tipo di cammino regola il respiro e il battito cardiaco, aumentando la capacità di percezione dei propri sensi e migliorando il benessere psicofisico.
«L'esperienza prevede anche la narrazione dei contesti naturali incontrati, evidenziando le risorse degli alberi, le proprietà delle erbe e il valore emozionale del paesaggio.
«Durante il percorso sono previste soste per esercizi di stretching ed esercizi dinamici benefici.
«Il format può essere declinato in chiave resiliente, con percorsi dedicati alla consapevolezza fisica ed emozionale, come giardini, aree pubbliche e percorsi sensoriali.
«Inoltre, GreenwalkExperience si collega a numerose altre esperienze, come ForestExperience, WineExperience, FoodExperience, KidsExperience, SpaExperience, BarefootingExperience e OrticulturalExperience, tutte con il suffisso Greenwalk.
«La sua ampia adattabilità dipende dalla formazione e dalla qualità degli operatori coinvolti.»
Progetti futuri o sogni nel cassetto?
«Quante parole ho a disposizione per questo articolo? Ovviamente scherzo!
«Ho molti sogni, alcuni realizzabili, altri che rimangono desideri a cui rivolgo lo sguardo con speranza.»
Daniela Larentis – [email protected]