Agricoltura 4.0: un valore di 2,3 miliardi di euro

In Italia, le soluzioni di agricoltura 4.0, come intelligenza artificiale, robotica e sensoristica, sono arrivate a valere 2,3 miliardi di euro, nel 2017 erano solo 100 milioni

 
Secondo stime Istat l’agricoltura italiana è al primo posto nell’Unione Europea, davanti a Spagna, Francia e Germania avendo generato nel 2024 un valore aggiunto pari a 42,4 miliardi di euro. In crescita considerevole anche il numero di soluzioni software e di provider del settore agritech presenti sul territorio nazionale: le soluzioni di agricoltura 4.0, come intelligenza artificiale, robotica e sensoristica sono passate da un valore di 100 milioni nel 2017 agli attuali 2,3 miliardi di euro.
Ciò nonostante, secondo i dati presentati oggi dall’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano nel 2024, in Italia, solo l’8% delle aziende agricole è digitalmente maturo e la superficie agricola interessata da soluzioni 4.0 si assesta al 9,5%.
 
Per affrontare le sfide globali, l’agricoltura italiana e tutta la filiera dell’agroalimentare hanno una straordinaria opportunità offerta dall’innovazione tecnologica.
Una soluzione su tre di agricoltura 4.0 integra tecnologie avanzate di intelligenza artificiale e analisi predittiva, crescono le startup che offrono soluzioni di AI e machine learning (+24%) e quelle che propongono soluzioni digitali per il settore agricolo (+7%), mentre emergono nuove aree di applicazione, come l’agri-fintech e il carbon farming.

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Di questi temi si è discusso oggi a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy nel corso dell’evento annuale di presentazione della ricerca FBK, dedicato per il 2025 al tema «Human-centered agritech. Ricerca e sviluppo per le persone e l’ambiente» e che ha riunito imprese, organizzazioni di categoria ed esperti in dialogo con le istituzioni. L’evento si inserisce nel piano strategico della Fondazione Bruno Kessler per una human centered AI, impegnata in questo settore con importanti progetti di ricerca nazionali e internazionali, forte della decennale esperienza nel campo dell’intelligenza artificiale, dell’approccio interdisciplinare e della capacità di tradurre i risultati scientifici in soluzioni applicative.
 
Nel campo dell’agricoltura digitale, Fondazione Bruno Kessler vanta competenze trasversali – dalla computer vision alla robotica autonoma, dall’automazione al telerilevamento, fino alla gestione e analisi dei dati e alla produzione di sensori–, unite alla padronanza delle tecniche di apprendimento automatico, alle attività di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. A livello europeo, nazionale e locale FBK intrattiene rapporti con i principali stakeholder del settore e coordina importanti progettualità, come il progetto AgrifoodTEF, volto a sviluppare infrastrutture di test e sperimentazione di nuovi prodotti e servizi basati sull’intelligenza artificiale e la robotica, e il progetto CEADS «Common European Agricultural Data Space» per la creazione di uno spazio dati europeo comune per l’agricoltura, sicuro e trasparente.
 
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È, inoltre, parte integrante della nuova iniziativa IT4LIA AI Factory, che consolida il ruolo dell’Italia come laboratorio internazionale per l’innovazione, con applicazioni strategiche anche nell’agritech. L’iniziativa è cofinanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), dalla Regione Emilia-Romagna, dal consorzio CINECA, dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), dall’Agenzia ItaliaMeteo, dall’Istituto italiano di Intelligenza Artificiale per l’Industria (AI4I) e dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK).
 
Ferruccio Resta, presidente di Fondazione Bruno Kessler, ha dichiarato: «Se vogliamo che l’Italia mantenga la sua leadership in Europa, dobbiamo investire con determinazione in tecnologia e innovazione. La nostra filiera dell’agrifood non è più solo tradizione, ma un comparto industriale strategico, chiamato a competere su scala globale e a rispondere a sfide sempre più complesse: dalla siccità all’ottimizzazione delle risorse, fino alla volatilità del mercato. La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale non rappresentano soltanto strumenti di efficienza, ma sono leve fondamentali per incrementare la produttività e attrarre capitale umano di qualità. Il futuro dell’agroalimentare italiano ed europeo dipenderà dalla capacità di applicare concretamente queste innovazioni, costruendo ecosistemi strutturati e collaborativi, in cui conoscenze, competenze e tecnologie siano realmente valorizzate. È questa la visione che guiderà la prossima rivoluzione del settore, coniugando resilienza, competitività e sostenibilità».

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Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, al convegno «Human-centered agritech. Ricerca e sviluppo per le persone e l’ambiente» a Palazzo Piacentini a Roma: «È innanzitutto un orgoglio per il Trentino poter presentare a Roma, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’attività di FBK sull’intelligenza artificiale, un ambito che oggi la rende all’avanguardia a livello internazionale. Per il nostro territorio, a vocazione agricola, è inoltre una soddisfazione particolare, poter presentare le applicazioni dell’AI proprio nel settore primario. Siamo consapevoli di quanto i dati e le nuove tecnologie siano cruciali per il futuro dell’agricoltura, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, la produttività e per assicurare la redditività delle nostre imprese del settore. FBK, con tutto il sistema trentino della ricerca, è impegnata a mettere questa innovazione al servizio del sistema Paese, per un futuro di sviluppo, in tutti gli ambiti, in cui l’essere umano sia sempre al centro».
 
«Human-centered agritech rappresenta un’occasione unica per aumentare la visibilità della ricerca di qualità trentina a livello nazionale e internazionale – aggiunge a sua volta l’assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca Achille Spinelli. Un’iniziativa che si colloca in linea con l’impegno profuso dalla Fondazione Bruno Kessler, da anni importante presidio sul fronte delle tecnologie avanzate, dei microsistemi, della quantum technology nonché dell’intelligenza artificiale. Le relative applicazioni, dall’agricoltura alla salute e non solo, stanno già contribuendo alla crescita del distretto dell’innovazione collocando il Trentino in una posizione strategica nell’innovazione».

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Hanno partecipato all’evento: Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Giorgio Salvitti, Senatore e Consigliere del Ministro, Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Maurizio Fugatti, presidente Provincia autonoma di Trento, Chiara Corbo, direttrice Osservatorio Smart Agrifood Politecnico di Milano, Matteo Lorito, presidente Centro Nazionale Agritech e rettore Università di Napoli Federico II, Andrea Rocchi, presidente CREA, Francesco Ubertini, presidente CINECA, Matteo Lunelli, amministratore delegato del Gruppo Lunelli e presidente e amministratore delegato di Ferrari Trento, Luca Brondelli, vicepresidente Confagricoltura, Chiara Di Lorenzo, founder e CSO Glutensens e professoressa dell’Università statale di Milano, Riccardo Felicetti, CEO Pastificio Felicetti, Massimo Ferro, corporate strategy director Nestlé e presidente Industrial Board Centro Nazionale Agritech, Francesca Protano, head of Technology Strategy and Product Innovation, CNH.

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