Verso il Natale/ 21 – Gli auguri al Corpo Forestale della Provincia

Dellai: «Piena fiducia nell'operato e nel senso di fedeltà dei forestali»

Piena considerazione del ruolo e delle funzioni ricoperti con responsabilità ed autonomia, piena fiducia nell'operato e nel senso di fedeltà dei forestali, uniti alla consapevolezza che in un momento di crisi quale l'attuale occorre dare segnali di fiducia ai cittadini.
Questi i sentimenti espressi stamane, nel tradizionale incontro d'auguri di fine anno, dal presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai nei confronti del Corpo Forestale. All'incontro, aperto da un intervento di Romano Masè, dirigente generale del Dipartimento Risorse forestali e montane, hanno partecipato gli assessori Pacher, Mellarini, Gilmozzi, Olivi e Panizza.

Ricordando gli ultimi, importanti passaggi normativi che hanno riguardato, sul finire della scorsa legislatura, il Corpo Forestale Provinciale, a partire dal nuovo regolamento con cui si ridefinisce tutto l'assetto di un corpo che - ha affermato Dellai - È uno dei capisaldi della nostra Autonomia.»
Il Presidente ha colto l'occasione dell'incontro con i direttori e funzionari del CFP per lanciare due importanti messaggi. L'intento della Giunta provinciale di promuovere in questa nuova legislatura «una più marcata attenzione alla tutela del territorio» e alla questione ambientale, la volontà di ricercare più aggiornate forme di coordinamento ed una maggiore sinergia operativa con l'Autorità giudiziaria, le Forze di polizia, le altre istituzioni e con lo stesso Corpo forestale dello Stato.

Gli Auguri di Natale del comandante del Corpo Forestale della Provincia

In primo luogo, mi preme esprimere un sentito ringraziamento nei confronti del signor Presidente per il fatto che anche in questa legislatura, che ha appena preso avvio, ha voluto essere il nostro riferimento istituzionale. Per noi questo rappresenta un particolare motivo di orgoglio.
Voglio poi ringraziaLa, a nome di tutto il personale, per questa preziosa ed importante opportunità di incontro e di augurio che Lei ci offre.
Opportunità anche per condividere qualche considerazione sul lavoro realizzato e su quello che ci attende al servizio della Provincia autonoma di Trento.
La passata legislatura si è chiusa con l'approvazione del nuovo regolamento del Corpo forestale. Il nostro è un Corpo ancora giovane, un Corpo che si sta strutturando, che sta crescendo, attrezzandosi, sia sul piano delle risorse umane che su quello delle risorse strumentali per far fronte alla nuove esigenze che la collettività trentina ci chiede e che implicano, sempre più, di avventurarci anche al di fuori dei tradizionali e sicuri sentieri dei boschi per confrontarci con problematiche nuove, delicate e complesse.
Il nuovo regolamento ci fornisce ora tutti gli strumenti per intraprendere questo percorso con più sicurezza creando le premesse normative per giungere alla formazione di un moderno Corpo capace di essere riferimento e garanzia per tutte le tematiche relative al presidio ed al controllo territoriale e ambientale.
Su questo stiamo già attivamente lavorando da qualche mese.

Siamo, come detto, un corpo giovane, che sta investendo in particolare sugli ambiti nuovi di attività rispetto ai quali non ci sentiamo ancora adeguatamente pronti. Nonostante questo i risultati sono già, a mio avviso, lusinghieri.
Nel corso della passata legislatura il personale del Corpo ha compiuto più di 1072 accertamenti di rilievo penale segnalati all'Autorità Giudiziaria, 9270 accertamenti di violazioni di natura amministrativa, 218 sequestri penali e 812 sequestri amministrativi.
In realtà, i freddi numeri dicono ben poco e di certo non riescono a rendere conto di tutto il lavoro di prevenzione e di presidio territoriale, di supporto e di servizio alla gente, dell'attività tecnica per la gestione dei boschi, della fauna, delle aree protette, delle acque pubbliche e dei bacini montani.
Rispetto a questa attività e a questo impegno, a stretto contatto con la gente trentina, fa male leggere e sentire ciò che abbiamo letto e sentito nei confronti del Corpo e della Forestale in relazione a quanto è accaduto nella Cava Zaccon, in Valsugana.
Fa male perché colpisce e ferisce, indiscriminatamente, sulla base di voci ed insinuazioni assolutamente generiche e generali, un'intera organizzazione nonché, ciò che più conta, la dignità di tanti uomini e donne che a questa organizzazione, alla Pubblica Amministrazione, alla salvaguardia del territorio e delle risorse naturali che esso esprime, dedicano, onestamente e con passione, gran parte della loro vita.
Lei signor Presidente mi è testimone del fatto che prima ancora che fossi riuscito a ricostruire come le cose si erano svolte mi sono assunto, pienamente e personalmente, ogni responsabilità, qualora ve ne fossero state, che riguardasse il Corpo Forestale provinciale. Oggi, dopo gli accertamenti condotti sono felice di aver riposto la mia piena fiducia nei confronti di tutti i miei collaborati, li ringrazio e mi sento ancora più orgoglioso di rivestire questo ruolo di grande responsabilità.
Mi preme anche sottolineare come il Corpo ha affrontato questo episodio.

Non certo cercando alibi o esprimendo lamentazioni di varia natura per come le cose si sono svolte.
Con grande umilità e consapevolezza dei propri limiti, così come delle grandi potenzialità, non più tardi di due giorni fa la dirigenza, i direttori degli uffici distrettuali ed i Comandanti delle Stazioni si sono posti davanti a questo caso cercando di esaminare e cogliere ogni elemento di criticità interna, ogni possibile smagliatura, per poter su questi elementi lavorare al fine di creare le condizioni affinchè la nostra attività sia sempre migliore e più efficace rispetto alle aspettative della collettività trentina.
E su questo ho ed abbiamo immediatamente cominciato a lavorare, integrando le iniziative ed i programmi che avevamo già in corso, a partire da un migliore coordinamento interno alla Provincia e da una maggior raccordo con le altre forze di Polizia, locali e nazionali.
Vi sono due questioni, in particolare, un po' meno tecniche delle altre che mi paiono fondamentali e sulle quali vale quindi la pena di soffermarsi brevemente.

La prima, probabilmente la più importante, il nostro radicamento tra la gente trentina, l'essere ed il porci, sempre e comunque, a servizio della gente, per la tutela del grande patrimonio ambientale che il Trentino esprime. Si tratta di un valore centrale della nostra attività, che l'ha caratterizzata nei decenni, che non possiamo e non dobbiamo perdere.
Io sono convinto che le persone, in particolare nelle valli, riconoscono ancora nel personale forestale figure di riferimento serie ed affidabili, certamente per le problematiche silvo - pastorali e faunistiche, ma sempre più anche per le atre tematiche che riguardano la tutela dell'ambiente e delle risorse naturali.
Sono certo che la fiducia c'è. Ma sono anche altrettanto certo che non possiamo cullarci sugli allori del passato. La credibilità e la fiducia richiedono un investimento ed un impegno costante. Richiedono competenza, professionalità, disponibilità, spirito di servizio, coerenza, equità ed equilibrio nell'azione.
Ci mettono tutti i giorni alla prova sul terreno difficile del discernimento, che non è automatica applicazione di regole formali così come non è discrezionalità assoluta.
Implica, invece, l'attenta lettura delle situazioni alla luce degli obiettivi generali e delle priorità, capacità relazionali, rispetto per la persona, spirito di servizio.
Senza le persone nessuna riforma, nessun modello organizzativo, nessuna sofisticata dotazione strumentale o organica ha possibilità di successo.
La vicinanza con le persone, la centralità delle persone e delle relazioni, le radici ben piantate nella terra, in questa terra, il tutto associato a responsabilità ed equilibrio, sono i valori che ci devono caratterizzare e contraddistinguere rispetto a qualsiasi altra organizzazione.

La seconda questione riguarda il rapporto istituzionale di fiducia con il nostro referente, con Lei Presidente e attraverso di Lei con tutta la Giunta Provinciale, in quanto rappresentanti della collettività trentina. Fiducia, appunto nella nostra capacità di discernere e di garantire in modo responsabile la tutela del territorio ed il rispetto delle leggi.
Fiducia che non esclude, ma anzi richiede, la puntuale definizione di indirizzi ed obiettivi, l'attivazione di controlli, la verifica dei risultati e l'assunzione delle conseguenti responsabilità.
Fiducia che Lei ci ha dimostrato e che per noi, accanto alla fiducia della gente, rappresenta un elemento fondamentale, di cui abbiamo bisogno per trarre da esso la necessaria serenità nell'affrontare un'attività di certo non facile.
Da parte nostra Le mettiamo a disposizione la nostra lealtà istituzionale, il nostro impegno, la nostra responsabilità e professionalità, il nostro spirito di servizio e la tensione al miglioramento.
In un momento tanto critico anche per la comunità trentina, all'interno di una fase di crisi globale, può contare sul Corpo e sulle strutture tecniche ad esso collegate. Ci siamo e metteremo in campo tutte le nostre migliori energie per dare il nostro contributo.
A questo proposito, come riflessione finale, in questo momento certamente difficile, ci piacerebbe quantomeno affiancare, personalmente, addirittura, sostituire, lo slogan che a livello nazionale viene diffuso come misura anticrisi "siate ottimisti e consumate" con un approccio un po' più solidale e, probabilmente, atrettanto efficace: "coltivate la speranza, la fiducia ed aiutate gli altri, a partire da chi vi sta vicino".
Con questo pensiero e auspicio, rivolgo a Lei Presidente, al VicePresidente e agli Assessori, a nome di tutto il personale del Corpo i migliori auguri per gli impegni di questa legislatura e per un Natale di serenità e di Pace.
Un grazie a tutto il personale e anche a Voi, alle vostre famiglie un augurio sincero e affettuoso affinché queste feste portino Pace, nella dimensione individuale, in quella collettiva e, possibilmente, in quella globale.