Alfredo Dall’Oglio, un trentino martire europeo
A Trento all’Arcivescovile, mercoledì 26 marzo il recital dedicato all'emigrato trentino, operaio cattolico, morto nel 1944 nel lager di Berlino a soli 23 anni
Nell’Anno Santo della speranza, la storia di un trentino, martire europeo, futuro beato. Approda a Trento il recital dedicato ad Alfredo Dall’Oglio, nato a Borgo Valsugana nel 1921 ed emigrato in Francia con la famiglia a soli 3 anni.
Paladino della gioventù operaia cattolica, morì nel lager di Wulheide, vicino a Berlino, nell’ottobre 1944.
L’appuntamento è per mercoledì 26 marzo, alle ore 20.30 nell’Aula Magna del Collegio Arcivescovile.
Sarà ripercorsa la biografia di Dall’Oglio con una serata di immagini, letture e musica. Voci narranti: don Piero Rattin (autore del testo) e Giacomo Anderle, con l’affiancamento di Camilla Da Vico; al pianoforte Alessandro Martinelli. L’ingresso è libero con possibilità di parcheggio (da via Giusti).
Il recital su Dall’Oglio è un doveroso tributo, a ottant’anni dalla sua morte, a questo figlio della terra valsuganotta ma poco noto ai trentini, ampiamente citato dall’arcivescovo Lauro nella sua Lettera alla comunità «La scommessa» dove ne ha sintetizzato la biografia, dopo la partenza della famiglia Dall’Oglio da Borgo nel 1924, verso la periferia più povera di Parigi.
Infaticabile lavoratore, Dall’Oglio conobbe in Francia la Gioventù operaia cattolica, divenendone uno dei più assidui sostenitori.
Perseguitato per questo dal Reich venne trasferito a forza nei campi di lavoro in Germania.
Qui proseguì il suo impegno di evangelizzazione insieme e tra gli operai, con grande mitezza e senza alcuna paura.
Perseguito e incarcerato dalla Gestapo, venne destinato al lager di Wulheide, vicino a Berlino, dove il 31 ottobre 1944 morì a causa degli stenti e di ripetute torture.
Aveva solo 23 anni. Il 14 settembre 1988 la Chiesa francese ha avviato il processo di beatificazione di Alfredo Dall’Oglio e di altri cinquanta giovani, come lui martiri della persecuzione nazista in odium fidei.
Alla serata dedicata ad Alfredo, mercoledì 26 marzo, sarà presente – così come alla «prima» di Borgo nell’autunno scorso – l’arcivescovo Lauro, anche per ribadire la volontà di investire a livello diocesano nel recupero e nella valorizzazione di questa esemplare figura di credente.