Gli Auguri di Natale del
comandante del Corpo Forestale della Provincia
In primo luogo, mi preme esprimere un sentito ringraziamento nei
confronti del signor Presidente per il fatto che anche in questa
legislatura, che ha appena preso avvio, ha voluto essere il nostro
riferimento istituzionale. Per noi questo rappresenta un
particolare motivo di orgoglio.
Voglio poi ringraziaLa, a nome di tutto il personale, per questa
preziosa ed importante opportunità di incontro e di augurio che Lei
ci offre.
Opportunità anche per condividere qualche considerazione sul lavoro
realizzato e su quello che ci attende al servizio della Provincia
autonoma di Trento.
La passata legislatura si è chiusa con l'approvazione del nuovo
regolamento del Corpo forestale. Il nostro è un Corpo ancora
giovane, un Corpo che si sta strutturando, che sta crescendo,
attrezzandosi, sia sul piano delle risorse umane che su quello
delle risorse strumentali per far fronte alla nuove esigenze che la
collettività trentina ci chiede e che implicano, sempre più, di
avventurarci anche al di fuori dei tradizionali e sicuri sentieri
dei boschi per confrontarci con problematiche nuove, delicate e
complesse.
Il nuovo regolamento ci fornisce ora tutti gli strumenti per
intraprendere questo percorso con più sicurezza creando le premesse
normative per giungere alla formazione di un moderno Corpo capace
di essere riferimento e garanzia per tutte le tematiche relative al
presidio ed al controllo territoriale e ambientale.
Su questo stiamo già attivamente lavorando da qualche mese.
Siamo, come detto, un corpo giovane, che sta investendo in
particolare sugli ambiti nuovi di attività rispetto ai quali non ci
sentiamo ancora adeguatamente pronti. Nonostante questo i risultati
sono già, a mio avviso, lusinghieri.
Nel corso della passata legislatura il personale del Corpo ha
compiuto più di 1072 accertamenti di rilievo penale segnalati
all'Autorità Giudiziaria, 9270 accertamenti di violazioni di natura
amministrativa, 218 sequestri penali e 812 sequestri
amministrativi.
In realtà, i freddi numeri dicono ben poco e di certo non riescono
a rendere conto di tutto il lavoro di prevenzione e di presidio
territoriale, di supporto e di servizio alla gente, dell'attività
tecnica per la gestione dei boschi, della fauna, delle aree
protette, delle acque pubbliche e dei bacini montani.
Rispetto a questa attività e a questo impegno, a stretto contatto
con la gente trentina, fa male leggere e sentire ciò che abbiamo
letto e sentito nei confronti del Corpo e della Forestale in
relazione a quanto è accaduto nella Cava Zaccon, in Valsugana.
Fa male perché colpisce e ferisce, indiscriminatamente, sulla base
di voci ed insinuazioni assolutamente generiche e generali,
un'intera organizzazione nonché, ciò che più conta, la dignità di
tanti uomini e donne che a questa organizzazione, alla Pubblica
Amministrazione, alla salvaguardia del territorio e delle risorse
naturali che esso esprime, dedicano, onestamente e con passione,
gran parte della loro vita.
Lei signor Presidente mi è testimone del fatto che prima ancora che
fossi riuscito a ricostruire come le cose si erano svolte mi sono
assunto, pienamente e personalmente, ogni responsabilità, qualora
ve ne fossero state, che riguardasse il Corpo Forestale
provinciale. Oggi, dopo gli accertamenti condotti sono felice di
aver riposto la mia piena fiducia nei confronti di tutti i miei
collaborati, li ringrazio e mi sento ancora più orgoglioso di
rivestire questo ruolo di grande responsabilità.
Mi preme anche sottolineare come il Corpo ha affrontato questo
episodio.
Non certo cercando alibi o esprimendo lamentazioni di varia natura
per come le cose si sono svolte.
Con grande umilità e consapevolezza dei propri limiti, così come
delle grandi potenzialità, non più tardi di due giorni fa la
dirigenza, i direttori degli uffici distrettuali ed i Comandanti
delle Stazioni si sono posti davanti a questo caso cercando di
esaminare e cogliere ogni elemento di criticità interna, ogni
possibile smagliatura, per poter su questi elementi lavorare al
fine di creare le condizioni affinchè la nostra attività sia sempre
migliore e più efficace rispetto alle aspettative della
collettività trentina.
E su questo ho ed abbiamo immediatamente cominciato a lavorare,
integrando le iniziative ed i programmi che avevamo già in corso, a
partire da un migliore coordinamento interno alla Provincia e da
una maggior raccordo con le altre forze di Polizia, locali e
nazionali.
Vi sono due questioni, in particolare, un po' meno tecniche delle
altre che mi paiono fondamentali e sulle quali vale quindi la pena
di soffermarsi brevemente.
La prima, probabilmente la più importante, il nostro radicamento
tra la gente trentina, l'essere ed il porci, sempre e comunque, a
servizio della gente, per la tutela del grande patrimonio
ambientale che il Trentino esprime. Si tratta di un valore centrale
della nostra attività, che l'ha caratterizzata nei decenni, che non
possiamo e non dobbiamo perdere.
Io sono convinto che le persone, in particolare nelle valli,
riconoscono ancora nel personale forestale figure di riferimento
serie ed affidabili, certamente per le problematiche silvo -
pastorali e faunistiche, ma sempre più anche per le atre tematiche
che riguardano la tutela dell'ambiente e delle risorse
naturali.
Sono certo che la fiducia c'è. Ma sono anche altrettanto certo che
non possiamo cullarci sugli allori del passato. La credibilità e la
fiducia richiedono un investimento ed un impegno costante.
Richiedono competenza, professionalità, disponibilità, spirito di
servizio, coerenza, equità ed equilibrio nell'azione.
Ci mettono tutti i giorni alla prova sul terreno difficile del
discernimento, che non è automatica applicazione di regole formali
così come non è discrezionalità assoluta.
Implica, invece, l'attenta lettura delle situazioni alla luce degli
obiettivi generali e delle priorità, capacità relazionali, rispetto
per la persona, spirito di servizio.
Senza le persone nessuna riforma, nessun modello organizzativo,
nessuna sofisticata dotazione strumentale o organica ha possibilità
di successo.
La vicinanza con le persone, la centralità delle persone e delle
relazioni, le radici ben piantate nella terra, in questa terra, il
tutto associato a responsabilità ed equilibrio, sono i valori che
ci devono caratterizzare e contraddistinguere rispetto a qualsiasi
altra organizzazione.
La seconda questione riguarda il rapporto istituzionale di fiducia
con il nostro referente, con Lei Presidente e attraverso di Lei con
tutta la Giunta Provinciale, in quanto rappresentanti della
collettività trentina. Fiducia, appunto nella nostra capacità di
discernere e di garantire in modo responsabile la tutela del
territorio ed il rispetto delle leggi.
Fiducia che non esclude, ma anzi richiede, la puntuale definizione
di indirizzi ed obiettivi, l'attivazione di controlli, la verifica
dei risultati e l'assunzione delle conseguenti responsabilità.
Fiducia che Lei ci ha dimostrato e che per noi, accanto alla
fiducia della gente, rappresenta un elemento fondamentale, di cui
abbiamo bisogno per trarre da esso la necessaria serenità
nell'affrontare un'attività di certo non facile.
Da parte nostra Le mettiamo a disposizione la nostra lealtà
istituzionale, il nostro impegno, la nostra responsabilità e
professionalità, il nostro spirito di servizio e la tensione al
miglioramento.
In un momento tanto critico anche per la comunità trentina,
all'interno di una fase di crisi globale, può contare sul Corpo e
sulle strutture tecniche ad esso collegate. Ci siamo e metteremo in
campo tutte le nostre migliori energie per dare il nostro
contributo.
A questo proposito, come riflessione finale, in questo momento
certamente difficile, ci piacerebbe quantomeno affiancare,
personalmente, addirittura, sostituire, lo slogan che a livello
nazionale viene diffuso come misura anticrisi "siate ottimisti e
consumate" con un approccio un po' più solidale e, probabilmente,
atrettanto efficace: "coltivate la speranza, la fiducia ed aiutate
gli altri, a partire da chi vi sta vicino".
Con questo pensiero e auspicio, rivolgo a Lei Presidente, al
VicePresidente e agli Assessori, a nome di tutto il personale del
Corpo i migliori auguri per gli impegni di questa legislatura e per
un Natale di serenità e di Pace.
Un grazie a tutto il personale e anche a Voi, alle vostre famiglie
un augurio sincero e affettuoso affinché queste feste portino Pace,
nella dimensione individuale, in quella collettiva e,
possibilmente, in quella globale.
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