Arrestato a Pinzolo dai Carabinieri un albanese ricercato

Deve scontare una pena di quasi otto anni di carcere per reati contro il patrimonio

La mattina del primo dell’anno, i Carabinieri della Stazione di Ponte Arche, coadiuvati da quelli della Stazione di Carisolo e da personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Riva del Garda, al termine di una veloce attività di indagine, hanno tratto in arresto un quarantenne di nazionalità albanese, in Italia senza fissa dimora, sul quale pendeva un ordine di carcerazione emesso nel luglio del 2023 dall’Ufficio Esecuzioni Penale della Procura di Alessandria.
Lo straniero infatti era l’unico membro ancora in libertà di una banda composta da quattro persone che, tra la fine del 2019 e i primi mesi del 2020, aveva commesso decine di furti in abitazione e rapine in diverse province del Nord Italia, delitti per i quali lo stesso aveva poi ricevuto una condanna cumulativa definitiva a 7 anni e 6 mesi di reclusione in carcere.
 
L’attività è nata durante la mattina del primo giorno dell’anno allorquando, presso la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Riva del Garda, è giunta una segnalazione relativa alla probabile presenza in Val Rendena del ricercato.
Sul posto, venivano quindi inviati i militari della Stazione di Ponte Arche, coadiuvati da personale della Stazione di Carisolo e del Nucleo Operativo e Radiomobile, i quali riuscivano a individuare il soggetto presso una struttura ricettiva di Pinzolo, ove lo stesso stava tranquillamente trascorrendo le vacanze di Natale assieme alla propria famiglia, non potendosi altresì escludere che nel frattempo stesse cercando di individuare nuovi obbiettivi da “visitare”.
 
Dopo aver accertato la perfetta corrispondenza del volto del soggetto con le fotografie del ricercato in possesso dei militari, lo stesso è stato bloccato nei pressi della struttura ricettiva e, in una manciata di secondi ed in condizioni di totale sicurezza, condotto presso gli uffici della Stazione Carabinieri di Carisolo senza che i numerosi turisti presenti in zona si accorgessero di nulla.
L’arrestato, vistosi oramai al termine della latitanza, si è mostrato collaborativo e fin da subito ha confermato di essere il soggetto che i militari stavano cercando.
Il soggetto, terminate le operazioni di rito, è stato quindi condotto presso la Casa Circondariale di Trento ove dovrà ora espiare una pena di anni 7 e mesi 6 di reclusione.